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Roma-Juve, in palio c’è l’ingresso in Champions: stasera all’Olimpico sfida ad alta tensione

Giornata di sfide decisive oggi per la Champions e per la salvezza. Il big match all’Olimpico. Il Milan affronta il Genoa e la maledizione del Sassuolo colpisce ancora una volta l’Inter

Roma-Juve, in palio c’è l’ingresso in Champions: stasera all’Olimpico sfida ad alta tensione

I verdetti si avvicinano. La 35esima giornata prosegue oggi con Roma-Juventus (ore 20.45) e Milan-Genoa (18), senza dimenticare Cagliari-Lecce (12.30), Empoli-Frosinone e Verona-Fiorentina (15). In ballo ci sono punti che scottano per Champions e salvezza, il tutto a pochi giorni dalle semifinali di ritorno di Europa e Conference League. Il momento è decisivo anche per chi non ha più (quasi) nulla da chiedere alla classifica: è il caso di Pioli, ormai prossimo a lasciare la panchina rossonera dopo cinque anni, magari per accasarsi su quella del Napoli. Nel frattempo ieri si sono giocate Sassuolo-Inter e Monza-Lazio, regalando sorprese abbastanza clamorose.

Gli anticipi: l’Inter cade contro il Sassuolo (1-0), la Lazio si ferma a Monza (2-2)

La maledizione del Sassuolo colpisce ancora. L’Inter perde la sua seconda partita in campionato proprio contro i neroverdi, già capaci di infliggerle l’unica (fino a ieri, ovviamente) sconfitta nella gara d’andata. Questa, per evidenti motivi, non pesa affatto sulla classifica di Inzaghi, mentre è un colpo pesantissimo per quella di Ballardini: ora gli emiliani sono tornati in piena corsa salvezza e attendono gli scontri diretti odierni (Cagliari-Lecce ed Empoli-Frosinone) con trepidazione. Decisivo il gol di Laurienté al 20’ del primo tempo, propiziato da una sciocchezza dello svagato Dumfries, dopodiché si è giocato a una porta sola, senza che però Consigli abbia dovuto fare parate particolari. L’unico vero brivido è arrivato poco prima dell’intervallo quando Lautaro si è visto annullare l’1-1 per fuorigioco; nella ripresa, invece, la schiacciante supremazia nerazzurra (82% di possesso palla!), non ha prodotto occasioni degne di nota, eccezion fatta per un tentativo di Arnautovic.

“Siamo partiti lenti e non abbiamo approcciato bene la gara – ha sottolineato Inzaghi -. Dopo il loro gol abbiamo fatto meglio, mosso più velocemente la palla e forse meritavamo di pareggiare a fine primo tempo. Nella ripresa, nonostante il cambio di assetto, abbiamo però creato poco, dovevamo fare di più e ci dispiace per i tifosi che sono venuti a vederci. Bisogna anche dare merito al Sassuolo che ha fatto una gara di impegno e sacrificio, ma le sconfitte fanno sempre male, anche perché non siamo abituati a perdere”.

Ben più pesante il passo falso della Lazio a Monza, visto che il 2-2 finale spegne anche le ultime velleità di Champions della squadra di Tudor. I biancocelesti potevano continuare a sognare solo vincendo, il pari invece serve a poco, se non a puntellare la qualificazione alla prossima Europa League. Il rammarico più grande è il gol subito da Djuric al 92’, dopo che Vecino era riuscito a riportare avanti i suoi sfruttando un erroraccio di Donati (83’). La Lazio, passata in vantaggio nel primo tempo con Immobile (7’) e raggiunta al 75’ dallo stesso Djuric, credeva di averla sfangata, invece s’è fatta riagguantare a pochi metri dal traguardo. Il 2-2 ha creato molte tensioni tra i tifosi, tanto che nel post-partita c’è stato un acceso confronto tra la squadra e gli ultras sotto il settore ospiti (con insulti a Guendouzi e Marusic), poi rientrato nei ranghi.

