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Borsa 8 maggio nel segno dell’incertezza ma le banche reggono. Occhi su Leonardo e Banco Bpm

Wall Street ha chiuso poco mossa ieri, concentrata sulle prossime mosse della Fed. A Piazza Affari le banche, che sono il volano del Ftse Mib, superano la prova delle trimestrali

Borsa 8 maggio nel segno dell’incertezza ma le banche reggono. Occhi su Leonardo e Banco Bpm

Per i maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee è vista un’apertura incerta, dopo che la Germania a fornito dati debili sulla produzione industriale. A Milano fari puntati sulle società che hanno comunicato i dati del primo trimestre ieri sera a borsa chiusa tra cui Leonardo e Banco Bpm. Poco variata Wall Street che segue le dichiarazioni Fed sui tassi

Wall Street poco mossa. Occhi alle licenze di export sui chip per Huawei

I principali indici azionari statunitensi hanno terminato la giornata con variazioni minime. L’attenzioane principale resta sempre l’orientamento della Fed sui tassi. Ieri il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha affermato che la banca centrale americana potrebbe mantenere i tassi di interesse ai livelli attuali “per un lungo periodo di tempo”, almeno fino a quando non sarà certa che l’inflazione sia in linea con il suo obiettivo. Kashkari ha aggiunto che i recenti dati sull’inflazione sollevano dubbi sul fatto che la politica monetaria sia sufficientemente restrittiva per riportare la crescita dei prezzi al 2%. “Lo scenario più probabile è che ci si fermi qui per un lungo periodo di tempo”, ma se invece l’inflazione iniziasse a scendere, «ciò potrebbe indurci a ridurre i tassi d’interesse”.

Il Dow Jones ha messo a segno un progresso dello 0,08% a 38.884 punti, mentre l’S&P500 ha guadagnato lo 0,13% a 5.188 punti. Sotto la parità il Nasdaq (-0,1% a 16.333 punti). Giornata decisamente negativa per Disney (-9,62% a 105,26 dollari), dopo la diffusione dei risultati finanziari del 2° trimestre 2023/2024, periodo chiuso con ricavi leggermente inferiori al consensus. Nuovo punto di attrito nelle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina: gli Usa hanno deciso di ritirare alcune licenze di export sui chip per il colosso cinese Huawei per rallentare la corsa tech di Pechino.

Borse asiatiche miste, Tokyo perde l’1,5%

Le azioni asiatiche sono miste dopo che i titoli statunitensi sono rimasti relativamente stabili a Wall Street. Il Nikkei 225 di Tokyo ha perso l’1,5% soprattutto a causa della volatilità dello yen con il cross dollaro/yen a 155,216 (+0,91%). Il governo sembrava essere intervenuto sui mercati valutari la scorsa settimana per sostenere la valuta ai minimi degli ultimi 34 anni. Ieri, nel corso dell’audizione in parlamento, il governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, ha parlato della possibilità di un intervento sul cambio. Da segnalare il prezzo delle azioni di Nintendo Co., sceso del 5,2% dopo che le previsioni dell’azienda hanno deluso gli investitori e l’azienda ha annunciato che il successore del suo popolare dispositivo Switch sarà presentato entro marzo 2025. Inoltre, l’azione del gigante automobilistico Toyota Motor è salita solo dello 0,3% nonostante l’utile record grazie alla svalutazione dello yen. Il risultato netto del primo produttore al mondo di auto è stato pari a 4.940 miliardi di yen e il fatturato è cresciuto del 21,4% a 45.100 miliardi di yen. Per l’anno fiscale in corso la casa automobilistica ha stimato un rallentamento dell’utile del 27,8% a 3.570 miliardi di yen.

Poco variati gli altri indici asiatici. Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono diminuiti, rispettivamente, dello 0,4% e dello 0,36%. L’ottimismo sul miglioramento delle condizioni economiche in Cina, in mezzo a misure di stimolo e alla riduzione delle restrizioni agli investimenti, aveva di recente spinto al rialzo le azioni. L’Hang Seng di Hong Kong ha perso lo 0,4%, scendendo dal massimo degli ultimi otto mesi, sostenuto dai guadagni nei settori tecnologico e immobiliare. L’indice australiano S&P/ASX 200 è rimasto invariato a 7.795,70, mentre il Kospi in Corea del Sud ha registrato un aumento dello 0,1% a 2.736,20. Il Taiex di Taiwan è salito dello 0,1%.

