Wall Street si avvia ad archiviare la settimana corta (il 4 luglio è la festa dell’Indipendenza) con un nuovo rialzo mentre a giugno negli Usa è stato registrato il record delle assunzioni nel settore privato, con 281mila nuovi posti di lavoro (rapporto Adp), contro una previsione di +179mila nuovi posti. Il dato fa sperare in un buon incremento dell’occupazione, statistica che verrà resa nota nel pomeriggio.
Ieri in Europa la seduta di Borsa è stata positiva per Londra +0,2% e Francoforte +0,1%. Parigi è in calo dello 0,2%, Madrid +0,08%. In Europa i rialzi migliori sono stati dei titoli delle materie prime (Stoxx del settore +1%), dei produttori di auto (+0,7%) e delle assicurazioni (+0,5%). La Borsa di Milano +0,5% ha chiuso in rialzo la seconda seduta di luglio, sostenuta dai guadagni delle utility e delle banche.
I rendimenti USA sono saliti un po’ (2.62%) in anticipazione di un dato sul payroll forte, mettendo pressione anche ai bond europei, visto che lo spread bund-T-note è ai massimi storici. Lo spread tra Btp e Bund è salito a 165 punti base dai 157 centesimi dell’apertura e il rendimento del decennale domestico è schizzato al 2,93%.
Il cross euro/dollaro, invece, è a quota 1,3655, non lontana dai livelli di un mese fa: la missione europea di indebolire la moneta unica per ora è fallita.
YELLEN/DRAGHI
Riflettori accesi sugli interventi delle banche centrali. La politica monetaria ha un’efficacia limitata e quindi una funzione di ultima risorsa, mentre garantire la stabilità finanziaria è compito dell’ approccio “macroprudenziale” alla regolamentazione e supervisione. Così il presidente della Fed Janet Yellen al Fondo Monetario he pochi gioni fa ha critiato la politica espansiva della banca centrale americana. La situazione attuale, ha aggiunto, non richiede interventi, ed in ogni caso il compito della politica monetaria non è quello di garantire la stabilità finanziaria.
Ne consegue che il timing dei rialzi dei tassi dipende solo dal mercato del lavoro e dall’arrivo di pressioni inflazionistiche, e non si avverte la necessità di modificare la comunicazione e la guidance per disincentivare il risk taking.
A condizionare le sorti dei principali listini europei sarà oggi il presidente dell’Eurotower, Mario Draghi, che nella conferenza stampa post direttorio potrebbe dipingere un quadro dell’economia europea non proprio florido e fornire qualche dettaglio sull’acquisto di asset backed securities (abs). Gli operatori non si aspettano comunque nessuna novità sui tassi di interesse dopo che lo scorso 5 giugno la Banca centrale ha tagliato il refi rate al nuovo minimo storico dello 0,15%, il tasso di rifinanziamento marginale allo 0,40% e il tasso sui depositi a -0,10%.
FINECO, ESORDIO COL BOTTO. PAGA IL PREZZO LOW COST
In Piazza Affari ha debuttato con successo Finecobank, che ha chiuso la seduta a 4,00 euro, in rialzo dell’8,1% rispetto al prezzo di collocamento di 3,7 euro.
Si è rilevata vincente la scelta ,di collocare il prezzo nella parte bassa della forchetta (compresa tra 3,5 e 4,5 euro). La controllante Unicredit è salita dello 0,3%. In evidenza anche Banca Pop.Milano +2,9%. Intesa +0,4%, Ubi +1,1%, Pop.Emilia +1,3%. Chiude in terreno negativo solo Banca Monte Paschi -1,11% dopo il balzo della vigilia.
Coop Liguria l’azionista con l’1,5% del capitale ha sottoscritto per la sua quota l’aumento di capitale di Carige che chiude venerdì, con un investimento pari a 12 milioni di euro. Prima di Coop Liguria hanno fatto lo stesso la Fondazione Carige e Bpce. Banca Ifis +3,5%.
Andamento positivo anche per le assicurazioni e le società del risparmio gestito. UnipolSai è salita dell’1,6%, Generali +0,5%. Azimut +1,7%, Mediolanum +1,3%.
