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WiFi, T-Mobile conquista Sprint per 26,5 miliardi

Dopo una serie di tentativi andati a vuoto, l’ultimo cinque mesi fa, i due operatori hanno annunciato domenica di aver raggiunto l’accordo. Dietro di loro i gruppi di controllo, rispettivamente Deutsche Telekom e la giapponese Softbank. In ballo c’è la sfida delle reti wireless di nuova generazione. Ma occorrerà vincere le resistenze dell’amministrazione Trump

WiFi, T-Mobile conquista Sprint per 26,5 miliardi

E’ una sfida da 26.5 miliardi di dollari quella che T-Mobile controllata da Deutsche Telekom ha lanciato su Sprint, di proprietà della giapponese Softbank. Oggetto dell’acquisto tutto in azioni – arrivato dopo una serie di false partenze – è il business del nuovi network wireless negli Usa, dominato da due colossi del calibro di   Verizon communications e At&T , i due operatori leader nelle reti wireless di nuova generazione. Attesa tanto più sorprendente, scrive Bloomberg, che arriva dopo che 5 mesi fa un identico deal era andato in fumo fra i due gruppi.

L’aquisizione sarà pagata interamente in azioni e valuta un azione Sprint allo 0,10256 di un’azione T-Mobile ovvero circa 6,62 dollari sulla base dell’ultima quotazione di venerdì scorso pari a 64,52 dollari. Sprint ha chiuso venerdì ad un prezzo di 6,5 dollari.

“La fusione avrà le dimensioni di scala necessarie per offrire di più a consumatori e imprese, in termini di prezzi, innovazione e qualità del network” ha dichiarato il boss di T-Mobile John Legere che sarà anche Chief executive officer della nuova entità. “I cambiamenti arriveranno molto più rapidamente ora che se le due aziende avessero continuato ad operare separatamente”, ha aggiunto.

La società nata dalla fusione avrà 74 miliardi di ricavi e 70 milioni di abbonati collocandosi al terzo posto, ma alle costole di Verizon che con 88 miliardi di ricavi wireless e 111 milioni di abbonati detiene il primo posto sul mercato Usa e stacca AT&T, seconda, che incassa 71 miliardi dal wireless con 78 milioni di abbonati.

Secondo l’annuncio dato domenica dalle due Big telefoniche alla fine dell’operazione Deutsche Telecom controllerà il 42% della nuova società mentre softbank avrà il 27%. Mike Sievert di T-Mobile sarà presidente e Ceo, anche Deutsche Telekom sarà rappresentata al massimo livello con Tim Hoettges, mentre Softbank avrà il suo Ceo Masayoshi Son nel Cda. Le due società sono complementari in quanto T-Mobile ha un ampio portafoglio di onde radio in bassa frequenza in grado di coprire la lunga distanza e superare muri e finestre mentre Sprint ha in dote onde radio ad alta frequenza (con spettro a 2,5 Gigaherz) in grado di trasportare più dati su distanze limitate. La vera sfida sarà ora il 5 G e le connessioni superveloci di quinta generazione.

La palla passa ora ai regolatori che dovranno dare via libera all’unione e superare le diffidenze di Donald Trump. Nel 2014 a Washington le resistenze furono forti in virtù del fatto che, si diceva, un quarto operatore sul mercato crea più competizione. Ma ora Sprint e T-Mobile cercheranno di convincere il presidente Usa che l’unione tra di loro metterà in moto ampi investimenti e creerà maggior pressione sui rivali anche se dall’unione sono attesi ampi tagli occupazionali. I due gruppi infatti prevedono sinergie valutate 43 miliardi in termini di VAN (Valore attuale netto).

 

 

 

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