Che cosa seguire oggi. Occhi su Leonardo e Banco Bpm

Le borse europee sono attese deboli in avvio di seduta. Il future sull’Eurotoxx50 segna un -0,16%. La produzione industriale in Germania ha evidenziato un decremento mensile dello 0,4%, dopo il +1,7% di febbraio (dato rivisto da un preliminare di +2,1%), secondo l’Ufficio di statistica tedesco Destatis. Le stime degli analisti erano per un calo più robusto dello 0,6%. Su base annua si evidenzia un calo del 3,4% che si confronta con il -5,1% del mese precedente. Il dato che esclude l’energia e le costruzioni registra un decremento dello 0,4% su base mensile. La produzione di energia è calata del 4,2%.

Terza giornata di collocamento per il Btp Valore. Ieri il bond retail del Mef pensato per i piccoli risparmiatori italiani (per comprarlo bastano 1.000 euro) ha visto ordini sopra quota 2,8 miliardi, con più di 99 mila contratti siglati. Il ticket medio ammonta così a 29.751 euro, il più alto di sempre per questa famiglia di titoli di Stato. Dopo la prima giornata il titolo retail a sei anni, che ha tassi minimi crescenti del 3,35% per i primi tre e del 3,9% per i successivi, ha raccolto 3,7 miliardi. Dati in linea con la stima di fonti vicine al Mef, che si aspettano per l’intero collocamento una raccolta intorno ai 10 miliardi. Non è previsto che stavolta il record di febbraio 2024, cioè 18,3 miliardi raccolti, possa essere battuto.

Ieri, a borsa chiusa, Leonardo ha pubblicato i dati del primo trimestre 2024 con un balzo dei margini per Leonardo: l’ebita vola a 182 milioni di euro (+67%). Utile netto positivo per 459 milioni grazie all’impatto di Telespazio. Cala l’indebitamento del gruppo. Sonar e siluri: in arrivo la vendita delle attività di produzione a Fincantieri.

Sempre a borsa chiusa ieri, Banco Bpm conferma il buon momento che caratterizza le performance delle banche italiane e ha chiuso il primo trimestre 2024 con un utile pari a 370 milioni di euro, in crescita del 40% sullo stesso periodo del 2023, grazie a ricavi saliti del 15%, a 1,43 miliardi di euro. Sull’istituto guidato da Giuseppe Castagna continua a soffiare il vento dei tassi, con un margine di interesse che sale del 16,3% rispetto a un anno fa e tiene rispetto a fine 2023 (-0,4%), mentre crescono le commissioni (+11,7% sul trimestre precedente) grazie alla performance dei prodotti di risparmio, con uno slancio che la dinamica dei costi, saliti del 4,5%, non riesce a frenare.

Maire. La società ha comunicato che sono state collocate 2.326.920 azioni, corrispondenti allo 0,7% circa del numero complessivo di azioni ordinarie, a un prezzo unitario di 7,28 euro, per un controvalore complessivo lordo di circa 16,9 milioni. Il prezzo incorpora uno sconto del 5% rispetto alla chiusura delle azioni Maire nella seduta del 7 maggio 2024 (7,66 euro).

Credem ha chiuso il primo trimestre del 2024 con risultati finanziari notevolmente positivi, registrando un utile netto consolidato di 160,9 milioni di euro, segnando un incremento del 19,4% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo notevole risultato è stato raggiunto nonostante la banca abbia dovuto sostenere spese per oltre 32 milioni di euro relative ai contributi ai fondi per la gestione delle banche in difficoltà, come comunicato ufficialmente dal gruppo.

