Quanto guadagnano i manager delle principali società italiane? La risposta arriva da una ricerca del Centro Studi Mediobanca che calcola per un amministratore delegato uno stipendio medio di 849.300 euro lordi nel 2018, una cifra pari a 14,4 volte il costo medio del lavoro delle imprese quotate anche se, nei casi limite, la busta paga di un Ceo può essere fino a 114 volte più pesante rispetto a quella di un suo dipendente. Un presidente guadagna invece circa 8,5 volte in più rispetto a un normale lavoratore, ma si arriva fino a 97 volte. Interessante notare che più aumenta la capitalizzazione della società, più sale il gap retributivo tra figure apicali e dipendenti.
Lo studio «Caratteristiche dei board delle società con sede in Italia quotate» di Mediobanca riguarda la campagna compensi dell’anno 2018 di 230 imprese con sede in Italia quotate all’MTA, il listino principale di Borsa Italiana. Complessivamente sono state raccolte informazioni su 3.543 amministratori, direttori generali e sindaci.
MEDIOBANCA: GLI STIPENDI DEI TOP MANAGER
Dal report emerge che a livello complessivo, lo scorso anno i top manager delle società quotate italiane hanno ricevuto compensi pari a 605,5 milioni di euro. “La quota fissa, percepita nel 95,1% dei casi, ammonta a 332,4 milioni e rappresenta il 54,9% del monte compensi”, spiega Mediobanca nello studio. “La quota variabile si compone di una parte monetaria (non equity), pari a 132,5 milioni (21,9% del totale) che interessa l’8,6% dei soggetti e una parte corrisposta in strumenti finanziari (equity) che raggiunge 56,9 milioni (9,4% del totale) a beneficio del 3,3% dei soggetti”.
Tra le varie figure apicali alla guida delle società a guadagnare di più nel 2018 sono stati gli amministratori delegati, che come detto arrivano a 839.300 euro lordi. L’anno prima gli stipendi raggiungevano i 952.400 euro, il che significa che rispetto al 2017 la retribuzione media è scesa del 10,8%.
Seguono i presidenti con 458.200 euro (-8,3% rispetto al 2017) e i vicepresidenti, con 209.600 euro. Da considerare però che in molti casi i manager ricoprono più di una carica, raggiungendo complessivamente retribuzioni più alte. Questo cumulo riguarda soprattutto la figura del “Consigliere delegato in abbinamento con quella del Presidente o del Direttore generale”.
MEDIOBANCA: IL DIVARIO DI GENERE
Il report di Mediobanca mette in luce anche un elevato gender gap. Le donne che ricoprono cariche apicali sono molte meno rispetto agli uomini, sono più giovani anagraficamente e guadagnano cifre molto inferiori.
Nel dettaglio “gli uomini occupano il 66% delle cariche, le donne il residuo 34%”, si legge nel report. E più si sale verso la vetta, meno donne si trovano. La presenza femminile rappresenta “solo l’8,1% nella carica di consigliere delegato, il 10,7% nel caso della presidenza del Cda e il 18,2% per la vice presidenza del cda. Anche la presidenza del collegio sindacale vede una partecipazione femminile relativamente ridotta (22,1%). La quota femminile sale con riferimento alla funzione di consigliere (42,2%) e tocca il proprio massimo nella carica di sindaco effettivo (43,2%)” spiega l’analisi.
Per quanto riguarda l’età, le donne sono mediamente più giovani degli uomini: 53,1 anni contro 59,3.
La remunerazione media di una donna che ricopre la carica di Ceo supera di poco la metà di quella di un pari grado uomo, mentre il compenso medio delle donne presenti nei consigli è pari a circa un quarto di quello maschile. In numeri la retribuzione media di un Ad per un uomo è 874mila euro, per una donna 474.400, nonostante negli anni il divario salariale si sia ridotto del 31%.
GLI STIPENDI PER SETTORI
Gli stipendi variano da settore a settore. A pagare di più sono le assicurazioni che in media erogano ai loro amministratori delegati 4,34 milioni di euro ed arrivano a un massimo di 7,9 milioni di euro. I ceo delle banche hanno invece una retribuzione media di 1,97 milioni, ma il tetto massimo raggiunge i 5,7 milioni, mentre quelli dell’industria superano di poco il milione di euro l’anno e arrivano a 7,7.
I MANAGER PIU’ PAGATI: LA TOP TEN
Dalle relazioni sulla remunerazione emerge che a guadagnare di più sono i manager che ricoprono più di una carica. Il primo in classifica è Carlo Cimbri, amministratore delegato e direttore generale di Unipol, che complessivamente (e dunque per le due cariche congiunte) nel 2018 ha guadagnato 7,9 milioni di euro lordi. Al secondo posto c’è Gianni Tamburi, presidente e Ceo di Tamburi investments con uno stipendio di 7,7 milioni lordi. Terzo gradino del podio per Massimo Della Porta, presidente di Saes Getters, con 7 milioni di euro. Della Porta è dunque il manager più pagato per singola carica.
Seguono Remo Ruffini, presidente e Ad di Moncler, con 6,5 milioni e Claudio Descalzi, presidente e Ad di Eni, con 6,45 milioni. Sesto posto per Philippe Donnet, che per la sua ruolo di amministratore delegato di Generali riceve 5,986 milioni. Settimo Pierroberto Folgiero, Ad. e Dg di Maire Tecnimont, con 5,952 milioni. Ottavo Giovanni Castellucci, ex a.d. e d.g. di Atlantia, con 5,688 milioni. Nono Carlo Messina, ad e dg di Intesa Sanpaolo con 5,65 milioni. Chiude la Top ten Pietro Salini, ceo di Salini Impregilo, con 5,608 milioni.