In un anno Zalando ha messo a segno una crescita del 70% del fatturato. Il sito di acquisti di moda online, quartier generale a Berlino e riuscito tormentone mediatico degli ultimi tempi, ha diffuso i risultati del secondo trimestre 2013, che hanno registrato ricavi per 437 milioni di euro (372 milioni di sterline) in crescita del 70% sui risultati dello stesso periodo di un anno prima. Sui primi sei mesi del 2013 il turnover complessivo si è attestato a 809 milioni di euro, con un balzo del 72% rispetto all’anno prima.
Nel primo trimestre del 2013 la società aveva invece archiviato un fatturato in crescita del 74%. “La stagione estiva non è stata facile – ha spiegato all’agenzia Reuters Rubin Ritter, managing director della società – Gli sconti erano alti e l’estate è arrivata tardi. Dal momento che non ci siamo espansi in nuovi mercati recentemente, il tasso di crescita relativo diminuirà naturalmente”.
Ma Zalando, a cinque anni dalla nascita, può festeggiare (e lo ha fatto com una campagna fashion affidata all’immagine di Bar Rafaeli) la riuscita di un modello di business che ha fatto della vasta scelta e di prezzi competitivi il proprio cavallo di battaglia: offre 1.500 brand e ha un centro logistico di 120mila metri quadri a Erfurt (Germania), il più grande per scarpe e moda in Europa a detta dell’azienda.
D’altra parte le vendite online di vestiti e scarpe sono esplose negli ultimo anni e sono diventate la categoria dell’ecommerce più popolare in Europa. La società di ricerca Mintel ha previsto che il mercato crescerà del 14% nel 2013 a 38 miliardo do euro.
Nell’ecommerce su stanno espandendo anche Inditex, proprietaria del marchio Zara e quotata a Madrid e la svedese H&M, quotata sul listino di Stoccolma, che hanno recentemente lanciato piattaforme rispettivamente in Russia e negli Stati Uniti. Il mercato si attende che Zalando, il cui primo azionista è la società di investimento svedese Kinnevik, approdi anch’essa in Borsa. Intervistato sempre da Reuters il managing director ha detto che al momento non è nei piani ma è “un’opzione per il future a cui vogliamo che la compagnia arrive preparata” spiegando che la società si sta focalizzando ora a far crescere la performance nei mercati core.
Nella compagnia hanno nel frattempo investito anche il magnate danese del fashion Anders Holch Povslen, entrato con il 10% lo scorso agosto, e il fondo pensione degli insegnanti dell’Ontario.