WALL STREET TRASCINA LE BORSE. MA GOOGLE DELUDE
ITALIA AL TOP. OGGI TEST PER TELECOM PUBLIC COMPANY
L’andamento positivo di Wall Street si è trasmesso stamane su tutte le piazze, dal Brasile (+1,29%) ai listini asiatici, tutti in terreno positivo.
Fa eccezione Tokyo -0,1% in lieve ribasso dopo il balzo del 3% di mercoledì sull’onda dell’indiscrezione su prossimi nuovi stimoli della Bank of Japan.
E’ proseguita ieri la corsa delle Borse Usa sull’onda delle buone trimestrali e delle indicazioni in arrivo dall’economia: l’utilizzo della capacità produttiva dell’industria è salito ai massimi dal giugno 2008. Dow Jones e S&P 500 sono avanzati dell’1%, il Nasdaq dell’1,29%. Infine, Janet Yellen ha ribadito ieri parlando a New York che l’occupazione e l’inflazione hanno ampi margini di miglioramento e sono ancora molto distanti dagli obiettivi che si è posta la banca centrale, che non verranno raggiunti prima del tardo 2016. Ne consegue che la politica monetaria resterà accomodante per un lungo periodo. Nel dopo Borsa, però, è arrivata la doccia fredda dei conti di Google che ha annunciato utii peggiori del previsto (6,27 dollari contro 6,34 previsti). Negli scambi after hours il titolo ha perduto il 3%. Sotto tiro anche Facebook -1,5%.
In Ucraina le armi, almeno per ora, tacciono e non disturbano la marcia rialzista dei mercati. Intanto nella zona euro l’inflazione resta molto bassa (+0,5% in marzo) ben lontana dal livello poco sotto il 2% auspicato dalla Bce. Cresce cosìml’attesa di un intervento di Mario Draghi. Tutti positivi i listini del Vecchio Continente. Madrid avanza dell’1,6%. Parigi +1,3%, Francoforte +1,5%, Londra +0,6%. La Borsa migliore è Milano che ha più che annullato i ribassi di martedì. L’indice FtseMib è salito del 3,4% a 21.534 punti.
SUI MERCATI E’ SEMPRE PIU’ MADE IN ITALY
E’ stata una giornata strepitosa per la finanza made in Italy. Nelle prime tre posizioni dell’indice EuroStoxx 50 figuramo tre blue chips italiane. Nell’ordine: Unicredit +5,8% Intesa Sanpaolo +4,5% ed Enel +4,2%. Gli analisti di Morgan Stanley hanno alzato il prezzo obiettivo della società elettrica 4,2 euro da 3,85 euro. Secondo gli analisti americani il prezzo del titolo non tiene ancora conto dei i potenziali benefici del piano di ristrutturazione. Morgan Stanley conferma il giudizio Overweight. Sul fronte dei titoli del debito, si è registrato un altro record per il Btp: il rendimento del decennale è sceso di due punti base al 3,09%, nuovo minimo storico. Si è concluso infine con un altro successo il collocamento del BTP Italia riservato ai piccoli investitori con ordini per 10,06 miliardi.
BANCHE, POPOLARI ALLA RISCOSSA
Il rally dell’indice è stato innescato dal forte recupero delle banche. In grande evidenza Ubi Banca +7,5% dopo l’annuncio della riorganizzazione delle attività di bancassurance con il partner Aviva: cambiano gli equilibri della jv mentre viene confermata l’alleanza commerciale fino al 2020. La mossa è stata apprezzata da Kepler Chevreux. Oltre alla performance dei due Big, Intesa ed Unicredit, e di Mediobanca +5,3%, merita segnalare la riscossa delle Popolari: Banca Popolare di Milano +7,8% (confermato l’avvio dell’aumento di capitale ai primi di maggio). Banca Popolare dell’Emilia Romagna +8,6% e Banco Popolare +7,9%. Seduta altalenante per Monte Paschi che chiude in rialzo del 2,7% a 0,231 euro, dopo il -10% di ieri. A smuovere le acque un lancio di Reuters in cui si annunciava per oggi un Cda per discutere della proposta di aumento di capitale da 5 miliardi. Successivamente, sempre Reuters, ha pubblicato la smentita di un portavoce della banca. Grande fermento anhe tra gli istituti di piccole e medie dimensioni: Carige +8%, Creberg +7%, Banco Desio +5%.
