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Barometro delle guerre: l’Iran annuncia sanzioni contro Stati Uniti e Regno Unito. Mosca nega le accuse su armi chimiche in Ucraina

L’Iran prende misure contro il sostegno di Washington e Londra a Israele. Infrante di nuovo le speranze di una tregua tra Hamas e Tel Aviv: entrambe le parti hanno respinto le proposte di pace. Intanto, la città orientale ucraina di Chasiv Yar è carbonizzata

Barometro delle guerre: l’Iran annuncia sanzioni contro Stati Uniti e Regno Unito. Mosca nega le accuse su armi chimiche in Ucraina

Sale la tensione nel mondo: l’Iran annuncia sanzioni contro Usa e Uk per aver sostenuto finanziariamente “le azioni terroristiche del regime israeliano e di gravi violazioni dei diritti umani contro il popolo palestinese, in particolare nella Striscia di Gaza”. La notizia è stata riportata da un comunicato del ministero degli Esteri di Teheran, diffuso dall’agenzia di stampa Irna.

Intanto, le speranze di una tregua tra Israele e Hamas sono state nuovamente schiacciate, con entrambe le parti che respingono le proposte di pace. Il premier israeliano Netanyahu ha rafforzato la sua posizione, promettendo di “annientare” ogni battaglione di Hamas, con o senza accordo, in un disperato tentativo di raggiungere una “vittoria totale”. Questo, nonostante le pressioni internazionali, inclusa la recente visita del segretario di Stato Usa Antony Blinken, che ha cercato invano di persuadere entrambe le parti a considerare alternative rispetto all’attacco a Rafah (dove ci sono un milione e mezzo di sfollati), e ad esortare Hamas ad accettare l’intesa. Dall’altra parte, i leader di Hamas hanno respinto fermamente l’offerta di tregua, definendola “una trappola. La proposta sul tavolo non è una proposta egiziana, ma una proposta israeliana sotto mentite spoglie”. Secondo loro, l’accordo proposto non garantisce la fine delle ostilità e non rappresenta una soluzione accettabile per il popolo palestinese. Tuttavia ha dichiarato la volontà di continuare i negoziati.

Nel frattempo, l’escalation del conflitto in Ucraina continua a suscitare preoccupazione a livello globale. La devastazione nella città orientale di Chasiv Yar, causata dai bombardamenti delle forze russe, mette in luce il dramma umanitario e la strategia della terra bruciata adottata nel conflitto, come mostra un filmato ripreso da un drone e pubblicato dall’Associated Press, citata da Unian. Infine, le accuse degli Stati Uniti contro la Russia sull’uso di armi chimiche in Ucraina aggiungono un ulteriore elemento di tensione nelle relazioni internazionali, con il Dipartimento di Stato che accusa la Russia di violare la Convenzione sulle armi chimiche e impone sanzioni in risposta all’aggressione russa.

L’Iran sanziona Usa e Uk: ecco perché

L’Islamic Republic of Iran ha annunciato sanzioni contro diverse figure ed entità negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Le sanzioni sono state emesse dal ministero degli Affari Esteri iraniano attraverso due dichiarazioni separate.

Nella prima dichiarazione, sono state prese di mira persone e istituzioni negli Stati Uniti, mentre nella seconda si sono focalizzate su entità e individui nel Regno Unito. In particolare, per gli Usa le sanzioni si basano sulla “Legge sulla Contrapposizione alla Violazione dei Diritti Umani e alle Attività Avventurose e Terroristiche degli Stati Uniti nella Regione” del 2017. Le istituzioni citate includono la Lockheed Martin Corporation, la General Dynamics, la Skydio Engineering Company, la Chevron Corporation e la Kharon Company. Le persone sanzionate includono Jason Greenblatt, Michael Rubin, Jason Brodsky, Clifford D. May, Bryan P. Fenton, Brad Cooper e Gregory J. Hayes.

Invece contro il Regno Unito le sanzioni si basano sulla “Legge sulla Contrapposizione alle Attività Ostili del Regime Sionista contro la Pace e la Sicurezza”, ratificata dal Parlamento iraniano nel maggio 2020. Le entità prese di mira includono la Raf Akrotiri Royal Air Force a Cipro, la Uk Royal Navy nel Mar Rosso Hmc Diamond, la Elbit System Company, la Parker Meggitt Company e la Uk Rafael Company. Gli individui citati includono Grant Shapps, James Hockenhull, Sharon Nesmith, Paul Raymond Griffiths, Adrian Bird, Richard Kemp, Simon Cloke e Peter Ivans. Le sanzioni sono state imposte in risposta al presunto sostegno e alla facilitazione di atti considerati dannosi dall’Iran.

