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Wall Street, triplo record. Spread sotto 200 e Btp boom

L’effetto delle nomine al vertice delle banche centrali prosegue stamane anche in Asia, seppur al piccolo trotto, dopo che Larry Kudlow, il consigliere economico di Donald Trump, ha annunciato che la trattativa Usa-Cina sui dazi riprenderà già la prossima settimana. Ma è in Occidente, da Francoforte a Washington, che i mercati celebrano il loro trionfo sui falchi, già pregustando una prossima ondata di misure espansive per sostenere la crescita dei listini.

LAGARDE SUSPERSTAR, PIACCIONO LE COLOMBE DI TRUMP

L’onda rialzista scatenata dalla nomina di Christine Lagarde alla successione di Mario Draghi ha preso velocità dopo la decisione del presidente Usa di nominare nel board della Fed due feroci critici della politica della Banc centrale, Judy Shelton e Christopher Wallen, che di recente hanno dichiarato che “i tassi devono scendere il più in fretta possibile”.

L’AUSTRALIA AI MASSIMI DA DODICI ANNI

In questa cornice, rasserenata dalla rinuncia alla procedura d’infrazione Ue contro l’Italia, i mercati corrono verso tassi sempre più bassi.

A Tokyo l’indice Nikkei avanza dello 0,2%, in Cina l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,5%. Frena nel finale l’Hang Seng di Hong Kong (-0,1%). Il Kospi di Seoul +0,1%.

Più vivace l’indice S&P ASX 200 di Sidney in rialzo dello 0,5% a 6.685 punti, il massimo degli ultimi dodici anni.

Il dato più significativo riguarda la caduta dei rendimenti dei titoli obbligazionari che accomuna tutte le piazze. Chiusa da ieri pomeriggio la Borsa Usa, il T-Bond decennale è scivolato a 1,939% ai minimi dal novembre 2016.

La caduta dei rendimenti Usa non spinge, come invece vorrebbe Trump, il dollaro al ribasso. I mercati, infatti, sono convinti che la Bce anticiperà stavolta le mosse della Fed: l’euro si mantiene perciò vicino ai minimi a 1,285 sulla valuta Usa.

Anche la sterlina perde colpi a 1,2584 sul dollaro in attesa di un taglio dei tassi.

TESLA E SYMANTEC SALGONO NEL GIORNO DEI RECORD

Wall Street ha chiuso i battenti per un giorno e mezzo in un clima euforico. I tre indici principali hanno segnato tre record assoluti: Dow Jones +0,67%, S&P 500 +0,77%, Nasdaq +0,75%.

Vola Symantec (+13,57%) nel mirino di Broadcom. Brinda anche Tesla (+7%) grazie all’aumento delle consegne di Model 3.

Frena il petrolio a fronte di un aumento delle scorte Usa. Il brent tratta a 63,40 dollaro al barile, il Wti a 56,98.

ITALIA PROMOSSA, PIAZZA AFFARI METTE IL TURBO

La Commissione europea “ritiene che la procedura” per eccesso di deficit a carico dell’Italia in base alla regola del debito “non è più giustificata”. Così ieri il commissario europeo agli Affari economici uscente, Pierre Moscovici, che ha però aggiunto che questa “non è la fine” della questione e che “dovremo continuare a monitorare molto da vicino” i conti italiani durante la seconda metà dell’anno. Ma, come diceva Rossella O’Hara, “domani è un altro giorno”.

Nel frattempo si è scatenata una pioggia di acquisti sulla carta italiana che, partendo dai Btp, ha investito anche Borsa italiana.

Piazza Affari ha tenuto saldamente la pole position lungo tutta la seduta di ieri. L’indice (+2,40%) si ferma a 21.940, ad un passo dalla barriera dei 22 mila punti.

Anche per Prometeia la partita più importante si giocherà a settembre. Intanto il centro studi Prometeia ha rivisto al ribasso la previsione di crescita per l’economia italiana per quest’anno e per il prossimo: +0,1% per il Pil 2019 (+0,2% le previsioni di metà maggio) e +0,5% per il 2020 (da +0,6%).

Molto più modesta ieri la performance degli altri listini azionari dell’Eurozona: Francoforte +0,72%; Parigi +0,75%; Madrid +1,23%. Londra +0,68%.

SPREAD SOTTO I 200 PUNTI, DECENNALE A 1,67 (-25 PUNTI)

La mancata procedura d’infrazione combinata con la nomina in Bce di Christine Lagarde ha permesso al mercato obbligazionario di inserire il turbo. Lo spread sul Bund ha rotto al ribasso la soglia psicologica dei 200 punti base (199,4). Il rendimento del decennale ha toccato i minimi da oltre due anni e mezzo a 1,67% di rendimento.

Il biennale si porta in rendimento negativo, a -0,05%. Il trentennale è sceso fino a 2,49%.

Lo spread con il Bono spagnolo è sceso sui minimi degli ultimi due mesi e mezzo. 

NUOVO PRIMATO PER IL BUND, BOOM DEI BOND IN EURO

Enrico Vaccari di Consultinvest riassume così l’ottimismo dei mercati: “L’atteggiamento molto espansivo della banca centrale già da solo può riportare sotto controllo gli spread. Se poi ci aggiungi la ripresa del QE con una Lagarde più colomba di Draghi, possiamo che il recupero continui”.

La tendenza riguarda anche l’Europa “core”. Il Bund tedesco è a -0,38%, nuovo record. Sulla curva delle obbligazioni tedesche, per trovare un rendimento positivo occorre andare su scadenze oltre i venti anni.

Il contesto di tassi storicamente molto bassi sta favorendo un’intensa attività sul mercato primario dell’area della moneta unica: nei primi giorni della settimana sono stati emessi titoli per oltre 11 miliardi di euro. Anche l’Arabia Saudita si è affacciata in Europa, emettendo due bond in euro per un valore di 3 miliardi.

BANCHE IN VOLO, UBI E BPM OLTRE IL 6%

In Piazza Affari la festa riguarda innanzitutto le banche. L’indice del comparto italiano ha chiuso in rialzo del 4,4%. Ubi +6,78%, Banco Bpm +6,56%. Seguono i Big: Unicredit +5,57%, Intesa San Paolo +5,08%. Bper +3,09% dopo che Unipol ha confermato di esser salita al 19%.

Nuovo passo in avanti di Poste Italiane (+2%) ai massimi di sempre grazie ai tassi che scendono spingendo all’insu il valore del portafogli titoli.

BENE ANCHE FCA E LE UTILITIES

In grande evidenza Fiat Chrysler: +2,81% a quota 12,648 euro nel giorno della scomparsa di Lee Iacocca, il mitico ceo del rilancio del gruppo di Detroit. Il rally dipende dai buoni dati sulle vendite nel mese di giugno negli Stati Uniti, in aumento del 2% a 206 mila unità, nonostante il calo generalizzato del mercato, -2,2%. Cnh Industrial (+2,7%) ha presentato a Madrid un nuovo camion alimentato a gas naturale. Nuovo record per Ferrari (+1,8%).

Brindano anche le utilities: Enel +2,2%. HSBC alza il target price a 6,3 euro. Terna +1,9%, Italgas +1,5%. 

E trova gloria anche Atlantia (+2%) che pure resta nel mirino dei cinque Stelle.

IN ROSSO SOLO SAIPEM, STM E PRYSMIAN

Sono solo tre le blue chip negative: Saipem -0,62% (Morgan Stanley ha tagliato il target price a 6 euro da 7); Stm -0,8%; Prysmian -0,05%.

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