DEBUTTO AMARO PER ANIMA, IL GESTITO VOLA
Esordio amaro per Anima -3,6% nel giorno d’esordio in Piazza Affari dopo l’Ipo che ha portato nel capitale grossi fondi esteri anche con quote oltre la soglia rilevante del 2%. Brillano gli altri titoli del risparmio gestito: Azimut +3,7% recupera le perdite della vigilia, Mediolanum +3,5%, Banca Generali +3,5%.
TELECOM, RECCHI FOR PRESIDENT. RESTA FUORI GAMBERALE
Giuseppe Recchi presidente, con il voto determinante della lista dei fondi, la più votata (50,28%) in assemblea. Al secondo posto la lista Telco, che elegge nel cda i euoi tre rappresentanti. Resta fuori Vito Gamberale, sostenuto dalla lista Findim. Ecco, in sintesi, l’esito dell’assemblea di Telecom Italia +1,4% ieri mentre era in corso la maratona di Rozzano (più di 11 ore tra interventi, repliche e votazioni). Da ieri la società è a tutt gli effetti una public company, con un consiglio a maggioranza di indipendenti e un presidente direttamente votato dai soci come chiedeva Marco Fossati di Findim che, nonostante non sia riuscito a far eleggere nel board Gamberale, ha visto accogliere diverse sue richieste. L’altro grande vincitore della giornata è stato Marco Patuano, ad promosso a pieni voti: il bilancio 2013 è stato approvato dal 98,5% dei presenti, in rappreentanza del 56% del capitale.
FIAT ACCELERA CON MASERATI. MA DEUTSCHE BANK FRENA
“Gli ordini stanno procedendo incredibilmente bene: Maserati sta vivendo un anno record” . Così Sergio Marchionne ad Amsterdam ha anticipato il prossimo raddoppio delle linee di produzione della Ghibli e l’avvio delle linee della Alfieri. Harald Wester, responsabile dei marchi, ha detto che la produzione viaggia al ritmo di 3.500 vetture al mese con l’obiettio dei 42 mila pezzi per il 2014 contro 15.400 del 2013. Fra i titoli industriali, Fiat guadagna il 4,1%. all’interno di un comparto europeo premiato dal denaro (+2,8%). Deutsche Bank ha riavviato la copertura sulla società dell’automotive con sede in Olanda con la raccomandazione Sell, il target price è stato fissato a 7 euro. ll consiglio di andare short sul titolo è motivato dalle aspettative di un andamento fiacco dei mercati in America Latina. A marzo le vendite di auto nell’Europa occidentale (Ue a 15 + Svizzera) sono aumentate del 9,6% rispetto allo stesso mese del 2013.
COMMESSE PER SAIPEM. COLPO GROSSO DI LUXOTTICA
Nel resto del listino da segnalare: riscossa di Finmeccanica + 2,3% dopo lo scivolne post nomine. Eni +1,6%. Saipem è in rialzo del 3,5%. La società ha annunciato di aver ricevuto da Total un ordine da circa 4 miliardi di dollari per la realizzazione di due piattaforme galleggianti ancorate nel mare dell’Angola. StM sale dell’1,3% al traino dei conti di Intel nonostante il tonfo ad Amsterdam di Asm -5%: il produttore di macchinari per la fabbricazione di chip ha tagliato i target di utile del primo semestre 2014. Contrastato il lusso: : Ferragamo +2,9%, Tod’s +2,7%, Moleskine -2,6%, Safilo +1,2%, Yoox +0,4%. Luxottica +2,1% dopo la firma di un nuovo accordo di licenza esclusiva con Michael Kors della durata di 10 anni. Secondo gli analisti la licenza potrebbe generare intorno ai 100 milioni di dollari di ricavi a regime. Tra le medium caps: Mittel sale del 12% in vista dell’uscita dall’azionariato di Tassara. E’ in arrivo la Investindustrial di Andrea Bonomi. Brembo +6,4%,La Doria +3,7%.