Ventisette piccoli imprenditori, artigiani e contadini digitali si sono riuniti per il quarto anno consecutivo alla Camera dei Deputati per raccontare le loro storie di mestieri tradizionali del made in Italy reinterpretati in chiave 2.0. La presentazione fa parte del tour (RE)made in Italy promosso dalla job community Wwworkers.it, in collaborazione con l’Intergruppo Parlamentare e con il sostegno di Google, eBay, Edison e Mytaxi, e si pone l’obiettivo di fare il punto sulle nuove tendenze dell’economia digitale e confrontarsi con la classe politica sugli strumenti necessari per incentivare innovazione e lavoro. Nel corso dell’incontro artigiani e contadini digitali hanno raccontato come stanno reinterpretando il made in Italy grazie alle nuove tecnologie e alla rete, hanno fatto il punto con esperti e con le associazioni di categoria sulle nuove tendenze del mondo del lavoro. Storie di affermazioni in vari campi come quella di Savini Tartufi un’azienda familiarea San Miniato in Toscana, di ApuliaKundi che produce prodotti alimentari a base di alga spirulina, di Moira Donati che alleva asini e piante officinali di montagna,
Intervenendo nel dibattito Luca Carabetta (Vicepresidente Commissione Attività Produttive – M5S), ha sottolineato l’importanza dell’istituzione di un fondo pubblico per la startup italiane, la cui mancanza è sinonimo di debolezza rispetto agli altri stati europei. Il Vicepresidente della Commissione attività produttive si è quindi augurato che il fondo, così come altri strumenti, possano essere messi a disposizione entro il primo semestre del 2019.
L’Onorevole Elena Murelli (Lega) ha rimarcato dal canto suo la necessità di dotare il Paese di infrastrutture fondamentali per il processo di digitalizzazione come il wi-fi in banda larga, di introdurre corsi di coding fin dalle scuole elementari e di incentivare o smartworking da casa. E il Deputato di Forza Italia Antonio Palmieri ha proposto la creazione di un indirizzo email per segnalare eventuali norme che ostacolino la crescita delle imprese digitali.
Fra le aziende che hanno partecipato all’incontro esemplare il caso di “I love Ostrica” format di shop online, catering e degustazioni di ostriche, crudités di mare e pescato di qualità. ‘’Sono molto orgoglioso di essere stato selezionato per partecipare alla presentazione alla Camera dei Deputati – ha affermato durante l’evento il fondatore a Bergamo di ‘I love Ostrica’ Luca Nicoli – e spero di poter contribuire con la mia testimonianza a far sì che il nostro Paese possa essere sempre più pronto a rispondere alla sfida digitale’’.
Dopo 20 anni passati sui banchi del pesce della grande distribuzione, prima come pescivendolo e poi come consulente, Luca Nicoli decide nel 2007 di mettersi in proprio e di specializzarsi nella consulenza sul mondo del pesce per la ristorazione con la società ‘La piazzetta del pesce’. Da questo progetto Luca decide di dedicarsi in particolare al mondo dell’ostrica, settore di nicchia e ancora poco conosciuto in Italia. Nasce così il sito ‘I love Ostrica’, ora leader nella vendita a domicilio di ostriche, cruditès, caviale e non solo. Tra i servizi proposti infatti ci sono anche chef a domicilio, catering per eventi e l’ostricaio parlante, un esperto del settore che oltre ad aprire le ostriche per i clienti, racconta anche la loro storia.
‘I love ostrica’ importa ostriche da tutto il mondo. ‘’Prevalentemente arrivano da Bretagna, Normandia e Irlanda e in 3-4 giorni – precisa Nicoli – le facciamo arrivare in qualsiasi parte d’Italia. Gli ordini più consistenti arrivano soprattutto da Campania e Puglia. Puntiamo molto sui privati ma, non essendo un prodotto che si trova in giro perché in pescheria ne tengono al massimo uno o due tipi, anche tanti ristoranti acquistano da noi. Uno dei clienti top è lo chef Davide Oldani, con la sua ostrica destrutturata’’.