Ci hanno provato, ma non funziona. Il matrimonio tra Webuild e l’australiana Murray & Roberts per l’acquisizione di Clough non si farà.
Webuild: cosa è successo con Clough
Lo scorso 8 novembre WeBuild, big italiano delle costruzioni e dell’ingegneria, aveva annunciato un’intesa per l’acquisizione dell’intero capitale di Clough, in base alla quale ne avrebbe supportato il riassetto finanziario con l’obiettivo di trasformarla nel centro nevralgico del gruppo in Australia, un mercato considerato strategico per la crescita di investimenti in infrastrutture stimati per oltre 300 miliardi di euro nel periodo 2022-2025.
Invece, al termine della due diligence, stamane Webuild (ex Impregilo-Salini) ha comunicato che le due parti “hanno congiuntamente determinato e convenuto che non vi sono ragionevoli prospettive per consentire il completamento dell’acquisizione”. Le parti hanno pertanto concordato di risolvere incondizionatamente l’accordo con effetto immediato.
Webuild per altro continua a vedere il mercato Australiano come strategico e quindi “continuerà a perseguire opportunità di crescita tali che siano in linea con le strategie già annunciate” dice la nota.
In Australia Webuild registra ordini in portafoglio e progetti per circa 9 miliardi. Il titolo Webuild ha aperto a Piazza Affari in rialzo dello 0,46% a 1,51 euro.