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Borsa 9 maggio: cautela sotto il segno delle trimestrali. Occhi su Nexi, Prysmian e Stellantis

Se le piazze Usa e asiatiche mostrano pochi spunti, con variazioni minime, sono i dati delle trimestrali a muovere i mercati. Stellantis intanto è pronta a vendere auto cinesi in Italia e in Europa

Borsa 9 maggio: cautela sotto il segno delle trimestrali. Occhi su Nexi, Prysmian e Stellantis

Le Borse europee sono viste aprire con cautela, mentre è ancora la raffica di trimestrali a segnare il passo delle quotazioni. A Milano occhi su Nexi, Prysmian e Stellantis. In arrivo i conti di Pirelli, Azimut, Enel e Acea.

Wall Street, Nasdaq giù trascinato dal -5,72% di Uber Technologies

Seconda seduta senza grandi fuochi d’artificio a Wall Street dove i principali indici azionari hanno registrato variazioni miste. Il Dow Jones ha messo a segno un rialzo dello 0,44% a 39.056 punti, mentre l’S&P500 è rimasto invariato a 5.188 punti. Performance negativa, invece, per il Nasdaq (-0,18% a 16.303 punti). Giornata decisamente negativa per Uber Technologies (-5,72% a 66,4 dollari), dopo la diffusione dei risultati finanziari del 1° trimestre 2024, periodo chiuso con una perdita per azione di 0,32 dollari, risultato che si confronta l’utile di 0,2 dollari stimato dagli analisti. Performance peggiore per Shopify (-18,6% a 62,73 dollari), nonostante i dati del 1° trimestre 2024 abbiano evidenziato ricavi e utile per azione migliori delle attese; al contrario, hanno deluso le indicazioni per il trimestre in corso.
Seduta all’insegna delle vendite anche per Tesla (-1,74% a 174,72 dollari) e Intel (-2,22% a 30 dollari). Focus ancora sulla Fed. La presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, parlerà più tardi dopo che diversi hanno avvertito questa settimana che i tassi statunitensi probabilmente rimarranno alti più a lungo. Oggi negli Stati Uniti sono in agenda i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione. I futures di Wall Street sono deboli (-0,08% quello sul Dow Jones e -0,12% quello sull’S&P500).

Borse asiatiche miste, perché festeggia la Cina

Anche le piazze asiatiche sono miste dopo il secondo giorno di tregua di Wall Street. L’Hang Seng di Hong Kong è salito dell’1,2% a 18.538,57 e l’indice Composite di Shanghai ha guadagnato lo 0,9% a 3.156,96. Le borse di Hong Kong e di Shanghai riflettono i dati positivi relativi alla bilancia commerciale della Cina. Nel mese di aprile le esportazioni cinesi sono salite dell’1,5% su base annua in termini di dollari Usa, in linea con le attese degli analisti intervistati dalla Reuters, mentre le importazioni sono cresciute dell’8,4%, oltre il rialzo stimato pari a +4,8%. In Corea del Sud, il Kospi ha perso lo 0,6%, attestandosi a 2.729,64. L’australiano S&P/ASX 200 ha ceduto lo 0,9% a 7.735,20.

A Tokyo, l’indice Nikkei 225 è sceso dello 0,34% sulla scia di Toyota Motor che è scesa dello 0,7% a seguito di un outlook deludente sugli utili per l’anno fiscale in corso. Anche SoftBank Group è arretrata dell’1,7% dopo che la sua società di progettazione di chip britannica, Arm Holdings, ha fornito mercoledì 8 maggio una previsione di fatturato per il primo trimestre fiscale oltre le aspettative del consenso, ma la sua previsione per l’intero anno è stata inferiore alle attese.

Continua la debolezza dello yen nei confronti della divisa Usa. Nella seduta odierna il dollaro statunitense è salito a 155,59 yen giapponesi da 155,52 yen, mentre a Tokyo si specula sulla probabilità di un ulteriore intervento del Ministero delle Finanze per frenare la corsa dello yen. “Siamo sempre pronti a farlo se necessario. Potremmo farlo oggi. Potremmo farlo domani”, ha dichiarato Masato Kanda, vice ministro delle Finanze per gli affari internazionali.

Che cosa seguire oggi

Continuano a fiorire le trimestrlai che segnano il ritom dei mercati azionari. Nexi, la società attiva nel settore dei pagamenti digitali, ha reso noto dati del primo trimestre migliori del consensus degli analisti e il management ha confermato i target finanziari per l’intero esercizio. I ricavi sono stati di 781,6 milioni di euro, in aumento del 6% rispetto ai 737,6 milioni ottenuti nei primi tre mesi dell’esercizio precedente. Il consensus degli analisti, pubblicato sul sito Internet della società, indicava ricavi per 776 milioni di euro. In aumento anche il margine operativo lordo (+8,6%), passato da 333,1 milioni a 361,7 milioni di euro, anche grazie alla più veloce realizzazione di efficienze e sinergie di costo alla luce dell’integrazione del gruppo; di conseguenza, la marginalità è stata pari al 46%. Il dato sull’Ebitda è stato migliore del consensus degli analisti (355 milioni di euro), mentre la marginalità era indicata al 45,7%. Per il 2024 la società prevede un aumento dei ricavi mid-single digit (5% circa) e una crescita dell’Ebitda mid-to-high single digit (tra il 5% e il 10%), con un excess cash generation di oltre 700 milioni di euro.

