“Quindici anni fa nessuno avrebbe pensato che questo manifesto, da un muro di Quarto Oggiaro, sarebbe finito illuminato da un faretto in un museo di Roma Nord”. È con il solito basso profilo che il fumettista Zerocalcare, al secolo Michele Rech, presenta a Roma la mostra che il museo MAXXI ha deciso di dedicargli. “Scavare fossati, nutrire coccodrilli”, questo il titolo dell’esposizione che per quattro mesi, dal 10 novembre al 10 marzo, occuperà gli spazi Extra del museo capitolino con poster, tavole, illustrazioni, copertine di dischi, maglie, loghi, etichette e altro ancora. Il tutto ricoperto dai disegni di uno dei fumettisti più amati d’Italia e suddiviso in quattro sezioni: Pop, Tribù, Lotte e Resistenze, Non-Reportage.
“Alcuni di questi lavori riguardano solo me, altri invece sono parte di una storia collettiva – continua Zerocalcare – Li ho disegnati io, ma li ho pensati con altre persone. Per questo ho chiesto in giro: magari c’era qualche persona a cui non stava bene che il nome del suo gruppo o del suo spazio occupato finisse in un contesto istituzionale come questo. Se qualcuno me lo avesse chiesto, avrei levato il suo manifesto dalla selezione per la mostra. Ma non è successo, perché lo staff che ha lavorato a questa mostra è stato rispettoso della storia di tutte le comunità, senza cercare di nascondere, edulcorare o spettacolarizzare. E questo secondo me è un valore aggiunto”.
Classe 1983, Zerocalcare ha raggiunto il successo per la prima volta nel 2011 con “La profezia dell’armadillo”, da cui di recente è stato tratto un film. Uno dei suoi lavori – “Dimentica il mio nome” – si è classificato secondo al Premio Strega Giovani del 2015.
Oggi, sabato 10 novembre, Zerocalcare sarà nell’auditorium del MAXXI alle 18.30 per una conversazione con il fotografo Paolo Pellegrin – autore dell’altra mostra ospitata nel museo – e con il vicedirettore dell’Espresso, Marco Damilano. L’ingresso è libero, fino a esaurimento posti.
Nel video, alcune immagini della mostra di Zerocalcare.