Chiusura in rosso per Piazza Affari, in un contesto europeo guardingo e con Wall Street in calo. Il Ftse Mib perde l‘1,05%, 22.452 punti, zavorrata dai titoli petroliferi, dai bancari, da Buzzi, -2,58%, peggior blue chip di giornata. Bene invece Leonardo, +1,7%. Deboli Parigi -0,18%, Londra -0,09%, Madrid -0,03%. Francoforte, +0,14%, aggancia un rimbalzino, dopo lo scivolone di ieri.
A raggelare i listini europei, nel pomeriggio, sono gli indici americani, intimoriti dalle scelte di Donald Trump, in particolare dai dazi che potrebbero danneggiare una serie di titoli industriali, a partire da Boeing, in netto ribasso sul Dow 30. Contestualmente risultano in rally i Treasury e scendono i rendimenti, in particolare del decennale, perché le tensioni commerciali spingono gli investitori verso porti più sicuri. Poco mosso il cambio euro dollaro, con la divisa statunitense che recupera leggermente quota e il cross attorno a 1,237.
I listini europei dunque, dopo una mattina serena, prendono la via delle vendite. Piazza Affari appare l’anello debole della catena odierna, appesantita dalla situazione politica e dalle parole, pur non nuove, di Matteo Salvini. Il leader della Lega, parlando alla stampa estera, bolla l’euro come moneta sbagliata e ribadisce che d’irreversibile, nella vita, c’è solo la morte, mentre chiude a qualsiasi alleanza con il centrosinistra e dice: “escluso il Pd, tutto è possibile per formare una maggioranza”.
In questo contesto soffre anche il secondario italiano. Il rendimento del decennale risale leggermente 1,93%, ma lo spread con il Bund tedesco si allarga a 133.40 punti base, +4,55%.
Il tutto nella giornata in cui la Commissione Europea presenta un pacchetto di misure per gli Npl delle banche, dove si parla di: accantonamenti a copertura dei rischi insiti nei prestiti futuri che potrebbero deteriorarsi, sviluppo di mercati secondari sui quali vendere npl, agevolazione di recupero crediti, assistenza degli Stati nel processo di ristrutturazione delle banche fornendo uno schema per l’istituzione di società di gestione di attivi (bad bank).
L’Italia è “un’osservata speciale” sui mercati – ricorda il membro del consiglio di vigilanza della Banca centrale europea Ignazio Angeloni – perché ha banche “in parte ancora in una situazione rischiosa”.
Il clima non favorisce gli acquisti sul credito: Bper cede il 2,26%; Ubi -2,16%; Intesa -1,5%; Unicredit -1,37%. Male Atlantia, -2,53%, nel giorno ufficiale dell’accordo con Acs e Hochtief per l’offerta sulla concessionaria spagnola Abertis.
Pioggia di vendite sui titoli petroliferi, Tenaris -2,31%; Saipem .2,41%, con l’oro nero volatile dopo i dati sulle scorte settimanali Usa. Attualmente il Brent risulta praticamente piatto: -0.09%, 64,58 dollari al barile. Giù Unipol, -2,47%.
Solo tre i titoli positivi nel paniere principale: Leonardo, premiata per un contratto con il Qatar da 3 miliardi di euro; Banca Generali +0,51%; Fineco +0,15%.