Ottime performance nel terzo trimestre del 2024 per Xiaomi, multinazionale cinese che opera nel campo dell’elettronica di consumo. Con un fatturato di 92,5 miliardi di yuan (circa 12,1 miliardi di euro), l’azienda ha superato le aspettative del mercato, registrando un incremento del 30,5% rispetto all’anno precedente. Un risultato che dimostra il continuo successo della strategia aziendale di diversificazione e innovazione che oltre a dispositivi di elettronica si è aperta anche al mercato delle auto elettriche.
Xiaomi: crescono i ricavi in tutti i settori, bene gli smartphone
I ricavi di Xiaomi sono stati alimentati principalmente dal segmento degli smartphone, che ha visto un fatturato di 47,5 miliardi di yuan, in crescita del 13,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’azienda è rimasta saldamente tra i primi tre brand mondiali per il 17° trimestre consecutivo, con una quota di mercato globale del 13,8%. In Cina, Xiaomi ha aumentato la sua quota di mercato, che è passata al 14,7%, con un incremento di 1,2 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Il marchio ha continuato a beneficiare della sua strategia di premiumization (offrire prodotti o servizi di qualità superiore), con una maggiore quota di mercato nei segmenti di fascia alta (grande successo per la serie Xiaomi 15 che ha rapidamente superato il milione di unità vendute. Gli smartphone con prezzi superiori a 3.000 yuan hanno rappresentato il 20,1% delle spedizioni totali in Cina, un incremento significativo rispetto al 12,2% dello scorso anno. A livello globale le spedizioni di smartphone hanno raggiunto i 43,1 milioni di unità, +3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Anche il segmento IoT e prodotti lifestyle ha registrato una crescita robusta, con un fatturato che ha raggiunto i 26,1 miliardi di yuan (+26,3%). La domanda di dispositivi come frigoriferi, lavatrici e condizionatori d’aria ha spinto ulteriormente questo settore, con spedizioni che hanno superato i numeri record di anni precedenti.
Il continuo impegno di Xiaomi nell’innovazione ha portato la compagnia a sviluppare dispositivi sempre più sofisticati. La crescita nei prodotti indossabili (wearables) e nei tablet è stata impressionante, con Xiaomi che ha consolidato la sua posizione come il quinto produttore mondiale di tablet e il terzo in Cina. Le spedizioni di dispositivi come smartwatch e auricolari TWS sono aumentate di oltre il 50%, a conferma della forte domanda di prodotti tecnologici avanzati e integrati nell’ecosistema IoT dell’azienda.
Xiaomi: l’espansione nei veicoli elettrici
Un altro motore di crescita per la multinazionale cinese è rappresentato dai veicoli elettrici (EV). Nel terzo trimestre, il segmento degli smart EV ha generato 9,7 miliardi di yuan di ricavi, un passo importante verso la realizzazione della visione di Xiaomi di creare un ecosistema integrato tra casa, auto e dispositivi intelligenti.
Sebbene l’azienda abbia continuato a riportare perdite nel settore EV, con una perdita rettificata di 1,5 miliardi di yuan, ha alzato le sue previsioni annuali per la vendita di veicoli elettrici a 130.000 unità, un significativo aumento rispetto agli obiettivi precedenti.
Xiaomi: una performance solida
Nonostante le perdite nel settore automobilistico, Xiaomi ha mantenuto un utile netto rettificato di 6,3 miliardi di yuan, in crescita del 4,4% rispetto all’anno precedente. La solida performance economica è stata supportata da una gestione efficiente delle risorse e da un margine di profitto lordo complessivo del 20,4%, grazie alla continua espansione delle sue attività premium.
L’azienda ha anche visto un forte miglioramento delle sue risorse di cassa, che sono aumentate fino a 151,6 miliardi di yuan al 30 settembre 2024. L’ottima performance durante il “Singles’ Day” ha ulteriormente contribuito a consolidare la posizione di Xiaomi nel panorama globale, con un record di vendite che ha superato i 31,9 miliardi di yuan.
Sul titolo Xiaomi prese di profitto
Dopo il risultato dei conti, il titolo Xiaomi ha perso oltre il 4% in avvio di seduta per poi ritracciare e perdere l’1,73%. Gli operatori attribuiscono la flessione a prese di profitto.
