L’argentina Catena Zapata è la migliore cantina al mondo, seguita da Bodegas de los Herederos del Marqués de Riscal in Spagna e da Vik in Chile. La prima cantina italiana è la piemontese Ceretto (29esima), senza dimenticare l’iconica cantina toscana Marchesi Antinori, vincitrice dello scorso anno ed entrata nella Hall of Fame delle cantine più belle e accoglienti al mondo. È quanto emerge dalla nuova edizione dei WBV – World’s Best Vineyards, gli Oscar dell’industria vinicola, il premio lanciato a Londra dalla William Reed nel 2019 e giunto quest’anno alla quinta edizione.
E sebbene nella top 10 non figuiano cantine italiane, c’è un po’ di “Italia” sul podio visto che la famiglia Catena Zapata ha origini marchigiane. Era il 1898 quando Nicola Catena, originario delle Marche, partì alla volta dell’Argentina. Solo 4 anni più tardi fondò la cantina Bodega Catena Zapata nella regione vinicola più famosa dell’Argentina: Mendoza, ai piedi delle Ande. Oggi quella cantina, da oltre un secolo di proprietà della stessa famiglia, è sul podio mondiale, al primo posto della classifica dei migliori vigneti del mondo.
Migliori vigneti del mondo 2023: 7 italiane nella Top 100
Dopo il successo della precedente edizione (con Antinori nel Chianti Classico al primo posto al mondo), quest’anno l’Italia conquista 7 posizioni nella Top100: Ceretto (29) tra i produttori di riferimento delle Langhe e del Barolo; Villa Sandi (53) della famiglia Polegato cuore di uno dei nomi più importanti del Prosecco; Tenuta San Leonardo (59) incastonata come una pietra preziosa nella Vallagarina; Donnafugata (62) una delle aziende più belle della Sicilia con le cantine storiche di Marsala; Tenuta Cavalier Pepe (65) un sogno nel cuore dell’Irpinia; Castello Banfi (87) che ha segnato la storia contemporanea del territorio del Brunello di Montalcino e, infine, Ferrari Trento (99) le cui bollicine sono da oltre cento anni il riferimento per il brindisi degli italiani. Mentre Marchesi Antinori, vincitrice dell’edizione 2022 (e per questo fuori gara) è entrata nella Hall of Fame del premio.
“La lista ogni anno ci sorprende con vigneti unici, esperienze di visita impareggiabili, architetture avveniristiche o protette dall’Unesco e cantine a conduzione familiare con tour intimi. Un elenco che fornisce una panoramica delle migliori esperienze enologiche a tutto tondo. Con grande felicità accogliamo questo premio speciale, che ci vede salire nella classifica, al n. 29”, ha commentato la famiglia Ceretto, secondo cui il premio è “un riconoscimento al nostro lavoro quotidiano”.