Mi sembra che i temi del woke-washing e del green-washing richiedano un approfondimento. In entrambi i casi si tratta di organizzazioni che sfruttano i temi caldi di rilevanza ambientale, sociale e culturale per dimostrare, ingannevolmente, di avere un’immagine e una reputazione migliore della realtà. Nel caso del green-washing sono riferibili a temi sul clima e sulla sostenibilità ambientale. La parola importante è ingannevole che si associa prevalentemente a comunicazioni incomplete oppure false su attività e iniziative dell’impresa per distogliere o spostare l’attenzione. Molti degli esempi sul washing sono relativi a contenti di comunicazione vaghi, incompleti, irrilevanti, improvabili fino all’estremo della falsità. Queste modalità di comunicazione – Corporate Social Responsability (CSR) – sono contrarie al semplice concetto dell’autenticità che, di fatto, porta con sé la veridicità e la dimostrabilità del fatto o della notizia. Il punto di caduta per dimostrare la realtà e la veridicità è la questione della tassonomia, delle prove e degli accertamenti.
Autenticità, nel suo significato più ampio, si rifà a paradigmi di comunicazione, di comportamento e di azione che sono imperativi in questo momento storico e specialmente su tutti i temi legali alla sostenibilità ambientale e sociale. Alla base di tutto ci sono cinque assiomi (Autenticità, J.H. Gilmore, B.J. Pine, 2007) interessanti da ricordare: Rispettare questi principi dovrebbe essere la base integralista della comunicazione, della CSR e della cultura d’impresa in mondo moderno che sta faticando a applicare degli standard ambientali, sociali e di governance capaci di ridurre i rischi climatici che stiamo correndo.
Assioma1: se siete autentici, non dovete dire di essere autentici. Assioma2: se dite di essere autentici, dovete essere autentici. Assioma3: è più facile essere autentici se non dite di essere autentici. Assioma4: è più facile rendere autentiche le offerte se riconosciute che sono inautentiche. Assioma5: non dovete dire che le vostre offerte sono inautentiche se le rendete autentiche. Vorrei associare alla parola autenticità la parola integrità.
Quello che sembra necessario è un passaggio culturale per evolvere da una strategia passiva a una strategia reattiva che parta dalla consapevolezza che l’impresa non abbia solo un ruolo economico-finanziario, ma anche un ruolo centrale nei processi di trasformazione e di miglioramento della società.
Queste sono veramente le nuove basi per un nuovo capitalismo moderno che si impegna responsabilmente con integrità a trasformare il mondo circostante nel rispetto delle persone, dell’ambiente e che guarda più al futuro che al presente. Di contro, i vari strumenti informatici (social media, Google, intelligenza artificiale, ecc) a nostra disposizionerenderanno sempre più semplice la ricerca di informazioni e la verifica i fatti e, il vero rischio per l’organizzazione, è generare un effetto boomerang incontrollato che offende le sensibilità delle comunità e dei consumatori coinvolti. Tutto il resto rischia di essere “aria fritta”.
“Il capitalismo è la sbalorditiva convinzione che il più malvagio degli uomini farà la più malvagia delle azioni per il massimo bene di tutti.” John Maynard Keynes. All the Best!
In copertina dettaglio opera di Lucio Fontana