TLC
Sotto pressione in tutta Europa i titoli delle tlc. La francese Orange, l’ex France Telecom, perde il 3,7% dopo aver abbandonato le trattative per comprare Bouygues Telecom, terzo operatore mobile di Francia. Gli analisti temono ora una guerra dei prezzi fra le diverse compagnie. Iliad, secondo operatore di Francia, è scesa del 3,4%.
Ribassi anche a Francoforte perDeutsche Telekom-2,9% e a Madrid per Telefonica-1,2%: Bruxelles ha dato il via libera all’integrazione in Germania della consociata del gruppo spagnolo con la filiale di Kpn. Perla prima volta in un Paese Ue i gestori scendono da 4 a 3. In perdita anche Telecom Italia scesa dell’1,7%.
Mediaset +2,1% dopo che il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi ha detto che sono in corso contatti con Al Jazeera e con altri operatori tv interessati ad acquistare una quota di Premium.
Nel frattempo Telefonica si prepara a rilanciare la sua offerta per il 22% di Digital + in mano al Biscione. Il colosso spagnolo è pronto a rilanciare la sua offerta (355 milioni e, a sorpresa, spunta anche tra i possibili acquirenti di una quota o di tutta Premium per sbarrare la strada all’emittente del Qatar.
Bene anche Mondadori +1,76% dopo che l’ad, Ernesto Mauri, ha dichiarato che il gruppo editoriale arriverà in anticipo sui target di quest’anno con un debito in calo a 300 milioni a fine anno, dai 396,5 milioni del primo trimestre e a fronte dei 363,2 milioni di fine 2013.
Rcs ha incassato il 3,80% a 1,285 euro grazie alle parole del responsabile della pubblicità, Raimondo Zanaboni, che ha detto che la raccolta pubblicitaria è stata positiva a maggio e a giugno e potrebbe esserlo anche a luglio. A proposito della rinegoziazione del debito con le banche per abbatterne il costo, invece, l’ad Pietro Scott Jovane ha detto che “i tempi non dovrebbero essere lunghissimi”.
ENEL / UTILITY
Sempre in grande evidenza Enel +1,4%. Tra le utility sono salite A2A +1,1% e Atlantia +1,3%. Sias ha guadagnato il 2,39% a 9,625 euro in scia alle anticipazioni di MF-Milano Finanza secondo cui il ministero dei Trasporti starebbe studiando una formula per far digerire alla Commissione europea una proroga delle concessioni autostradali, in scadenza nei prossimi anni, in cambio di investimenti sulla rete e di risparmi tariffari per gli utenti.
Chiusure brillanti per Autogrill +4,3% e World Duty Free+2,2%. Italcementi è salita dell’1,96% a 7,015 euro dopo avere venduto durante la prima giornata dell’offerta in borsa tutti gli 1,394 milioni di diritti di opzione non esercitati nell’ambito dell’aumento di capitale da 500 milioni di euro chiuso lo scorso 27 giugno con sottoscrizioni pari al 99,42%.
LUSSO
Giornata difficile per il comparto lusso. Secondo gli analisti, i profitti di Prada, Ferragamo e Tod’s non cresceranno più a un tasso medio annuo del 30%, come nel periodo 2010-2013, ma a un tasso medio annuo del 9% nel periodo 2014-2017, contro l’11% medio atteso per il settore. Nello studio Bank of America ha bocciato il giudizio su Prada a Underperform da Buy.
Luxottica perde l’1,2% e scivola a 41,25 euro mettendo a segno la sesta seduta consecutiva negativa. Due importanti broker hanno ribadito la loro visione prudente sulle prospettive del titolo. Nomura ha confermato la raccomandazione Neutral con target price a 40,7 euro. Exane BNP Paribas ha ribadito il giudizio Underperform e il prezzo obiettivo di 40 euro. Dall’inizio dell’anno Luxottica è salita del 6% e sottoperforma l’andamento dell’FtseMib che ha guadagnato il 14% circa. Geox è salita del 4,7%