L’Atalanta vola, la Juve resta in scia. Gli anticipi della 15esima giornata vedono i nerazzurri seppellire il malcapitato Venezia con un poker di gol e i bianconeri espugnare Salerno grazie alle reti di Dybala e Morata. Il risultato, in attesa di tutte le altre partite, è che Gasperini è a meno 4 dal Napoli, con la prospettiva dello scontro diretto di sabato che potrebbe lanciarlo definitivamente nella corsa al titolo. La Signora invece, nonostante una classifica deficitaria e, soprattutto, i problemi giudiziari, riesce comunque a rialzarsi contro una Salernitana nettamente più debole, eppure capace di creare un paio di brividi non indifferenti.
Allegri voleva una risposta per cominciare la rincorsa e questa è arrivata grazie all’attacco, finalmente protagonista dopo tante gare da assente ingiustificato. Dybala e Morata hanno fatto la differenza in una partita controllata quasi interamente, eppure lasciata aperta fino al 70’, quando lo spagnolo, subentrato al posto del deludente Kean, l’ha chiusa raddoppiando la splendida rete siglata dall’argentino nel primo tempo (21’).
In mezzo però, al netto di statistiche di chiaro stampo bianconero (74% di possesso palla, 18 tiri complessivi a 4), un paio di blackout che potevano costare cari, su tutti quello al 59’ quando Ranieri, dimenticato dalla difesa, ha colpito il palo a botta sicura. Sarebbe stato il gol dell’1-1 e chissà se la Salernitana, a quel punto, sarebbe riuscita a rovinare la serata della Juve; invece, la palla non è entrata e i bianconeri, oltre a trovare il 2-0, hanno sfiorato pure il tris, sprecato malamente dal dischetto da Dybala in pieno recupero (95’).
“I ragazzi hanno fatto una buona prestazione, su questo campo non era facile – le parole di Allegri – Veniamo da un momento di pressione perché avevamo perso con l’Atalanta in casa, ma io e la squadra abbiamo parlato: credo che la Juve ci abbia dato tanto, ora dobbiamo essere noi a darle qualcosa per cercare di fare qualche risultato che, con le medio-piccole, abbiamo sempre fallito”.
La vittoria permette alla Juve di restare a meno 7 dalla zona Champions: di più, infatti, non sarebbe stato possibile, visto che l’Atalanta non sembra conoscere più limiti. Anche ieri, nonostante il mega turnover di Gasperini (fuori Zapata, Malinovskyi, Zappacosta ecc.), la Dea ha triturato l’avversario di giornata, ovvero il Venezia di Zanetti, solitamente capace di mettere in difficoltà anche le squadre più quotate. A Bergamo però è stata un’altra storia, con Pasalic protagonista assoluto: il croato ha segnato addirittura una tripletta, la seconda dopo quella di Empoli (7’, 12’ e 67’), regalando ai suoi un successo nettissimo, reso ancor più rotondo dal gol di Koopmeiners, il primo in assoluto dell’olandese nel nostro campionato (57’).
“Rispetto a Torino c’erano sette giocatori diversi, ma io ero convinto che la squadra avrebbe avuto un grande atteggiamento – ha spiegato il tecnico nerazzurro – Non è questo il momento di parlare di scudetto, non abbiamo la dimensione di Napoli, Milan e Inter anche se siamo molti vicini come punti. Abbiamo voglia di misurarci se ne saremo capaci, ma per ora non è così…”.
La corsa alla Champions proseguirà tra stasera e domani, con le due romane decise a rispondere alle vittorie delle concorrenti, Fiorentina compresa (3-1 sulla Sampdoria). In attesa della Lazio, di scena domani all’Olimpico contro l’Udinese, è giunta l’ora della Roma, attesa dalla difficile trasferta di Bologna (ore 18.30).
Partita complicata quella del Dall’Ara, alla luce della grande stagione dei rossoblu, sin qui una delle sorprese più belle del campionato. Mourinho però non può permettersi passi falsi, altrimenti le vittorie con Genoa e Torino finirebbero nel dimenticatoio: le concorrenti, del resto, non aspettano e lasciano pochi margini d’errore.
Rispetto a domenica mancherà Pellegrini, il cui infortunio peraltro non è cosa da poco: il capitano, fermatosi per una lesione al quadricipite, si rivedrà solo dopo la sosta natalizia. Mou dovrà così fare di necessità-virtù, affidandosi nuovamente al 3-5-2 con Rui Patricio in porta, Mancini, Smalling e Ibanez in difesa, Karsdorp, Diawara, Veretout, Mkhitaryan ed El Shaarawy a centrocampo, Abraham e Zaniolo in attacco.
Mihajlovic, deciso a bissare il successo di domenica sullo Spezia, risponderà con un sistema di gioco molto simile, ovvero un 3-4-2-1 con Skorupski tra i pali, Soumaoro, Medel e Theate nel reparto arretrato, De Silvestri, Dominguez, Svanberg e Hickey in mediana, Soriano e Barrow alle spalle dell’unica punta Arnautovic.