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Wall Street rilancia Piazza Affari ma la moda crolla

Il buon andamento del deficit americano dà fiato a Wall Street che contagia le Borse europee: Milano guadagna lo 0,84% sospinta soprattutto dalla banche – Attesa per il voto olandese, la sentenza tedesca e le mosse della Fed – Exploit di STm ed Ubi – Crolla invece la moda: male Ferragamo e Tod’s e Luxottica – Spread attorno a quota 350

Wall Street rilancia Piazza Affari ma la moda crolla

Dai mercati arriva un segnale di fiducia sui prossimi interventi a favore della crescita e su un esito positivo della sentenza della Corte costituzionale tedesca di domani, dopo l’ok della Corte al piano antispread di Draghi. Dopo una giornata prudente e sotto la parità, i listini, complice l’apertura positiva di Wall Street, hanno ripreso slancio chiudendo in positivo, con l’eccezione di Londra (-0,02% zavorrata anche dal calo di Burberry, -19,51%). A Milano il Ftse Mib sale dello 0,84%, Francoforte corre a +1,34%, Parigi + 0,89%. Madrid +0,82%.

Lo spread Btp-bund torna a 353 punti in calo dai 363 dell’apertura con rendimento al 5,08%. Lo spread Bono-bund è a 414 punti.

Da un lato il premier cinese Wen Jiabao nel corso del suo intervento al Forum economico mondiale di Tianjin ha rassicurato che la Cina centrerà l’obiettivo di crescita del pil del 7,5% nel 2012. E’ vero che l’economia cinese si confronta con una notevole pressione negativa – ha ammesso Wen – ma grazie ai nostri sforzi per adattare il nostro modello economico, allocare meglio le risorse e implementare piu’ riforme e maggiore apertura, abbiamo la capacita’ di mantenere l’economia in buone condizioni”. Si guarda così ai possibili interventi di stimolo da parte della Banca centrale. Ma al momento preoccupa l’assenza prolungata (negli ultimi dieci giorni con annullamento dell’incontro con Hilary Clinton) dalla scena pubblica di Xi Jinping, il futuro presidente ad un mese dal Congresso di cui, stranamente, non si parla. Secondo alcune fonti citate dalla stampa asiatica, Jinping è malato ma non gravemente. Alcuni sostengono che ha avuto uno strappo ai muscoli della schiena mentre nuotava in piscina, altri che sarebbe stato operato di ernia al disco ma c’è anche chi si spinge a vociferare, un sito web sino-americano secondo quanto indica l’Ansa, che sarebbe sfuggito in un attentato.

Dall’altro i mercati sono sostenuti dall’apertura di Wall Street in rialzo dopo che il deficit della bilancia commerciale americana è risultato nettamente migliore delle attese ed è salito in luglio a 42 miliardi da 41,90 in giugno (44 miliardi il rialzo atteso). E ora gli operatori guardano alle mosse di Ben Bernanke di giovedì. Sostanzialmente ignorato anche l’allarme di Moody’s sul rating a tripla A degli Usa: l’agenzia potrebbe rivedere al ribasso il merito di credito (ad Aa1) in assenza di un accordo per la riduzione del rapporto debito-pil dopo le elezioni presidenziali.

Alla chiusura dell’Europa il Dow Jones sale dello 0,72% e il Nasdaq dello 0,26%. Apple sale dello 0,49% alla vigilia della presentazione del nuovo iphone. Sale anche Facebook (+2%) nel giorno della prima conferenza stampa da quando il social network si è quotato.

L’euro supera quota 1,28 sul dollaro e tratta a 1,2866 (+0,84%), l’oro si consolida a 1736 dollari l’oncia (+0,25%) mentre il petrolio Wti sale dello 0,56% a 97,08 dollari al barile. Dall’ultimo rapporto emerge che l’Opec ha lasciato invariate le stime sulla domanda mondiale di petrolio 2012, ribadendo che la domanda mondiale di greggio quest’anno si collocherà a 900mila barili al giorno.

Sul fronte dell’agenda europea, oltre all’appuntamento con la corte istituzionali il mercato guarda anche ad altri passaggi cruciali per l’evoluzione della crisi: dalle elezioni in Olanda domani, alla presentazione del progetto di Unione bancaria da parte della Commissione europea ma anche all’evoluzione della situazione di Grecia e Spagna.

Ad Atene prosegue il braccio di ferro tra la Troika e il Governo mentre a Madrid Rajoy non si sbilancia ancora sulla richiesta o meno dello scudi antispread. Rajoy ha anche annunciato una tassa sul capital gain e una sull’ambiente.

A Piazza Affari corre Stm sale del 3,82%, Bper del 3,31%, Ubi del 2,79% dopo la promozione di Barclays. Tra le banche positive anche Intesa Sanpaolo +0,97%e Unicredit +1,25%, ritraccia dopo il balzo di ieri Mps che oggi ha avviato l’emissione di un bond biennale senior non garantito che si è chiuso con ordini sopra poco sopra i 500 milioni e un premio di 450 punti base sul midswap (un rendimento circa del 5%).

In fondo al Ftse Mib si confermano i titoli del lusso, Salvatore Ferragamo -5,08% e Tod’s -3,52%, Luxottica -1,72%, zavorrati dal profit warning e dai timori sulle vendite in Asia di Burberry.

Riprende il rally sull’ottovonte Rcs che chiude tra le sospensioni a +17,47%. Il finanziere Alessandro Proto, ceo di Proto Organization, ha confermato “la volontà di chiedere una verifica sull’ operato della Consob” in merito all’andamento del titolo Rcs a Piazza Affari e in relazione ad alcune indiscrezioni di stampa. “L’oscillazione del titolo Rc – rileva Proto – non è certo dovuta a causa nostra, non tenteremo mai di acquistare quote importanti di Rcs in questo momento, la Consob lo impedirebbe in partenza con richiesta di informazioni intimidatorie e velate minacce, quindi meglio lasciar perdere, se oggi il titolo dovesse salire non sarebbe certo per causa nostra. Abbiamo acquistato l’1,7% dell’ Espresso che mi sembra controlli uno dei più importanti giornali d’Italia e nessuno ci ha detto niente, con Rcs aumentiamo dello 0,2 e veniamo contattati, convocati e minacciati, in caso di inadempienze, di provvedimenti penali, quando sotto la soglia del 2% non c’e’ obbligo di comunicazione all’organo di vigilanza. Non mi sembra vi sia però il divieto di comunicarlo al mercato. Quindi cercheremo di far luce su quanto sta accadendo e del perché ogni volta si parla di Rcs la Consob è così solerte mentre per altre società che avrebbe dovuto controllare meglio non ha fatto niente con dissesti finanziari importanti e la perdita di risparmi per migliaia di piccoli risparmiatori”.

Conferma il deciso calo Fondiaria Sai -5,29% all’indomani deella chiusura dell’aumento di capitale con la mancata sottoscrizione del 21,57% del capitale

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