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Wind rischia multa dall’Antitrust

L’Antitrust non molla su Wind. Il caso riguarda la vendita di contratti d’utenza via telefono, senza che i clienti dessero il loro esplicito consenso. Con un provvedimento del 5 marzo del 2009, l’Authority guidata da Antonio Catricalà aveva già stabilito che tra il settembre 2007 e il gennaio 2009 la società di telefonia si era resa responsabile della pratica commerciale scorretta.
Si pensava che la questione fosse archiviata, ma dopo alcuni mesi l’azienda ha ripreso a telefonare ai clienti per concludere le operazioni. A segnalarlo all’Antitrust sono stati alcuni cittadini e associazioni di consumatori, che hanno inviato richieste d’intervento fra il 29 maggio 2009 e il 14 aprile 2011.
Certi clienti hanno specificato di non aver compreso nel corso della telefonata che la Wind avrebbe immediatamente attivato il servizio. In altri casi i contratti – come si legge nel bollettino settimanale dell’Antitrust – sono stati chiusi con persone che non erano titolari della linea telefonica. E’ capitato anche che i servizi offerti non corrispondessero a quelli descritti dagli operatori.
Per queste ragioni l’Authority ha deciso di avviare un procedimento che potrebbe portare la Wind a dover pagare una sanzione amministrativa fra i 10mila e i 150mila euro. (cm)

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