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Webtax, Francia e Germania in pressing

Francia e Germania si alleano contro i giganti americani dell’high tech. L’biettivo numero uno è la web tax a livello Ue, ma nell’attesa che venga approvata i due paesi vogliono impedire ai giganti tecnologici di utilizzare scappatoie fiscali per pagare meno tasse in Europa.

In un’intervista a Bloomberg il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, dopo essersi lamentato della lentezza con cui Bruxelles procede sulla webtax, ha annunciato che Parigi – alla riunione informale dell’Ecofin di metà settembre a Tallinn – proporrà “regole più semplici” e una “tassazione reale”, perché “l’Europa deve imparare a difendere i propri interessi economici in maniera più decisa, come fanno già la Cina e gli Usa. Non puoi prenderti i benefici di fare impresa in Francia o in Europa senza pagare le tasse che le altre imprese – francesi o europee – sono obbligate a versare”.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, punta a una vera armonizzazione fiscale, perlomeno tra i 19 Paesi membri dell’Eurozona. Nel dettaglio, l’obiettivo è portare la corporate tax francese al 25% e riequilibrare una situazione europea non omogenea, con Paesi come l’Irlanda e Cipro che mantengono un’aliquota del 12,5%.

“Non oltre il 2018 dovremmo essere in grado di avere lo stesso livello della Germania – ha continuato Le Maire – il che sarebbe la base per uniformare il livello di tutti i Paesi dell’Eurozona”. La battaglia di Macron dovrebbe trovare diversi alleati in Europa, a cominciare dalla Germania.

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