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Yellen: “No comment” sui tassi. Sos della Grecia ma Borse già in clima vacanziero

Borse deboli e contrastate nell’ultima seduta prima della pausa per le festività di Pasqua. Domani sarà chiusa Piazza Affari e anche diverse Borse europee. Si ferma anche Wall Street. Il Ftse Mib chiude in calo dello 0,22% a 23.308 punti. In rosso anche Francoforte -0,28%. In territorio positivo invece Parigi +0,24% e Londra +0,35%.

La seduta è stata poco movimentata, con volumi prefestivi, con un occhio all’evolversi della situazione greca e ai dati macroeconomici Usa. Secondo il Financial Times i nuovi impegni assunti da Atene prevederebbero interventi per 6 miliardi di euro. L’8 aprile, il giorno prima della data X in cui Atene rimarrà secondo Bruxelles senza liquidità, il premier Alexis Tsipras volerà da Putin.

Oggi sono state diffuse le minute della Bce, novità in tema di comunicazione da parte della Banca centrale europea dall’inizio del 2015. Dalla trascrizione è emerso che nel corso della riunione del consiglio direttivo che si è tenuto il 5 marzo a Cipro, i governatori della Bce hanno trovato una sostanziale unità di vedute nell’esprimere “un ottimismo prudente in una ripresa graduale” e in un ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo di lungo termine del 2%.

Nel frattempo gli effetti del Qe si stanno facendo sentire anche sul debito tedesco che oggi ha toccato il minimo storico con il decennale che ha toccato un rendimento di 0,169%. Lo spread Btp-bund ha chiuso a 107,2 punti.

L’agenzia di rating S&P scrive in un report di oggi che la ripresa dell’Eurozona sta trovando sostegno in due importanti fattori di fondo che sono da una parte il netto ridimensionamento dei prezzi del greggio e dall’altro il lancio del quantitative easing da parte della Bce. Per il 2015 prevede una crescita del pil dell’Eurozona dell’1,5% e un’ulteriore accelerazione all’1,7% nel 2016.

Diversi i dati macroeconomici diffusi oltreoceano. In particolare, il dato sulle richieste di sussidi di disoccupazione è stato superiore alle attese e si è attestato a 268mila, in calo di 20 mila unità. Ora i mercati guardano ai dati sulla disoccupazione in agenda per domani.

Battono le attese anche gli ordinativi alle fabbriche del mese di febbraio (+0,2% rispetto al mese precedente e contro un calo dello 0,4% atteso dagli analisti) e il deficit commerciale degli Usa che è sceso in febbraio a quota 35,44 miliardi di dollari, il livello più basso dall’ottobre del 2009.

Allo stesso tempo però l’indice Ism è sceso a 50 punti a marzo da 63,1 di febbraio. Il dato conferma i segnali di rallentamento dell’economia americana nel primo trimestre del 2015.

A Wall Street gli indici proseguono in territorio positivo anche se senza particolare slancio: il Dow Jones sale dello 0,05% e l’S&P500 dello 0,26%. Vendite su Google sulla prospettiva che la Commissione Ue possa avviare un’inchiesta formale sul gruppo. Il petrolio Wti cede un altro 1,42% a 49,38 dollari al barile. Il cambio euro dollaro si attesta a 1,0875 (+1,04%).

A Piazza Affari guadagna posizioni Gtech che nell’ultimo giorno di quotazione sale del 3,75%. L’ex Lottomatica martedì esordirà infatti a Wall Street per la fusione con Igt. In evidenza anche Ubi Banca +2,81%, Saipem +2,38% grazie alla jv in Africa con Dangote e all’attesa del cda Eni per la nomina di Stefano Cao alla guida operativa della società di servizi per l’oil&gas, Campari +1,56%. CA +1,06%.

In fondo al Ftse Mib le prese di beneficio colpiscono Yoox -2,45% e il resto del lusso: Ferragamo -2,34%, Tod’s -1,12%, Luxottica -1,10%. In scia all’andamento del petrolio Eni cede lo 0,99%. 

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