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Yacht, Sanlorenzo e Tisg chiudono un 2023 in crescita. Buone prospettive per 2024. La Borsa festeggia

Sanlorenzo

Prendono il largo i super yacht battenti bandiera italiana, con crescita di ricavi e utili. In questi giorni hanno pubblicato i dati di chiusura dell’anno 2023 sia Sanlorenzo sia Italian Sea Group (TISG), entrambe con portafogli ricchi e buone prospettive per il 2024. Piazza Affari premia entrambei con quotazioni al rialzo. La migliore performance è del titolo Sanlorenzo che ieri ha guadagnato il 2,54% a 44,35, ma anche Tisg è in rialzo e ha guadagnato lo 0,96% a 10,54.

Sanlorenzo: fatturato da superyacht in crescita del 19%

Sanlorenzo chiude un 2023 con ricavi netti in crescita del 13,4% a 840 milioni e un Ebitda in crescita del 21,5% a 157,5 milioni, con un margine del 18,7% sul fatturato, “il miglior margine in assoluto” dice la società, se si pensa che a fine piano industriale, nel 2025, è indicato al 19%. La produzione di cassa è stata di 40 milioni quindi la posizione finanziaria netta si attesta a 140 milioni, nonostante cedole per 23 milioni, buyback per 3,3 e investimenti in Capex per 44,5.

La divisione Yacht ha visto crescere il fatturato in crescita del 9,9% a 510,6 milioni, ma ancor meglio è andata la divisione Superyacht con una crescita del 19% a 238,3 milioni, mentre le imbarcazioni di nicchia della Bluegame hanno fatturato 91,3 milioni (+20%). Dopo la crescita a 2 cifre degli anni scorsi (+25% nel 2021 e +28% nel 2022) Massimo Perotti, presidente e ceo, punta ora a un ridimensionamento del fatturato da una parte e dall’altra a nuove acquisizioni. “Riteniamo che il 2024 e il 2025 saranno in espansione “high single digit”, ha detto Perotti. “Perché abbiamo un limite di crescita che non può essere più del 20%: con gli stabilimenti a bordo mare, poiché non si possono comprare terreni costieri, e un limite di supply chain, occorre programmare la capacità produttiva con largo anticipo”. La sede principale del cantiere si trova ad Ameglia in provincia di La Spezia, nel parco naturale di Montemarcello-Magra, sulle rive del fiume Magra. Divisioni sono presenti anche a Viareggio e Massa, mentre la produzione di superyacht ha luogo nella sede di La Spezia.

Perotti: continueremo a fare acquisizioni

Sanlorenzo punterà dunque a crescere per linee esterne. Entro le prossime due settimane verrà finalizzata l’acquisizione di Simpson Marine, uno dei principali rivenditori per l’Asia e il Pacifico che ha sede a Hong Kong dal 1984. Lo scorso dicembre c’è stata poi la firma di un memorandum of understanding per esplorare una possibile partnership con le barche a vela del gruppo Nautor Swan di Leonardo Ferragamo. Anche lungo la filiera Sanlorenzo intende fare shopping: il tema dei fornitori è molto delicato nel mondo del lusso, tanto che big come Lvmh e Tod’s tendono ad assicurarseli entrando nel loro stesso capitale. “Continueremo a fare acquisizioni. Ne abbiamo già fatte e le aziende che compriamo acquistano a loro volta altre società” dice il presidente. “Come Carpensalda con le sagome in acciaio per gli scafi di Sala, a cui si rivolge la stessa Fincantieri, e come Duerre che sta acquisendo un capannone per ampliare la produzione, o Sea Energy che sta comprando in Toscana una ditta di impianti elettrici civili per adattarli alla nautica, cosa che noi non avremmo potuto mai fare”. Perotti gioca d’anticipo anche dal lato personale, visto che scarseggiano professioni come falegnami e mastri d’ascia qualificati. “Cinque anni fa abbiamo aperto la Sanlorenzo Academy e stiamo portando avanti un grande lavoro per i nostri dipendenti e gli equipaggi dei nostri clienti: facciamo formazione di falegnami, elettricisti, verniciatori per inserire così, dopo 6-12 mesi di addestramento, giovani nella catena di fornitura”. Intanto il prossimo appuntamento Sanlorenzo non sarà finanziario, ma sul porto di Rapallo: il 18-19 maggio, presenterà a 700 clienti il tender di 11 metri che sta costruendo per la Coppa America e che vola a 50 nodi e lo yacht da 50 metri che produce energia pulita sviluppato con Siemens.

Gli obiettivi di Tisg: fatturato oltre 500 milioni nel 2027 e banche di 40-50 metri

Anche Italian Sea Group (TISG), con i brand Admiral, Tecnomar, Perini Navi, Picchiotti, NCA Refit e Celi 1920, ha chiuso in crescita il 2023 e con buone prospettive per il 2024 e 2025. Per il gruppo della nautica i ricavi totali nell’esercizio scorso sono cresciuti del 23% a 363 milioni, con un Ebitda di 61 milioni (+30%) e un Ebitda margin passato dal 15,9% al 16,8%. Tutti i principali indicatori dell’esercizio, dice la società, si collocano nella parte alta o oltre la guidance 2023. Gli obiettivi per l’immediato futuro sono due: raggiungere un fatturato di oltre 500 milioni nel 2027 e, pur tenendo il focus sugli yacht sopra i 50 metri che rappresenta l’’80% del business “guardiamo al settore dei 40-50 metri in acciaio e alluminio” ha detto l’imprenditore Giovanni Costantino fondatore e amministratore delegato di Tisg. Guardando avanti, Costantino sottolinea che “con sette navi al varo, di cui sei in consegna, il 2024 si prospetta un anno pieno di nuove sfide e di entusiasmanti opportunità di sviluppo”.

Gli obiettivi di crescita prevedono per il 2024 ricavi per 400-420 milioni e un Ebitda margin tra il 17% e il 17,5%; per il 2025, ricavi per 430-450 milioni ed Ebitda margin tra il 18% e il 18,5%. Con riferimento alla struttura del capitale e alla politica dei dividendi, l’obiettivo dichiarato da Tisg per il 2024 e il 2025 è di “mantenere una leva finanziaria neutrale, con un limite massimo di 1,5x l’Ebitda, e di distribuire un dividendo annuale con un payout intorno al 40-60% dell’utile netto del gruppo”.

Gli investimenti nell’anno 2023 sono stati di 10 milioni di euro, principalmente relativi al riavvio dell’hub Perini Navi a Viareggio e agli interventi sulla capacità produttiva di Celi 1920. La Posizione finanziaria netta è positiva per 2 milioni, rispetto a un Indebitamento finanziario netto per 11 milioni a fine 2022. Il valore complessivo del portafoglio ordini al 31 dicembre 2023 è di 1,26 miliardi. Il valore complessivo dei contratti in essere relativi a yacht non ancora consegnati alla clientela, al netto dei ricavi già iscritti nel conto economico (Net Backlog) al 31 dicembre 2023 (Shipbuilding e Refit), è pari a 609 milioni.

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Categories: Economia e Imprese