Walt Disney e Netflix divorziano. Il colosso dell’animazione ha annunciato il lancio nel 2019 di una propria piattaforma di streaming con l’esclusiva sui nuovi film. Dalla stessa data terminerà così l’accordo di distribuzione con Netflix (ieri -3,7% a Wall Street), che quindi non avrà più in catalogo i film della Disney.
Non solo. Martedì, a mercati chiusi, Walt Disney ha fatto sapere anche di aver raggiunto la maggioranza nel capitale di BAMTech, gruppo specializzato nella tecnologia video creato dalla Major League Baseball. L’acquisizione del 42% annunciata ieri, costata 1,58 miliardi di dollari, si somma alla quota del 33% pagata un miliardo a fine 2016.
Per quanto riguarda i conti, il gruppo ha chiuso il terzo trimestre di fila con utili sopra le stime ma ricavi deludenti. Se i parchi a tema continuano ad andare bene, a non convincere è stata ancora una volta la performance della divisione di tv via cavo, di cui fa parte il canale sportivo Espn.
Nei tre mesi terminati lo scorso primo luglio, Walt Disney ha registrato profitti in calo a 2,37 miliardi di dollari dai 2,6 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Al netto di voci straordinarie, gli utili per azione sono scesi del 2%, a 1,58 dollari, battendo le stime del mercato, che non andavano oltre quota 1,55 dollari per azione.
Nello stesso arco temporale Walt Disney ha messo a segno un fatturato per 14,24 miliardi, contro i 14,28 miliardi dell’anno precedente e a fronte di attese per 14,42 miliardi. In attesa della trimestrale, arrivata a mercati Usa chiusi, il titolo aveva guadagnato lo 0,59% a 106,98 dollari. Nel dopo mercato ha però perso il 3,95%.