I listini europei chiudono positivi, nel giorno campale di Ursula Von der Leyen, membro della Cdu di Angela Merkel e candidata designata dai capi di stato e di governo a presiedere la Commissione europea. Chi vuole un’Europa più forte, mi avrà al suo fianco, sostiene der Leyen, chi la vuole più debole “mi avrà come acerrima avversaria”. Intanto l’altra prima donna della nuova tornata di nomine europee, Christine Lagarde, designata alla Bce per il dopo Draghi, ha presentato le dimissioni da direttore generale del Fmi dal 12 settembre.
Nell’attesa e in un clima di scambi più sottili, già dal sapore festivo, Francoforte sale dello 0,38%, poco più toniche Parigi +0,65% e Madrid +0,53%. Bene Londra +0,6%. Piazza Affari è fanalino di coda, con un rialzo dello 0,12%, 22.204 punti, ma sul secondario lo spread fra Btp 10 anni e Bund è in ulteriore ritirata a 186,4 punti base (-1,64%), con un rendimento del decennale tricolore che si ferma a 1,61% dopo aver bucato al ribasso la soglia di 1,6% in seduta.
Wall Street, nelle prime ore di scambi, procede incerta, ma sempre su livelli record, con altri tre colossi bancari alla prova dei conti trimestrali. Dopo Citigroup, Goldman Sachs (+1,2%) e Wells Fargo (-2,2%) hanno battuto le stime degli analisti. JP Morgan (+1%) ha superato le previsioni, pur deludendo per il calo dei profitti generati dai prestiti.
Le banche Italiane d’altra parte archiviano una seduta alla riscossa, dopo la tregua di ieri. Regina del listino principale è Unicredit +2,61%, con Standard and Poors che ha rivisto da negative a stabili le prospettive per l’istituto. Bene Banco Bpm +2,56%. Mps riprende la corsa, +8,92%, dopo l’emissione di bond subordinati a un tasso del 10,5%.
Fra le big cap brillano Saipem +2,08% e Finecobank +2,1%. A frenare il Ftse Mib è Fca, -3,1%, retrocessa da un report di Goldman sull’auto. Il suggerimento di vendere i titoli del Lingotto penalizza anche Exor (-0,41%) mentre il ‘buy’ della banca americana spinge Cnh (+0,8%). È pesante Pirelli (-2,49%) che, come la francese Michelin (-1,39%), risente dei dati sulle vendite di pneumatici a giugno. Fra le peggiori blue chip della seduta si trova Atlantia, -2,35%, scelta ieri da Ferrovie dello Stato come quarto partner del consorzio della nuova Alitalia, al fianco di Delta Airlines e del Ministero dell’economia e delle finanze. In calo Diasorin -1,17%. Sull’Aim debutto deludente per Marzocchi Pompe, -4,42%. Male Salini (-3,3%) impegnata su Astaldi (+0,27%)
L’euro arretra leggermente sul dollaro e si muove in area 1,121. L’oro è in frazionale discesa intorno a 1410 dollari l’oncia. Il petrolio tipo Brent risulta ben intonato e sale a 66,71 dollari al barile, +0,35%.