La pandemia di Covid-19 non è finita, ma le restrizioni che per due anni ci hanno impedito di coltivare la nostra socialità, relegandoci dietro gli schermi di un computer sono ormai un ricordo. Siamo tornati a lavorare in ufficio o comunque a sperimentare modalità di lavoro ibride, abbiamo rivisto famiglia e amici, possiamo andare in palestra o fare attività fisica all’aperto. E così, le società che grazie alle restrizioni avevano guadagnato milioni, hanno cominciato a “pagare” le conseguenze di questa nuova normalità in cui col Covid stiamo imparando a convivere.
Zoom nella bufera
Tra queste c’è Zoom, la società di videoconferenze che nel 2020, l’anno più duro della pandemia, ha visto il proprio giro d’affari lievitare oltre qualsiasi aspettativa. L’anno si è chiuso infatti con 660 milioni di dollari di utile contro i 12,7 del 2019, con ricavi cresciuti a tre cifre. I primi segnali di rallentamento si sono però cominciati a vedere nel terzo trimestre del 2021, quando in tutto il mondo le restrizioni dovute al Covid sono state via via messe da parte.
Adesso è arrivata la doccia fredda: il secondo trimestre dell’esercizio fiscale si è chiuso con ricavi in crescita dell’8% ad un ritmo inferiore rispetto al +12% del trimestre precedente. L’utile netto ha registrato un calo a 45,7 milioni di dollari. Non solo, la società è stata costretta a rivedere al ribasso le stime sui ricavi del 2022: il fatturato è atteso a 4,4 miliardi di dollari contro i 4,5 miliardi previsti in maggio.
Azioni Zoom in caduta libera
Numeri che hanno suscitato la reazione violenta degli investitori. Sul Nasdaq, nelle contrattazioni after hours le azioni sono arrivate a perdere fino al 7%. Va ancora peggio oggi con i future che segnano un ribasso del 10,9%. Il titolo vale oggi 86,91 dollari. Nel suo periodo d’oro, vissuto nel novembre del 2020, è arrivato a toccare quota 478 dollari. Il calo supera dunque il 550%.