Roma – Juventus (ore 20.45, Dazn)

L’epicentro della domenica calcistica è lo stadio Olimpico, dove Roma e Juventus si affronteranno in una sfida ad altissimo tasso di tensione. Sono i giallorossi, in particolare, a non potersi permettere passi falsi, visto e considerato che la sconfitta di giovedì rende molto difficile il proseguo in Europa: la qualificazione alla prossima Champions, ora più che mai, passa dal quinto posto, ma anche quello è tutt’altro che certo. L’Atalanta, attesa domani dall’impegno tutt’altro che proibitivo di Salerno, spinge dalle retrovie, anzi è potenzialmente davanti vista la gara da recuperare (non si sa quando) con la Fiorentina.

De Rossi ha fatto un lavoro straordinario e se non riuscirà a portare la Roma in Champions, numeri alla mano, sarà soprattutto per il percorso precedente al suo arrivo, ma anche lui sa che mancare il quinto posto creerebbe polemiche e malumori che sembravano ormai sopiti. Di fronte ci sarà una Juve più tranquilla a livello di classifica, anche se non ancora certa del posto nell’Europa che conta, eppure anche l’ambiente bianconero è tutt’altro che sereno. Le voci sull’addio di Allegri sono sempre più fitte, tanto che in molti danno già per certo l’arrivo di Thiago Motta, inoltre la stagione offre una finale di Coppa Italia da preparare al meglio, senza delusioni e cattivi pensieri. Perdere a Roma, insomma, non sarebbe certo indolore, anzi la Signora si ritroverebbe a fare i conti con la quarta partita consecutiva senza vincere: un dato che diventa ancora più negativo se si allarga il raggio alle ultime 13, nelle quali sono arrivati solamente due successi con Frosinone e Fiorentina, a fronte di 7 pareggi e 4 sconfitte.

De Rossi: “Convinti di poter battere la Juve, ma non molliamo nessun obiettivo”

“La Juve ha avuto un periodo non positivo dal punto di vista dei risultati alternando partite più o meno buone – l’analisi di De Rossi -. Vorranno mettere il punto in ottica Champions, ma anche noi siamo convinti di potercela fare. Dobbiamo arrivare fino in fondo e non vogliamo mollare nessun obiettivo: naturalmente bisogna gestire le forze, non giocheranno gli stessi undici di giovedì. Se abbiamo subito una lezione dal Bayer Leverkusen? I risultano orientano e, spesso, offuscano i giudizi. La squadra che ho io si può permettere di arrivare fino in fondo, per prestazioni, media-punti e atteggiamento questa rosa devo rispettarla. Poi che a giugno si possa cambiare è un altro discorso: tutti gli allenatori vogliono giocatori con certe caratteristiche”.

Allegri: “Sarà una partita difficile, la Roma è all’ultima spiaggia”

“Ci siamo preparati bene, poi vedremo se riusciremo a tornare alla vittoria in trasferta – ha spiegato Allegri -. La Roma ha grandi qualità tecniche, sarà una partita affascinante, ma difficile e complicata. Penso che loro siano all’ultima spiaggia, sono arrabbiati e vorranno fare una grande gara. Il calcio è difficile da spiegare, almeno per me, ci sono momenti in cui va bene e in cui va meno bene. Noi abbiamo avuto in paio di mesi dove non abbiamo avuto attaccanti, ora però non dobbiamo pensare a quello che è stato ma a ciò che sarà. Dobbiamo entrare in Champions il prima possibile e bisogna prepararci a giocare un’ottima partita, noi siamo davanti in classifica ma ci servono punti: i nostri 65 non sono ancora sufficienti”.

