Piazza Affari trova un piccolo abbrivo nel finale e chiude in rialzo dello 0,12%, portandosi a 21.918 punti, al termine di una seduta incolore. Quasi agli antipodi del listino si collocano due titoli petroliferi: Tenaris, +3,38%, grazie alla notizia del ritiro del rinvio a giudizio per il presidente Paolo Rocca, in Argentina, dov’era indagato per presunte tangenti; Eni, -1,56%. Ancora ben comprate le banche, in particolare Unicredit, +3,2%, dopo la sanzione negli Usa maggiore del previsto, ma che non necessita di ulteriori accantonamenti e libera 300 milioni sul bilancio. Non si ferma la corsa di Azimut, +2,73%, cominciata dopo la presentazione dei risultati 2018. Rimbalza Stm, +2,33%. Bene Moncler, +0,99%, nel giorno dell’assemblea di bilancio. Per il ceo Remo Ruffini i conti del primo trimestre sono positivi e in linea con le attese.
Sono in rosso le utility, Enel -1,86%; Terna -1,74%. Giù Recordati, -1,55%. Qualche presa di beneficio penalizza la Juventus -1,08% in prossimità della partita di ritorno dei quarti di finale di Champions con l’Ajax. Fuori dal listino principale è deludente il debutto di Nexi, -6,22%.
Nel resto d’Europa: Francoforte, +0,66%; Parigi, +0,36%; Londra +0,44%; Zurigo +0,71%. Più arretrata Madrid -0,01%. La maggior parte dei listini continentali trova una migliore intonazione nel pomeriggio, dopo l’apertura in verde di Wall Street, alle prese con una serie di nuove trimestrali: da Bank of America, Blackrock, UnitedHealth e Johnson & Johnson, con conti leggermente deludenti da parte delle prime due e migliori delle attese per le due società del settore sanitario. Questa sera arriveranno i dati di Ibm e Netflix.
Sul fronte macroeconomico, la produzione industriale negli Usa è diminuita nel mese di marzo inaspettatamente dello 0,1%, contro +0,2% atteso. Buone notizie in Europa invece dall’indice tedesco di fiducia degli investitori Zew, migliorato in aprile a 3,1 punti da -3,6 di marzo e oltre le aspettative.
Euro-dollaro stazionario a 1,13. Poco mosso il petrolio, con il Brent a 71,11 dollari al barile (-0,1%).
La maggior propensione al rischio ferisce l’oro, che arretra quasi di un punto percentuale a 1275,09 dollari l’oncia.
Seduta negativa per l’obbligazionario italiano: il rendimento del Btp 10 anni al 2,6% e lo spread con il Bund è a 252.80 punti base (+1,57%).