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Whirlpool vende: gara a due per la filiale Emea, Cina e Turchia in pole position. Lo spezzatino non ci sarà

FIRSTonline

E alla fine la lunga attesa è stata premiata. Whirlpool vende tutta la filiale Emea e niente spezzatino oppure prosegue le sue attività europee. La comunicazione dei risultati del terzo trimestre della Whirlpool, arrivata la sera giovedì 20 ottobre, ha confermato il trend negativo del precedente periodo quanto a vendite, utili e produzione, ma per, quanto riguarda la filiale Emea, è arrivata una sintetica rivelazione: “La revisione strategica dell’Emea – dichiara Marc Bitzer, presidente e amministratore delegato di Whirlpool Corporation – si avvicina alla conclusione con due potenziali investitori strategici nella fase di valutazione finale”.

Whirlpool vende la filiale Emea: conclusione possibile entro l’anno

Non solo: se non dovessero andare a finir bene le trattative con i due finalisti degli oltre dieci che avevano avanzato offerte d’acquisto (tutte per l’intero pacchetto Emea e con una valutazione molto positiva per i siti italiani), l’azienda ha deciso di continuare a rimanere in Europa, Medio Oriente e Africa, proseguendo i suoi programmi. Ma tutto dovrebbe arrivare alla conclusione entro il 2022 ben prima di quanto si aspettavano i mercati. Così il mandato affidato di recente al vicepresidente esecutivo e presidente di Whirlpool Emea Gilles Morel di chiudere l’operazione di dismissione delle attività Emea entro e non oltre il 30 giugno 2024, sta arrivando alla conclusione.

Whirlpool vende ma lo spezzatino non ci sarà

Del resto fonti affidabili avevano confermato a Firstonline l’arrivo di non poche, concrete manifestazioni di interesse. Secondo fonti asiatiche il pool dei contendenti disposti a farsi carico dei 10 stabilimenti europei più i centri di R&D con i oltre 16 mila dipendenti, comprende solo investitori industriali, niente private equity, niente gruppi di speculatori che tanti danni hanno fatto negli ultimi decenni con disinvolte operazione di mordi e fuggi che nascondevano spesso affari poco chiari.

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Avevamo scritto che le indiscrezioni riguardavano la cinese Midea (la prima anni fa a farsi avanti), il gruppo turco Koc Arcelik, la coreana Samsung e ora si è fatto avanti anche il vertice del gigante cinese Hisense, che già ha investito in Europa comprando qualche anno fa la slovena Gorenje (3 fabbriche in Europa di elettrodomestici free standing e builtin di qualità), investendo subito nel raddoppio della fabbrica. E aumentando con rapidità il catalogo, le vendite e le attività di marketing grazie anche al fatto che questa volta il vertice cinese non ha fatto l’errore di coprire con connazionali inesperti e poco flessibili i ruoli strategici ma si è affidato ad un manager italiano di grande esperienza nel bianco, Gianluca Di Pietro. E già nel 2019 FIRSTonline aveva rivelato che il vertice di Hisense voleva espandersi in Europa, comprando brand e fabbriche, senza risparmio di mezzi. E dopo aver comprato Sharp Usa e Toshiba (i tv). Ma, per quanto riguarda i due nomi dei finalisti tutto è molto molto fluido poiché  nessuna indiscrezione esce dal pool di esperti internazionali che stanno trattando i contatti con i due finalisti.

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Categories: Economia e Imprese