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Walmart lancia l’allarme utili e spaventa le Borse: consumi Usa in discesa. In Europa corsa ai bond

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Il fulmine è esploso nei cieli di Wall Street a fine seduta: Walmart, la prima catena commerciale americana, ha lanciato l’allarme utili. I profitti, si legge, sono destinati a calare perché il gruppo ridurrà i prezzi di vendita per spingere gli americani, spremuti dall’aumento dei generi alimentari e della benzina, a tornare a comprare. La risposta non si è fatta attendere: il titolo ha lasciato sul terreno l’11% circa, trascinando all’ingiù anche la nemica Amazon (-4%), leader del commercio elettronico. È un eloquente segnale del mix perverso che corre tra l’inflazione, ancora in crescita, e la minaccia della recessione, che arriva all’inizio di una settimana cruciale: da oggi a venerdì saranno 166 le società dell’indice S&P che annunceranno i conti, tra cui Alphabet, Microsoft, Coca Cola ed Apple. Infine, giovedì sera ci sarà il verdetto della Fed: scontato l’aumento dei tassi di 75 punti, la Banca centrale potrebbe annunciare una nuova severa stretta per settembre. A meno che il messaggio di Wal-Mart non induca a più miti consigli.

Future deboli in Europa e a New York

I future di Wall Street si muovono poco sotto la parità. Ieri, prima della scossa finale, i listini erano poco mossi. Dow Jones +0,28%, S&P 500 +0,13%, Nasdaq -0,43%.

I future sulle borse europee stamane sono piatti, indice EuroStoxx 50 -0,1%.

la Borsa migliore ieri è stata Piazza Affari, seguita da Parigi (+0,25%) e Madrid (+0,39%). Più debole Francoforte (-0,44%), frenata dal calo della fiducia segnato dall’indice Ifo e dalla frenata di Volkswagen dopo il ribaltone al vertice.

Crolla anche Philips (-10% ad Amsterdam). Il colosso olandese dei beni di consumo ha ridotto le previsioni sul 2022 a causa dell’impatto dell’inflazione e dei lockdown in Cina.

Il rendimento dei Btp è al 3,27% Ricatto russo sul gas

Mercato obbligazionario sostenuto dalle preoccupazioni di un rallentamento dell’economia globale. Il Treasury decennale tratta a 2,79%, sui minimi da maggio. Bund decennale tedesco 1,02%. Il rendimento del BTP decennale è a 3,27%. Spread a 225 punti base.

Torna a pesare sull’Europa il ricatto russo sull’energia. Gazprom ha annunciato che ridurrà al 20% della capacità le forniture di gas verso l’Europa tramite il gasdotto Nord Stream 1 a partire da domani: secondo il gruppo russo, un’altra turbina avrebbe problemi di funzionamento e necessiterebbe di nuovi lavori di manutenzione. Ma per il governo tedesco “non c’è ragione tecnica” che giustifichi il calo dei rifornimenti. I ministri dell’Energia dell’Ue si vedranno oggi a Bruxelles per esaminare il nuovo piano di risparmio dei consumi di gas.

Il prezzo dei future sul gas europeo è cresciuto del 6,7%, superando i 170 euro al megawattora.

Il petrolio Brent e WTI è rialzo dell’1,30%. I prezzi del petrolio aumentano in base alle aspettative che la riduzione della fornitura di gas naturale all’Europa da parte della Russia potrebbe incoraggiare il passaggio al greggio.

Alibaba (+5%) entra alla Borsa di Hong Kong

Nel finale di seduta il Nikkei giapponese è piatto, Hang Seng di Hong Kong +1,5%, CSI 300 +1%. Kospi di Seul +0,3%, Sensex di Mumbay -0,7%.

Da segnalare l’annuncio che Alibaba (+5%) prevede di quotarsi anche a Hong Kong oltre che a New York, rivolgendosi direttamente agli investitori della Cina continentale. La mossa del colosso dell’e-commerce, annunciata stanotte, arriva mentre Washington e Pechino intensificano il controllo sulle quotazioni delle società cinesi e dopo che una severa repressione normativa delle autorità cinesi ha inflitto ad Alibaba una multa di 2,8 miliardi di dollari.

Piazza Affari: Eni, scoperta in algeria. Brembo in Cina

Eni e l’algerina Sonatrach hanno annunciato un’ulteriore scoperta nella concessione di Sif Fatima II, situata nel bacino del Berkine Nord nel deserto algerino. Durante il test di produzione, il pozzo esplorativo Rhourde Oulad Djemaa Ouest-1, nel perimetro di ricerca Sif Fatima II ha prodotto 1.300 barili/giorno di petrolio.

Enel, a conclusione del programma di buyback legato al piano di incentivazione di lungo termine, detiene complessivamente al 20 luglio 7.589.152 azioni proprie, pari allo 0,074647% del capitale sociale.

Snam e Edison hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) con l’obiettivo di collaborare allo sviluppo del mercato “small-scale” Lng in Italia per favorire la decarbonizzazione dei trasporti terrestri, navali e ferroviari, oltre che delle utenze industriali e civili off-grid.

Brembo e Gold Phoenix hanno firmato un accordo di joint venture paritetica che prevede la formazione di Shandong BRGP Friction Technology Co, società con sede a Jinan, la capitale della provincia di Shandong, nella Cina orientale, che darà vita al primo stabilimento produttivo Brembo completamente dedicato alla produzione su larga scala di pastiglie freno per il mercato aftermarket. L’operazione prevede da parte delle due società un investimento complessivo pari a circa 35 milioni di euro per i prossimi 3 anni.

Novità in Unicredit: la banca affida a Stefano Chiarlone il ruolo di head of finance Italy al posto di Simone Marcucci, mentre il responsabile del wealth management e del private banking per l’Italia Stefano Vecchi lascia il gruppo.

Intesa, nel periodo dal 18 luglio al 22 luglio, ha acquistato complessivamente 92 milioni di azioni, pari a circa lo 0,46% del capitale sociale, a un prezzo medio di acquisto per azione, pari a 1,6843 euro, per un controvalore totale di circa 155 milioni di euro. Dall’avvio del programma, Intesa Sanpaolo ha acquistato complessivamente azioni, pari a circa l’1,19% del capitale.

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