L’esposizione rientra nel calendario delle celebrazioni ufficiali del 150° anniversario dell’Impressionismo, inclusa nella stagione commemorativa avviata dal Museo d’Orsay di Parigi, ed è patrocinata dall’Ambasciata di Francia. La mostra gode del sostegno eccezionale dell’Académie des beaux-arts e del musée Marmottan Monet di Parigi, di Villa et jardin Ephrussi de Rothschild.
Più di 80 opere, tra dipinti, acqueforti, acquerelli, pastelli
A queste si aggiungono documenti fotografici e d’archivio, molti dei quali inediti, consentono di ripercorrere la vita dell’artista, che ha scelto e perseguito la professione di pittrice, condivisa non solo con i più grandi artisti dell’epoca, e in particolare Renoir, Monet, Manet, Degas che frequentavano abitualmente il suo salotto del giovedì sera, ma anche con figure di intellettuali quali Stéphane Mallarmé ed Emile Zola.
Il percorso di visita attraverso undici sale dell’Appartamento del Doge ha uno svolgimento cronologico che segue l’evoluzione della pittura di Morisot: dalle prime copie al Louvre – in particolare di artisti italiani, e tra questi, Veronese – alla svolta impressionista. Focus tematici approfondiscono le suggestioni dei viaggi in Riviera. Tra questi, il progetto di arredo che realizza nel suo salone-atelier riprendendo l’architettura della chiesa del Gesù nella vecchia Nizza. In mostra la ricostruzione di questo spazio concepito dall’artista stessa.
L’esposizione include una forte dimensione biografica, poiché l’arte della pittrice è cresciuta e si è sviluppata in ambito familiare
l salone a casa dei genitori prima, e quello delle sue residenze una volta divenuta moglie di Eugène Manet, fratello del più noto Edouard, hanno sempre svolto anche la funzione di atelier. Scene di vita moderna e quotidiana sono manifesto dell’Impressionismo, ma con Berthe Morisot l’intimità familiare trova un respiro inedito. Esposto per la prima volta Il ritratto di Madame Boursier (1867), cugina di Berthe, è anche una delle rare testimonianze ancora conservate dell’attività giovanile della pittrice. In mostra anche il ritratto che la sorella Edma le fece nel 1865, in cui la raffigura con il pennello in mano, a testimoniarne la precoce ambizione. E ancora Lillà a Maurecourt, dipinto all’indomani della mo- stra del 1874, si concentra su una scena familiare e presenta le caratteristiche salienti delle prime opere impressioniste di Morisot, mentre Giovane donna in grigio distesa (1878) si fa interprete del fascino sofisticato della ragazza parigina, altro tema a lei caro.
Gli incontri di approfondimento dal 5 novembre
I temi raccontati in mostra e l’ambiente parigino artistico e intellettuale sono approfonditi in un palinsesto di incontri promosso da Palazzo Ducale di Genova, in collaborazione con l’Ambasciata di Francia. Il programma si inserisce nel progetto Esistere come donna ideato e realizzato da Electa, in collaborazione con Fondamenta Fondazione per le arti e la cultura, che si apre il 5 novembre con una lectio della scrittrice Melania Mazzucco, e si terrà fino a gennaio con presenze, tra gli altri, di noti francesisti come Giuseppe Scaraffia e Daria Galateria. In cartellone ad ottobre, e in collaborazione con Circuito Cinema di Genova, la proiezione di film che narrano l’effervescenza artistica di quegli anni.
La mostra è organizzata in collaborazione con il Museo di Belle Arti Jules Chéret di Nizza e con prestiti inediti degli eredi di Berthe Morisot. Un progetto di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura con Electa, anche editore del catalogo, so- stenuta dalla Regione Liguria e dal Comune di Genova, ed è curata da Marianne Mathieu, tra le più rinomate esperte dell’opera di Berthe Morisot e studiosa della storia dell’Impressionismo, protagonista di molte scoperte scientifiche in questo ambito.