Il caso ha voluto che i due grandi rivali politici del recente passato – Silvio Berlusconi e Romano Prodi – fossero colpiti da un gravissimo lutto e che a distanza di pochissimi giorni si siano celebrati i funerali del leader di Forza Italia e della moglie del fondatore dell’Ulivo, Flavia Franzoni in Prodi. Pochi giorni ma una distanza siderale: due mondi, due stili di vita e perfino due omelie diversissime. Onoranze all’insegna dell’esuberanza della vita per Berlusconi, assecondata dall’omelia dell’arcivescovo di Milano, Mario Delpini. Tutta sobrietà, mitezza e solidarietà per gli ultimi i funerali bolognesi di Flavia Franzoni, che ha improntato tutta la sua vita alla serenità e alla normalità pur essendo al fianco di un personaggio di alta levatura accademica e politica come Romano Prodi. Anche l’omelia del cardinal Matteo Zuppi, il prete di strada che viene dalla Comunità di Sant’Egidio e che oggi è il miglior rappresentante che abbia la Chiesa cattolica italiana, ha avuto un taglio molto diverso. Zuppi non ha risparmiato frecciate al “mondo sguaiato di vanagloria che riduce l’amore ad apparenza” e ha esaltato la “mitezza nella radicalità” di Flavia Franzoni. Ma forse le parole che meglio rappresentano il mondo sobrio e sereno di Flavia e dei Prodi sono quelle della testimonianza del marito Romano quando ha ricordato che la moglie “amava ripetere, con passione, che per ogni lacerazione è necessario fare un rammendo” e che Flavia “aveva come obiettivo la costruzione di un’Italia limpida e discreta, ma un’Italia seria, molto seria”. Gli ha fatto eco il cardinal Zuppi: “Flavia era una bussola e questa bussola vincerà ogni solitudine”. Che stile e che sobrietà.