Il governo iraniano ha dichiarato che tali azioni violano gli obblighi internazionali, includendo la lotta al terrorismo e il rispetto dei diritti umani. Inoltre, ha annunciato misure per l’attuazione efficace delle sanzioni, compreso il blocco di transazioni finanziarie e l’imposizione di divieti di ingresso nel paese.

Guerra Israele Hamas: ultime notizie

Le proteste contro Israele si diffondono in tutto il mondo, con nuove manifestazioni che si svolgono anche nelle università americane. Le manifestazioni pro-Palestina sono state dichiarate illegali dalla polizia in alcuni casi, alimentando il dibattito sulla libertà di espressione e il diritto di manifestare pacificamente.

Nel dettaglio, la polizia dell’Arizona ha sparato proiettili di gomma e al peperoncino contro manifestanti alla University of Arizona durante le proteste di gruppi di filo-palestinesi e filo-israeliani, mentre al campus della Columbia sono stati arrestati centinaia di manifestanti pro-Palestina.

Nel frattempo, sul fronte umanitario, Blinken ha sottolineato l’importanza di aumentare gli aiuti ai civili nella Striscia di Gaza, mentre Israele ha riaperto il valico di Erez, distrutto dall’attacco di Hamas del 7 ottobre, e ha ricevuto la visita del ministro della Difesa israeliano Gallant al valico di Kerem Shalom.

Invece, il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha reso noto: “Come Turchia, abbiamo deciso di prendere parte nel caso (per genocidio) presentato dal Sudafrica contro Israele alla Corte di Giustizia internazionale” dell’Aia.

Infine, Hamas ha accolto con favore la decisione del presidente colombiano Gustavo Petro di interrompere le relazioni diplomatiche con Israele, considerandola una vittoria per la causa palestinese.

Guerra Ucraina-Russia: ultime notizie

Le tensioni tra Stati Uniti e Russia raggiungono una nuova fase critica con l’accusa degli Usa a Mosca di aver utilizzato agenti chimici in Ucraina. Secondo il Dipartimento di Stato americano, la Russia avrebbe impiegato la cloropicrina contro le forze ucraine, una mossa che violerebbe la Convenzione sulle armi chimiche (Cwc). Che aggiunge: la Russia utilizza agenti antisommossa come “metodo di guerra in Ucraina, in violazione della convenzione”.

La risposta russa non si è fatta attendere: l’ambasciatore russo negli Stati Uniti ha respinto le accuse come “odiose e infondate”, denunciando le sanzioni imposte da Washington come un tentativo di intimidire la Russia e danneggiare le sue aziende nazionali con l’obiettivo di “eliminare la concorrenza dal mercato”.

Non solo. Le forze russe avrebbero giustiziato almeno 15 soldati ucraini mentre tentavano di arrendersi, e forse altri sei che si stavano arrendendo o che si erano già arresi, dall’inizio di dicembre 2023. Lo ha dichiarato Human Rights Watch (Hrw). Secondo Belkis Wille, direttore associato di Hrw, le forze russe hanno commesso numerosi crimini di guerra dall’invasione dell’Ucraina, tra cui esecuzioni sommarie di soldati ucraini arresi e feriti, vietate dal diritto internazionale umanitario. Hrw ha indagato su tre casi di presunte esecuzioni sommarie, verificando e analizzando filmati dei droni pubblicati sui social media. In tali casi, i soldati ucraini avevano chiaramente l’intenzione di arrendersi e, non essendo più coinvolti negli scontri, non avrebbero dovuto essere considerati bersagli secondo il diritto internazionale umanitario e le leggi di guerra.

Nel frattempo, sul fronte ucraino, la devastazione causata dal conflitto diventa sempre più evidente. La città di Chasiv Yar, colpita duramente dai bombardamenti russi, mostra segni evidenti di distruzione, con edifici ridotti in macerie e infrastrutture gravemente danneggiate. Non c’è pace neanche per Odessa, la località portuale nel Sud-Ovest dell’Ucraina, dove un attacco missilistico russo ha provocato il ferimento di almeno 13 persone.

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