Safilo. Nel primo trimestre 2024, le vendite nette di Safilo si sono attestate a 277,2 milioni di euro, in flessione dell’1,8% a cambi costanti e del 3,5% a cambi correnti rispetto ai 287,2 milioni di euro registrati nel 1° trimestre 2023. Sulla performance del periodo ha inciso la riduzione delle vendite Jimmy Choo, marchio in licenza non rinnovato a fine dicembre 2023 e in phase-out fino al 30 giugno 2024.Nel periodo, l’utile industriale lordo è stato pari a 166,2 milioni di euro, in flessione dell’1% rispetto al primo trimestre 2023, mentre il margine industriale lordo è migliorato di 160 punti base, passando dal 58,4% al 60,0%. Nel periodo, l’EBITDA adjusted è risultato pari a 32,0 milioni di euro, in flessione dell’1,3% rispetto al 1° trimestre 2023, mentre il margine EBITDA adjusted è migliorato all’11,5%, dall’11,3% registrato nel 1° trimestre 2023.

Banca Popolare di Sondrio ha messo a segno il miglior trimestre della propria storia, con un utile netto di 145,2 milioni di euro, in rialzo del 53,8% anno su anno. A trainare l’ultima riga di bilancio è stato l’aumento a doppia cifra dell’attività bancaria caratteristica, con proventi da 373,9 milioni (+29,6% a/a), a cui si aggiungono il contribuito delle attività finanziarie per 36,5 milioni. Il margine di interesse è cresciuto del 39% a 267 milioni, mentre le commissioni nette da servizi sono salite del 10,8% a 106,9 milioni.

Inwit – società quotata al FTSEMib e attiva nel settore delle infrastrutture per le comunicazioni elettroniche – ha comunicato i risultati finanziari del 1° trimestre 2024. Inoltre, il management di Inwit ha confermato le stime finanziarie per l’intero esercizio. Nel dettaglio, Inwit ha terminato lo scorso trimestre con ricavi per 254,64 milioni di euro, in aumento del 9% rispetto ai 233,59 milioni realizzati nei primi tre mesi dell’esercizio precedente, grazie alla crescita delle ospitalità con tutti i principali clienti, all’impatto positivo dell’inflazione e allo sviluppo delle coperture indoor e nuovi servizi. Il margine operativo lordo è aumentato del 9% a 233,03 milioni di euro, con una marginalità del 91,5%. Inwit ha terminato il trimestre in esame con un utile netto di 89,73 milioni di euro, in crescita dell’8,3% rispetto agli 82,89 milioni contabilizzati nei primi tre mesi del 2023.

Ita-Lufthansa. Il ceo di Ryanair, Michael O’Leary, si e’ detto oggi a favore dell’acquisto da parte di Lufthansa di una quota in Ita Airways se il gruppo tedesco cedera’ effettivamente gli slot presso Linate e Fiumicino come indicato nella nuova proposta inviata ieri sera a Bruxelles.

Open Fiber. Soci, banche e advisor continuano a trattare sul rifinanziamento di Open Fiber, società della fibra controllata per il 60% da Cdp e per il restante dal fondo australiano Macquarie. Il negoziato, che in un primo momento avrebbe dovuto concludersi oggi slitta ancora alla prossima settimana anche se non c’e’ una nuova scadenza identificata. Si tratta, in particolare, sulla ripartizione del contributo di banche e soci, per un totale di oltre 3 miliardi, atteso per la continuita’ aziendale e la realizzazione del piano industriale.

Tessellis (ex Tiscali) ha comunicato i risultati finanziari e operativi del 2023, il primo esercizio completo da 12 mesi post fusione con il ramo retail di Linkem. La compagnia ha terminato l’esercizio con ricavi per 233,9 milioni di euro, mentre il margine operativo lordo si è attestato a 34,7 milioni di euro. Tessellis ha chiuso il 2023 con una perdita netta (esclusa la quota di terzi) di 62,2 milioni di euro. A fine 2023 l’indebitamento netto era sceso a 85,1 milioni di euro, dai 97,7 milioni di inizio anno.

Ieri sera è stato presentato ai sindacati il Piano di ripartenza di Acciaierie d’Italia, proprietaria degli stabilimenti ex Ilva. Prevede un ritorno alla stabilità finanziaria entro la fine dell’anno. Il Piano, si legge nella nota, si articola in tre fasi: fase “cantiere”, fase a un altoforno con gestione ordinata e fase a due altoforni con gestione ordinata.

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