Weekend sportivo contrassegnato dalla splendida e per certi versi miracolosa vittoria della Ferrari nel Gp di Formula 1 di Sepang, in Malesia. Con una gara stravolta dalla pioggia, ma magistralmente interpretata dai box del Cavallino e sapientemente condotta da Fernando Alonso alla guida della sua monoposto, il pilota spagnolo ha ribaltato tutti i pronostici e portato a casa 25 punti che lo proiettano addirittura in testa al Mondiale.
Vittoria insperata soprattutto dopo l’anonimo quinto posto di Melbourne e le solite qualifiche deludenti (Alonso partiva nono, Massa 12esimo): la Ferrari non sembrava neanche questa volta competitiva (e infatti probabilmente non lo sarebbe stata in condizioni di asciutto) e destinata all’ennesima gara in difesa. Invece peggio del Cavallino hanno fatto Mc Laren e Red Bull, mentre ad insidiare di più Alonso è stato a sorpresa il giovane messicano Perez alla guida della Sauber (motorizzata da Maranello). Questo è tutto dire sull’imprevedibilità della gara di Sepang, ma la Ferrari ha fatto il suo e lo ha fatto meglio di altri: forse il primo posto di Alonso è provvisorio e illusorio, ma, come ha detto Domenicali, darà la carica per dare il massimo e crederci sempre di più.
“E’ stata una grande sorpresa: non eravamo competitivi in Australia e non lo eravamo qui“, ha commentato Alonso, che però fa anche il pompiere: “Questa vittoria ci renderà felici, ma non cambierà la determinazione nel migliorare la macchina”.
Fine settimana sportivo da ricordare, purtroppo, anche per un lutto. Si è spento all’età di 37 anni, proprio mentre stava giocando l’ennesima partita di pallavolo della sua infinita carriera, l’ex nazionale azzurro Vigor Bovolenta. Il centrale vicecampione olimpico ad Atlanta ’96 si è accasciato durante una sfida di B-2 tra la sua Forlì e Macerata.
Bovolenta aveva esordito giovanissimo con la Nazionale maggiore: era il 3 maggio 1995, a L’Avana, nella gara persa 3-1 dagli azzurri contro Cuba. Amico per la pelle di Samuele Papi (suo testimone di nozze), era il ragazzino della nazionale dei fenomeni, chiamato da Velasco a giocare la finale olimpica di Atlanta 1996 contro l’Olanda (era l’uomo mascherato, indossava una protezione per il setto nasale fratturato). La storia con la nazionale si è interrotta nella World League 2002, si è riaperta con la gestione del c.t. Andrea Anastasi, che lo ha convocato per Pechino 2008 (l’Italia finì al quarto posto). Con la Nazionale, oltre alla medaglia olimpica, ha vinto quattro edizioni della World League, una Coppa del Mondo e due Europei.