Il caso Ypf non è più un caso diplomatico tra Argentina e Spagna, ma ormai è motivo di alta tensione anche tra la Argentina e Unione europea. Alla luce delle decisioni del governo di Buenos Aires, che intende espropriare la filiale della Repsol, la Commissione Ue ha deciso di non partecipare all’incontro bilaterale Ue-Argentina in progromma domani e dopodomani nella capitale argentina. L’annuncio lo da Pia Ahrenkilde Hansen, portavoce dello stesso organismo comunitario. “Alla luce del clima che si è venuto a creare per via della vicenda dell’Ypf la Commissione e l’Alto rappresentante per gli Affari esteri hanno deciso di posticipare l’incontro bilaterale del 19 e del 20 aprile”.
La situazione è tale da indurre l’Europa tutta a fare pressione sulle autorità argentine. Ufficialmente nessuna opera di boicottaggio, l’Ue non chiude le porte al dialogo. Per ora. Perchè se da una parte è stato deciso di “posticipare” la riunione, dall’altra Bruxelles “valuterà tutte le opzioni possibili”. L’espropriazione, ha continuato Ahrenkilde Hansen, “è un segnale veramente negativo per gli investimenti e per le attività di affari in Argentina, non solo in Argentina”. Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Commissione Ue.
In occasione della visita del presidente federale tedesco Joachim Gauck, Josè Manuel Barroso è voluto uscire per un attimo dal cerimoniale per parlare del caso Repsol/Ypf. “Sono molto deluso dall’annuncio di ieri” del presidente Kirchner, ha scandito. “L’Argentina rispetti gli accordi internazionali e tenga fede agli accordi bilaterali”.
Dall’Ue c’è tutto il massimo sostegno alla Spagna. “Sono in contatto con il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, e ho chiesto che si segua la vicenda da vicino”, ha concluso Barroso. L’auspicio a Bruxelles è che alla fine “si arrivi a una soluzione della questione che non comprometta i rapporti economici tra Unione europea e Argentina”. Perchè i rapporti bilaterali sono già deteriorati.