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Yoox crolla di quasi il 6%, peggior titolo del Ftse Mib: non è più tra i preferiti di Goldman Sachs

Yoox crolla in fondo al Ftse Mib con un calo di quasi il 6% a 19,58 euro per azione, sui minimi da luglio 2013. Il titolo paga la mossa di Goldman Sachs che l’ha tolto dalla sua “Pan European conviction buy list”, ossia la lista dei titoli preferiti dalla casa d’affari in Europa.
Il motivo? Il fatturato crescerà ”solo” del 20-25% rispetto alle precedenti euforiche aspettative di +27%-30%. Le nuove previsioni del colosso Usa indicano ricavi 2014 a 544,6 milioni di euro dai 455,6 milioni nel 2013, un Ebit in rialzo a 35,7 milioni (da 27,6 milioni nel 2013) e profitti a 18,4 milioni (da 12,6 milioni nel 2013), con l’utile per azione a 0,36 euro (dai 0,27 euro nel 2013).

E così è scattata la forbiciata sul prezzo obiettivo che è stato ridotto a 29 euro da 38,5, il 24% circa in meno. Per la banca d’affari è oggi possibile trovare rendimenti superiori altrove. D’altra parte il titolo ha già galoppato all’inverosimile: dal marzo 2011, quando Goldman Sachs l’ha aggiunto alla sua Convinction buy list, ha segnato un +120% circa. Nel frattempo, la società fondata nel 2000 da Federico Marchetti e sbarcata in Borsa a fine 2009, si è guadagnata i galloni per migrare tra le blue chip del Ftse Mib (a fine 2013), il paniere che racchiude le società a più elevata capitalizzazione e liquidità del listino milanese.

Eppure il nuovo prezzo obiettivo, pesantemente sforbiciato, implica comunque un rialzo del titolo di ben il 46% (che indica in genere l’obiettivo raggiungibile dal titolo in un orizzonte di 12 mesi).E gli analisti di Goldman Sachs mantengono il giudizio buy ritenendo che la valutazione di Yoox sia ancora attraente. “Ci aspettiamo – affermano – che la crescita di quest’anno arrivi più dal secondo semestre grazie alla riduzione delle turbolenze sui tassi di cambio, alla guidance del management sulle spese di marketing e agli effetti del miglioramento dei brand mono-marca”. I principali rischi al ribasso sono gli errori di esecuzione, l’aumento della concorrenza, la pressione sul margine e la perdita di un importante contratto mono-marca.

Goldman Sachs non è un’analista qualunque in questo caso. E’ anche il broker che nel 2009 ha portato in Borsa la società di ecommerce di moda. L’altro istituto coordinatore dell’offerta è Mediobanca che pochi giorni fa, ha reiterato la raccomandazione positiva sul titolo per controbilanciare le vendite innescate dal profit warning della concorrente britannica Asos. In quell’occasione Mediobanca aveva precisato in una nota che Yoox era ben diversa rispetto ad Asos: mentre quest’ultima è specializzata sui capi a più buon mercato, Yoox punta sul lusso e ha una gamma più vasta di prodotti. In altre parole, la società continuerà a vantare conti in crescita e per Mediobanca il mercato è stato troppo severo. All’indice le performance recenti del titolo che negli ultimi sei mesi ha lasciato sul campo il 28%. La performance degli ultimi 12 mesi rimane comunque positiva a +24%. Per ora, dopo tanta corsa, chi si occupa di analisi tecnica sottolinea che da metà marzo Yoox è in un trend ribassista che rischia di proseguire e che potrebbe essere scongiurato solo in caso di superamento di quota 23,9.

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