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Wind Jet, Alitalia sbatte la porta: per Ragnetti il dossier non si può riaprire

Fine dei giochi per Wind Jet, che scivola verso un inevitabile fallimento. Alitalia avrebbe dovuto rilevare la piccola low cost siciliana – schiacciata da debiti pesantissimi -, ma la trattativa ormai è andata a monte. Lo ha confermato l’amministratore delegato della compagnia di bandiera, Andrea Ragnetti, arrivando oggi al ministero dello Sviluppo economico per l’ultima puntata del negoziato.

Un vertice apparentemente inutile, visto che secondo Ragnetti “il dossier non si può riaprire. Con loro non credo ci sia più nessuna possibilità di ricominciare alcun tipo di dialogo. Parleremo con il ministro Passera, ma mi sembra che sia molto difficile. Avevamo trovato faticosamente, dopo settimane di lavoro durissimo per Alitalia, un accordo che per l’ennesima volta Wind Jet non è riuscita a onorare. Sulla base di quell’accordo saremmo disponibili ad andare avanti, ma il problema è che si tratta di un’azienda che non esiste più, non ha più nemmeno gli aerei”.

Senza contare che “Alitalia perde ogni giorno 80mila euro per la riprotezione dei passeggeri della Wind Jet bloccati a terra”. Sono 6700 i passeggeri di Wind Jet di cui fino ad oggi Alitalia si è fatta carico. Solo nella scorsa notte, la più grande compagnia italiana ha operato 20 voli speciali trasportando 900 passeggeri. Oltre 16mila le telefonate dei clienti.

“Soltanto un ingenuo può pensare che Alitalia abbia cercato scientemente di far fallire Wind jet – ha proseguito Ragnetti -, che è fallita o fallirà per cattive capacità gestionali”. Nella “noi non abbiamo mai cambiato idea. Niente di tutto ciò che avevamo chiesto con l’accordo del 29 giugno si è avverato. Poi fortunatamente abbiamo trovato una nuova intesa il 2 agosto, con garanzie che però non ci sono mai state fornite. Wind Jet è ridotta molto male e lo abbiamo scoperto solo negli ultimi mesi “.

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