Bper Banca ha chiuso il primo trimestre con un utile netto (escluse le quote di terzi) di 457,28 milioni di euro, contro i 290,68 milioni contabilizzati nei primi tre mesi dello scorso anno (+57,3%). L’istituto ha segnalato che nel trimestre ha perfezionato con il Gruppo Gardant un’operazione finalizzata a costituire una partnership strategica per la gestione di crediti deteriorati di titolarità di Bper Banca e Banco di Sardegna: la valorizzazione della transazione ha generato una plusvalenza complessiva di 150,1 milioni al lordo delle imposte. “Il Piano attuale termina nel 2025 finisce nuovo piano. Siamo consapevoli che la banca e’ molto in anticipo e stiamo valutando l’opzione di poterlo aggiornare o rivedere”. Così il nuovo ad di Bper, Gianni Franco Papa, ha replicato agli analisti che gli chiedevano la timeline per un nuovo piano industriale. “Vi faremo sapere quando avremo preso una decisione”, ha aggiunto.

Primo trimestre 2024 “solido” per Prysmian, con ricavi leggermente in calo anno su anno ma un utile che resiste sugli stessi livelli dell’esercizio precedente grazie a una marginalità in leggero aumento. La componente che fa soffrire il business del colosso dei cavi milanese è, come previsto, la Digital Transition, ossia la fibra ottica. Primi risultati che, però, non vanno a modificare la guidance per il 2024. Il gruppo guidato dal ceo, Massimo Battaini, ha confermato le previsioni per l’esercizio in corso diffuse a febbraio e spiegando di puntare alla parte alta della forchetta. I ricavi nel periodo gennaio-marzo 2024 sono diminuiti del 5,6% a 3,687 miliardi di euro (da 3,992 miliardi). Meno pesante l’impatto sulla marginalità: l’ebitda adjusted si è attestato a 412 milioni (-3,5% dai 427 milioni dell’anno scorso). Resiste, invece, l’utile che, anzi, viene ritoccato verso l’alto: da 182 a 185 milioni di euro.

Quarta e penuntima giornata di collocamneto per la quarta tranche del Btp Valore (scadenza maggio 2030). Nella terza giornata di offerta gli ordini hanno sfiorato i 2,13 miliardi di euro sulla base di 73.028 contratti, per un valore medio di 29.155 euro. La richiesta complessiva per il Btp Valore maggio 2030 – comprensiva anche della domanda relativa ai primi due giorni di offerta – è stata pari a 8,69 miliardi di euro (293.700 i contratti totali nei tre giorni, con un valore medio unitario di 29.603 euro). La media delle richieste dei precedenti tre collocamenti il Btp Valore nella terza giornata era stata di 3,8 miliardi di euro, con un picco di 4,22 miliardi di euro per il Btp Valore giugno 2027.

Stellantis è pronta a vendere auto cinesi in Europa e potrebbe iniziare a farlo proprio dall’Italia: il gruppo guidato da Carlos Tavares svelerà la strategia di commercializzazione dei veicoli a marchio Leapmotor fuori dalla Cina la settimana prossima a Hangzhou alla presenza dello stesso ceo di Stellantis.Lo scorso ottobre la casa nata dalla fusione tra Fca e Psa ha scelto di acquistare il 21% di Leapmotor per 1,5 miliardi con l’obiettivo di creare una joint venture (Leapmotor International) per utilizzare il marchio cinese sul mercato europeo. La commercializzazione dei veicoli a marchio Leapmotor in Europa dovrebbe iniziare nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno, a partire dal mese di ottobre.

Vard, controllata norvegese del gruppo Fincantieri attiva nella realizzazione di navi speciali, e Island Offshore, armatore norvegese che opera nel mercato Oil & Gas e delle rinnovabili, hanno firmato un contratto per la progettazione e la costruzione di una Ocean Energy Construction Vessel (Oecv) di ultima generazione a propulsione ibrida. Le parti hanno anche concordato un’opzione per altre due navi. La nave, che sarà consegnata nel primo trimestre del 2027, avrà una configurazione flessibile a seconda delle operazioni specifiche che la nave dovrà svolgere. Secondo alcune fonti, il cda di Fincantieri discuterà anche della vendita di Wass. Si tratta dell’ex Whitehead Alenia Sistemi Subacquea che produce sistemi di difesa subacquei, come siluri e sonar che Fincantieri vuole acquistare dall’ex Finmeccanica.

Crown Bidco ha annunciato nella serata di ieri la conclusione del periodo di adesione all’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria (Opa) lanciata sulle azioni ordinarie di Tod’s, lanciata dalla famiglia Della Valle insieme a L Catterton, volta al delisting del colosso del lusso da Piazza Affari. Il superamento della soglia del 90% certifica il successo dell’Opa lanciata per la seconda volta dalla famiglia Della Valle per delistare Tod’s..

Eni ha annunciato nella serata di ieri di “essere rientrata con successo sul mercato americano” con due bond in dollari Usa a tasso fisso, con durata di 10 e 30 anni per un valore nominale complessivo di 2,25 miliardi di dollari statunitensi”. L’offerta dei bond, ha reso noto il colosso dell’oil guidato dal ceo Claudio Descalzi, ha “riscontrato un elevato interesse da parte del mercato raggiungendo una domanda complessiva di circa 11 miliardi di dollari statunitensi, provenienti da circa 180 investitori professionali per ogni tranche”. Il bond della durata di 10 anni (scadenza 15 maggio 2034), è stato collocato per un ammontare di 1 miliardo di dollari ad un prezzo di re-offer del 99,333% e pagherà una cedola annua del 5,50%, mentre l’obbligazione della durata di 30 anni (scadenza 15 maggio 2054) è stata collocata per 1,25 miliardi di dollari ad un prezzo di re-offer del 98,828% e pagherà una cedola annua del 5,95%. Eni ha sottolineato che i proventi delle emissioni saranno utilizzati per finanziare l’ordinario fabbisogno finanziario del gruppo.

In arrivo i conti di Pirelli, Azimut, Enel e Acea.

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