Sono 242 i nuovi casi di contagio registrati martedì, più del doppio del giorno prima. Arriva stamane da Seul, capitale della Corea del Sud, la conferma che l’epidemia non arretra, nonostante i successi della Cina. E i listini asiatici, anticipando i probabili tormenti di Piazza Affari, viaggiano il rosso, per niente sollevati dal rimbalzo di Wall Street.
RADDOPPIANO I CASI IN COREA, TONFO A SIDNEY
La Borsa della Corea del Sud perde il 2,5%. I casi di contagio sono saliti a 7.755, meno dei 10.149 registrati fino a ieri sera in Italia.
Il Nikkei di Tokyo perde l’1,3%, mentre lo yen torna ad apprezzarsi a 104,2 sul dollaro, non tanto distante dai massimi degli ultimi 11 anni toccati a inizio settimana.
Le Borse della Cina sono poco mosse, così come lo yen.
In forte calo l’S&P ASX200 di Sidney (-3,5%), dopo che la banca centrale ha anticipato le linee guida di un suo eventuale intervento di stimolo: il pacchetto delude le attese del mercato.
TARDANO LE MISURE USA, WALL STREET NERVOSA
L’andamento dei futures sui mercati Usa (-2,2%) conferma il nervosismo di Wall Street, ieri in forte rialzo grazie al rimbalzo dei petroliferi (+5%) ma delusa dal ritardo delle misure annunciate dalla Casa Bianca per tentare di contrastare una congiuntura sempre più deteriorata. Gli indici hanno comunque segnato forti rialzi: Dow Jones +4,89%, S&P 500 e Nasdaq +4,95%.
PETROLIO IN RIPRESA, MA L’ARABIA VA ALL’ATTACCO
Il petrolio Brent sale del 3% a 38,3 dollari il barile, dal +8% di ieri. La Russia sta lanciando segnali di pace a Riyad, finora respinti. Anche altri due pesi massimi dell’Opec, Iraq e Kuwait, hanno iniziato ad offrire il loro petrolio con lo sconto. L’Arabia Saudita, da lunedì, ha aumentato la produzione e ha incrementato i prezzi.
In leggera ripresa ieri Eni (+0,8%). Invariata Saipem, mentre ha chiuso in calo Tenaris (-2,6%).
BCE VERSO UN NUOVO TLTRO, MA CI VUOLE DI PIÙ
L’euro dollaro ha chiuso ieri sera a 1,128, in calo dell’1,5%, ma poi nel corso della notte ha invertito la rotta e stamattina è a 1,134. È un segnale che i mercati, per ora, non credono a una svolta espansiva di Bruxelles e della Bce, nonostante il cuore produttivo dell’Italia si stia fermando.
JP Morgan e altre banche d’investimento danno comunque per certo un intervento della Bce questa settimana: un altro taglio ai tassi di deposito, accompagnato misure di sostegno all’economia e alle banche, come per esempio delle moratorie sul trattamento contabile dei crediti in sofferenza. Secondo indiscrezioni, la banca centrale starebbe studiando il lancio di un nuovo TLTRO (erogazione straordinaria di liquidità alle banche) a condizioni super vantaggiose, ovvero con un tasso negativo dell’1%.
Misure utili ma senz’altro non sufficienti. Come sostiene stamane sul Corriere della Sera il duo Alesina-Giavazzi, è necessario evitare che allo shock dell’offerta causato dal contagio si sommi uno shock della domanda, cioè una caduta dei consumi. Via libera, perciò, ad una vasta rete di sostegno ad aziende e famiglie.
PIAZZA AFFARI ROTOLA AI MINIMI DAL 2016
A confermare la gravità dell’emergenza ci hanno pensato ieri i mercati europei, che hanno fallito pure il classico “rialzo del gatto morto” che in genere fa seguito a sedute drammatiche come quella di lunedì. Piazza Affari, in particolare, è rotolata all’ingiù nel pomeriggio sotto la pressione delle banche in caduta libera.
Milano, in terreno positivo fino a metà seduta, ha subito un calo del 3,28%, a 17.870 punti, ai minimi dal dicembre 2016.
La seduta è stata caratterizzata della fortissima volatilità: l’escursione dal massimo al minimo intraday è stata di 1.403 punti base, circa il 7,7%. La performance negativa da inizio anno del FtseMib si è ampliata a -25% circa.
