Il “tetto di cemento armato” ha le ore contate, sta per essere definitivamente abbattuto. Nessun gender gap toglierà più alle donne l’opportunità di esserci, di decidere, di imporsi e imporre percorsi alternativi fino ad oggi mai esplorati. È tempo di cambiare passo. Questo l’obiettivo alla base di #Women4Digital, un progetto nato dall’intuizione di Laura Rovizzi, Ad di Open Gate Italia, società di consulenza specializzata in Relazioni Istituzionali.
#Women4Digital: “La sfida è chiedere di esserci”
L’evento, patrocinato dalla Regione Lazio, è stato dedicato alla leadership femminile e si è svolto dell’Hub Culturale WeGil di Roma Trastevere. Si è trattato di un’iniziativa che ha avuto l’obiettivo di mettere in luce l’importanza del contributo delle donne alla trasformazione digitale in corso e gli ostacoli da rimuovere per una partecipazione sempre più attiva delle donne alla costruzione del nostro futuro digitale. “La ricerca di esperienze e leadership digitali di tante donne. Per trovare si deve cercare”.
“La sfida è chiedere di esserci. Bisogna avere il coraggio di chiedere di essere in quegli ambiti in cui avviene la decisione di potere. Non il potere di per sé, ma DI POTER FARE”, afferma Open Gate.
Nel corso degli anni non sono di certo mancati appuntamenti dedicati al ruolo delle donne e all’importanza di ottenere un riconoscimento, ma Women4digital ha cambiato “passo”, dando la parola a leader femminili, locali e nazionali, sui temi (agende digitali, cybersecurity, ultrabroadband, mercato tlc) che già le vedono protagoniste e responsabili sul campo.
Le agende digitali
“Abbiamo un tema da risolvere tutti insieme, quanto meno a livello di sistema-Paese: il digital divide. Dovrebbe esistere una Costituzione digitale per aiutare le persone a capire che esistono dei diritti, ma esistono anche dei doveri”. Esordisce così Layla Pavone, Head of the Board of Technological Innovation and Digital Trasformation del Comune di Milano, nel corso della prima tavola rotonda #Women4 Agende Digitali. Si è discusso nello specifico di Agenda Digitale e Open Data: la sfida europea sull’interoperabilità dei dati; del passaggio dalle smart cities alla smart regione; e ancora del rapporto tra sostenibilità digitale ed impatto ambientale della tecnologia.
Le tecnologie ICT a servizio di innovazione, progresso e crescita economica, il percorso a tappe che con “Europa 2020”, ha ridefinito i confini e gli obiettivi di crescita dell’Ue. L’Italia si inserisce con l’Agenda Digitale Italiana in questo contesto in fermento, notevolmente instabile e caratterizzato da evidenti sbilanciamenti tra le “industrie” tlc e digitali over the top.
La trasformazione di comuni e regioni in” territori smart” per accrescere la qualità dei servizi e la sicurezza dei cittadini è lo sforzo maggiore e l’obiettivo più complicato da raggiungere, ma come ha sottolineato Francesca Murru, Direttore del Servizio Agenda Digitale di Regione Sardegna, “ci occupiamo soprattutto di diffondere la cultura dell’innovazione, federando i comuni della regione e facendo in modo che anche essi promuovano a loro volta l’innovazione. Il ruolo delle donne in questo ambito è fondamentale perché mettono quel qualcosa in più nelle attività, la passione e la perseveranza. La trasformazione digitale passa attraverso le persone, quindi la sfida più importante è promuovere il cambiamento culturale perché la trasformazione significa anche sacrificio e impegno, abbandonare il vecchio per il nuovo. Lavorare sulla cultura dell’innovazione è il primo passo per giungere poi agli obiettivi prefissati”.
Le cyber-leader e il ruolo dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale
Le novità derivanti dalla Legge 109/2021, recante disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell’architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il rafforzamento delle infrastrutture legate alla protezione cibernetica del paese, le sfide delle cybersecurity per le imprese, sono stati alcuni dei temi discussi nel corso della seconda sessione focalizzata sulla cybersecurity.
Riccardo Porcu – Direzione generale dell’Innovazione e Sicurezza IT della Regione Sardegna, docente presso l’Università degli Studi di Sassari – moderatore della seconda tavola rotonda #Women4Cybersecurity ha raccolto le testimonianze di autorevoli esperte del settore. Nunzia Ciardi, Vicedirettore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale precisa che “esiste ancora un gap di genere fortissimo. Le donne che si avvicinano a questa materia e che operano in questo ambito sono ancora una quota ridotta. Peraltro uno dei compiti dell’Agenzia nello stimolare la crescita di professionalità è anche quello di ridurre questo gap, che è penalizzante per le donne e per il paese, perché c’è bisogno di tutti gli apporti”.
“L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale è nata solo da un anno, ma già si sta lavorando alacremente su tutta una serie di temi importantissimi per il nostro paese, a partire dalla resilienza del paese che le istituzioni in qualche modo devono curare e assicurare”.
Esempi di professioniste desiderose di attuare quel cambiamento frutto di anni di lotte, sconfitte e “giochi di potere” di una generazione maschilista ormai al capolinea.
Il mercato telco e gli impatti della digitalizzazione
Nel terzo tavolo ‘#Women4UltraBroadband – sono stati discussi gli impatti della digitalizzazione sul mercato, i piani del Governo per la banda ultra-larga: stato, criticità, opportunità e ruolo delle regioni; l’adozione dei servizi BUL e l’impatto sulla domanda; gli assetti del settore e nuovi modelli di regolazione dei mercati.
Per Rovizzi “l’obiettivo dell’incontro è quello di fare il conteggio e vedere chi sono le donne impegnate nelle principali aree al centro dell’incontro di oggi. Dalla Pubblica Amministrazione al mondo dei dati e della sicurezza informatica fino a quelle impegnate nelle attività che fanno parte del quarto pilastro dell’obiettivo dell’Agenda, ovvero quello della costruzione delle infrastrutture a banda ultra-larga, sia esse fisse che mobili, e della gestione dei dati. Io ho voluto fortemente questo evento soprattutto per cercare di non dimenticarci che questa parte del mondo non può essere soltanto inserita nel contesto delle istituzioni o delle aziende come una rappresentanza diciamo di genere, ma c’è anche un lavoro che queste persone stanno facendo e io voglio che oggi sia riconosciuto. Una cosa è sicura: le donne lavorano veramente sodo per ottenere gli obiettivi che si danno”.
Ad Enrica Onorati, Assessora per le Pari Opportunità della Regione Lazione, il compito di chiudere i lavori “Oggi è un’occasione importante, perché siamo invitate a confrontarci sui concetti di gap e di divario, di genere nel digitale, che trovano spesso una matrice comune culturale figlia della paura, della scarsa propensione a fare rete, della ritrosia al cambiamento, che in ogni modo vanno scardinati. Promuovere azioni che sottolineino la capacità delle donne di saper essere pienamente inserite nei contesti sociali e professionali, rivendicando il proprio ruolo e potendo ambire a posizioni centrali e apicali, deve essere impegno non solo delle istituzioni ma di ognuno di noi, partendo dal presupposto che le piccole azioni messe insieme possono fare la differenza ed essere il terreno su cui incardinare azioni di sistema.”