Roma – Juventus, le probabili formazioni

Roma (4-3-3): Svilar; Celik, Mancini, Ndicka, Angelino; Cristante, Paredes, Pellegrini; Dybala, Lukaku, Zalewski

  • Allenatore: De Rossi
  • Squalificati: nessuno
  • Indisponibili: nessuno

Juventus (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; McKennie, Alcaraz, Locatelli, Rabiot, Cambiaso; Vlahovic, Chiesa

  • Allenatore: Allegri
  • Squalificati: Pogba, Fagioli
  • Indisponibili: Alex Sandro, Yildiz

Milan – Genoa (ore 18, Dazn)

Clima bollente anche a San Siro, dove il Milan riceverà il Genoa nel tentativo di tornare a vincere dopo cinque partite. Le sconfitte con Roma (due) e Inter hanno letteralmente sradicato la panchina di Pioli, ormai prossimo a lasciare dopo cinque anni di luci e ombre. Il secondo posto, alla luce del pareggio con la Juventus e di un calendario non proibitivo (Genoa e Cagliari in casa, Torino fuori, Salernitana ancora a San Siro), sembra ormai alla portata di mano, ma il popolo rossonero è in ebollizione per ciò che potrebbe accadere in futuro. Il no di massa a Lopetegui è storia (resta da capire se il club ha realmente accantonato la pista, ma per ora non è arrivata nessuna smentita), così come il comunicato della Curva Sud di venerdì, nel quale si annuncia lo sciopero del tifo nella partita odierna.

“Invitiamo tutto il resto del pubblico presente allo stadio a unirsi a questa forma di protesta – si legge nel testo diffuso sui social – che ha come unico obiettivo quello di incentivare la società a proseguire nella linea di investimenti intrapresa nella scorsa stagione, puntando su un allenatore che sappia stimolare il gruppo e valorizzare i giovani”. San Siro, insomma, non sarà ostile, almeno in partenza: dovesse andar male contro il Genoa, peraltro già matematicamente salvo, ecco che le cose potrebbero cambiare e non certamente in meglio. Pioli ha il dovere di chiudere il campionato con dignità, dunque secondo posto (che significherebbe Supercoppa Italiana) e qualche vittoria, quantomeno nelle partite casalinghe, per poi lasciare spazio al suo successore senza aumentare il già cospicuo bagaglio di rimpianti.

Pioli, parole d’addio: “Ma non parlerò con altri club fino a fine campionato”

“Ci deve essere il motivo di giocare la partita al meglio possibile, dobbiamo vincere perché il secondo posto non è ancora conquistato – il pensiero di Pioli -. È vero che fuori si parla di tutto meno che delle partite, ma dentro no. Abbiamo un grande senso di responsabilità, poi il resto si vedrà a fine campionato. Avete aspettato tanto, aspettate ancora un po’ per conoscere il futuro, il lavoro non è ancora completato. La cosa reale è che ho ancora un anno di contratto col Milan e non parlerò con nessun altro club fino a fine stagione. Quando alleni un club come questo non ci sono vie di mezzo: sono stato elogiato tantissimo e sono stato criticato tantissimo. In questi 5 anni sono tornato spesso a casa col cuore felice quando ero on fire, poi ultimamente le cose sono cambiate ed ero un pochettino più triste… Quando c’è tanto amore ci sono sempre degli eccessi: ho goduto tanto dentro delle soddisfazioni che i tifosi mi hanno dato, ho sofferto anche tanto”.

Milan – Genoa, le probabili formazioni

Milan (4-2-3-1): Sportiello; Florenzi, Gabbia, Tomori, Theo Hernandez; Bennacer, Reijnders; Chukwueze, Pulisic, Leao; Giroud

  • Allenatore: Pioli
  • Squalificati: Calabria, Musah
  • Indisponibili: Kjaer, Maignan, Loftus-Cheek, Jovic

Genoa (3-5-2): Martinez; Vogliacco, De Winter, Vasquez; Sabelli, Thorsby, Badelj, Frendrup, Martin; Ekuban, Retegui

  • Allenatore: Gilardino
  • Squalificati: nessuno
  • Indisponibili: Matturro, Malinovskyi, Bani, Messias

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