BORSE CAUTE, ANCORA TORO MILANO E MADRID
MORGAN STANLEY PUNISCE TWITTER. E TOKYO FRENA
Con 56 voti a favore (tra cui 11 repubblicani) e 26 no Janet Yellen ha superato ieri l’ultimo ostacolo sulla strada della presidenza della Federal Reserve a partire dal 1° febbraio. Sarà la prima donna ai vertici della banca in 100 anni, ma anche il primo democratico dalla nomina di Paul Volcker nel 1979. La notizia, attesa, non ha scaldato i mercati, ove continua la correzione di inizio anno, dopo il rally di fine 2013.
Arretra Tokyo -0,62%, contrastata Hong Kong +0,34% (ma scende l’indice delle azioni cinesi) , in bilico Shaghai e Shenzhen.
Molta incertezza anche a Wall Street: S&P 500 – 0.25%, Dow Jones Industrial – 0.27%. Fa peggio il Nasdaq -0,44%.
L’attuale fase di stallo durerà fino a venerdì, alla pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro. Ma l’appuntamento più atteso, ormai, è il vertice del Fomc del 28-29 gennaio, l’ultima volta di Ben Bernanke. Pesa sui tecnologici la cure di Morgan Stanley su Twitter -5% . Sotto i riflettori invece i titoli dei produttori di pannelli solari. SolarCity è in rialzo dell’8,2% dopo che Goldman Sachs l’ha aggiunta alla lista “conviction buy”.
L’oro è al quarto rialzo consecutivo e viene scambiato a 1.241 dollari l’oncia. Il calo del prezzo dell’oro l’anno scorso (-28%, il ribasso più forte dal 1981) ha provocato un buco di 15 miliardi nei contratti della banca centrale svizzera che ha così azzerato per quest’anno i dividendo a vantaggio dei cantoni.
In Europa, incerti i listini maggiori: Londra chiude sulla parità, Francoforte scivola dello 0,08%, Parigi -0,47%.
Continua invece lo stato di grazia del Sud Europa: Madrid mette a segno la migliore performance del continente con un rialzo dello 0,96% davanti alla Borsa di Milano +0,63%.
Sul mercato delle obbligazioni statali rimbalza però lo spread Bund BTP a 201 (+5 punti base). Il rendimento del decennale italiano sale di 2 punti base al 3,93%, quello del Bund scende di due punti base all’1,91% .
BANCHE SUPERSTAR. E RIPARTONO I GIOCHI SU MPS E BPM
Protagoniste della seduta a Milano sono state le banche. Unicredit +3,3%, Intesa +1,1%.Mediobanca +2,4%. Banco Popolare +3,1%.
Tra le banche, si è distinta Monte dei Paschi, salita del 2,15% a 0,1805 euro in attesa del prossimo cda che sarà probabilmente anticipato dal 16 al 13 o 14 gennaio. La decisione verrà presa in giornata mentre proseguono le trattative per la cessione di parte della quota della Fondazione alla cordata capitanata da Cariplo.
Giornata importante anche per Bpm. Il presidente Piero Giarda ha convocato per oggi il consiglio di sorveglianza per avviare il processo che, entro il 13 gennaio, dovrebbe pervenire alla nomia del presidente del consiglio di gestione: favorito il preside di Scienze Bancarie della Cattolica, Mario Anolli. Poi toccherà al consigliere delegato, per cui resta candidato GiuseppeCastagna.
SI SGONFIA LA CORSA A TIM BRAZIL.
Segnano il passo i grandi protagonisti di inizio anno. Fiat ha spuntato solo un +0,59% a 6,8 euro dopo la corsa della scorsa ottava. Telecom Italia invariata dopo che Telefonica ha affermato di non far parte di un veicolo per il potenziale lancio di un’offerta congiunta su Tim Brasil di non avere dettagli su un’operazione di questo tipo.
Eni +0,57% a 17,58 euro nel giorno in cui è partito il programma di buy-back, del 10% del capitale propedeutico alla cessione del 4,3% in mano al Tesoro. Non sarà un’operazione rapida, se si pensa, ha ricordato Paolo Scaroni, che “per il precedente 10% ci abbiamo messo 9 anni”. Ma la privatizzazione avverrà molto prima. Ieri intanto il ministro del petrolio e delle risorse naturali del Pakistan, Shahid Khaqqan Abbasi, e Paolo Scaroni, si sono incontrati a Karachi per fare il punto sulle attività e i progetti del gruppo nel Paese.
UNIPOLSAI, 6,5 MILIARDI AL DEBUTTO
Debutto cauto per UnipolSai, il secondo gruppo assicurativo della Penisola che raggruppa premi per circa 15 miliardi di eumiliardi ro, contro Generali che nella Penisola arriva a circa 13 miliardi, ma oltre i 20 se si considerano anche le controllate. Il titolo ha chiuso pressoché invariato a quota 2,45. La capitalizzazione complessiva è di 6,5 miliardi. Nei prossimi giorni il titolo resterà sotto i riflettori perché è atteso l’esito del negoziato con la belga Ageas per la cessione di 1,7 miliardi di premi richiesta dall’Antitrust. I tempi sono stretto perchè l’authority aspetta una risposta entro il 15 gennaio.