Chiudono in negativo, anche se con il bilancio meno pesante, le altre piazze della zona euro: Francoforte -1,46%; Parigi -1,51%; Madrid -2,8%. Più contenuti i danni a Londra (-0,27%); Zurigo -0,41%.
In attesa delle decisioni della Bce di domani, ieri la Ue ha annunciato una strategia industriale mirata a sostenere la competitività globale delle aziende europee e a raggiungere allo stesso tempo il target di riduzione a zero delle emissioni nette di gas serra nel blocco entro il 2050. Il piano include anche una revisione delle norme sulla concorrenza all’interno dell’Unione, con la lotta contro il furto della proprietà intellettuale e le aziende cinesi che sono sostenute dallo Stato che operano nell’Unione europea.
SPREAD IN BALIA DELLA VOLATILITÀ. OGGI L’ASTA BOT
Non cala la tensione sui titoli del debito dopo la frana della vigilia. Il tentativo di recupero ha vita breve in una seduta all’insegna della volatilità: lo spread Btp/Bund subisce un’escursione di 23 punti (ma erano stati 50 alla vigilia) da un minimo di 201 ad un massimo di 224.
In parallelo, il rendimento del decennale oscilla da 1,27 a 1,46%.
In serata il Bund decennale tedesco torna sui livelli della vigilia: -0,80%, ad un passo dal minimo assoluto di -0,85%.
In questa cornice, il Tesoro dà il via oggi alle aste offrendo 6,5 miliardi di Bot annuali. Si prevede per il rendimento il ritorno al segno più: 0,10% contro -0,32% del collocamento di metà febbraio.
A MILANO BRILLA SOLO DIASORIN
Chiusura in rally, ma ben sotto ai massimi, per Diasorin (+3,37%), che ha completato presso l’Ospedale Spallanzani di Roma e il Policlinico San Matteo di Pavia gli studi necessari per ottenere l’approvazione delle autorità europee e Usa Ce di un innovativo test molecolare per l’identificazione rapida del nuovo coronavirus Covid-19.
È stata una delle poche note positive della giornata assieme a Buzzi (+2,37%), al recupero dei petroliferi e al timido rimbalzo di Leonardo e Ferrari, entrambe +0,64%.
FRANANO BANCHE E GESTITO
Per il resto in Piazza Affari è stato ancora notte fonda, specie per bancari e risparmio gestito. Tracolla Banca Mediolanum (-11,9%), sotto tiro anche Fineco (-7,2%). Poste Italiane -6,86%.
In rosso tutti i bancari: Ubi -5,97%, Banco Bpm -4,95% ai minimi di sempre, Mediobanca -6,87%. Male anche i big: Intesa -2,35%, Unicredit -3,48%.
MAGLIA NERA AD ATLANTIA, CEDONO LE UTILITY
Peggior titolo nel paniere principale Atlantia (-8,2%), ai minimi dal 2013: la trattativa tra la famiglia Benetton e il fondo F2i sarebbe stata sospesa.
Cede anche la diga delle utility: A2A -7,17%, Snam -5%, Terna -2,8% nonostante l’ok del cda al Piano strategico 2020-2024, che prevede un investimento di 7 miliardi dedicato alla transazione energetica.
TELECOM, TORNA UN DIVIDENDO MINI
Telecom Italia ha pubblicato stamane i conti: la società ha rinviato di un anno la sua previsione di ritorno alla crescita dell’Ebitda, mentre vede una nuova flessione dei ricavi dei servizi sul mercato italiano nel 2020.
Il board ha deliberato la proposta di pagare un dividendo sulle azioni ordinarie, sebbene di appena 1 centesimo, per la prima volta dal 2013. Guardando i numeri, i ricavi totali lo scorso anno sono scesi del 2,6% a 18 miliardi di euro, in linea con il consensus degli analisti fornito dalla società di 17,998 miliardi di euro. I ricavi domestici sono scesi del 6,3% a 14,081 miliardi di euro.
STOP DI BRUXELLES A FINCANTIERI
È salita ieri Fincantieri (+2,05%). Ma, secondo una nota di Reuters di ieri sera, la Commissione Ue è intenzionata a bocciate l’acquisizione dei Chantiers de l’Atlantique, a meno che il gruppo italiano non proponga importanti modifiche al piano per tutelare la concorrenza.