In una giornata come questa, con l’oro olimpico nella 4×100 maschile che premia l’Italia, è inevitabile la metafora sportiva: Piazza Affari vince la corsa del giorno dei listini europei e chiude con un rialzo dell’1,3% agguantando quota 26mila punti, grazie all’appetito sulle banche, possibili protagoniste di un prossimo Risiko e alle loro trimestrali superiori alle attese, insieme a quelle di altre società. Le magnifiche quattro azioni del listino principale sono oggi Bper +10,65%; Banco Bpm +7,33%; Pirelli +7,24%; Unipol +2,89%.
Dopo una mattinata incerta chiudono in frazionale progresso anche Parigi +0,53% e Madrid +0,44%, mentre sono praticamente piatte Francoforte +0,09%, Londra +0,03% e Amsterdam -0,05%. Parte bene Wall Street: il Dow Jones fa scintille, dopo i record di S&P 500 e Nasdaq della vigilia, con quest’ultimo che attualmente si muove in calo.
A influenzare il mercato a stelle e strisce e di conseguenza la finanza mondiale, è s l’atteso rapporto sull’occupazione Usa, migliore del previsto, sintomo di una robusta ripresa nonostante il Covid, in tutte le sue varianti, in particolare la Delta, stia creando molte preoccupazioni. Il mese scorso negli Usa i nuovi posti di lavoro non agricoli sono stati 943mila in più rispetto a giugno. Si tratta del balzo maggiore dell’anno e superiore alle previsioni. La disoccupazione è scesa al 5,4% (5,9% a giugno), contro attese per un calo al 5,7%. I salari orari medi sono aumentati dello 0,36%, o 0,11 dollari, a 30,54 dollari; nel confronto con un anno fa sono aumentati del 3,98%. Rispetto ai livelli prepandemici, restano da recuperare 5,7 milioni di posti di lavoro.
L’aumento dell’occupazione è stato influenzato anche dalle variazioni stagionali dei dipendenti nelle scuole causato dal Covid-19 e, come osserva Reuters, suscita qualche pensiero sul fronte dell’inflazione.
Tenendo conto che il lavoro è la stella polare della Fed nell’orientamento della sua politica economica, il dato mette il turbo al dollaro e zavorra i T-Bond, i cui prezzi scendono mentre i rendimenti salgono. Il tasso del decennale corre verso 1,3% (in rialzo del 6%). Sul mercato valutario l’euro cede contro il biglietto verde oltre mezzo punto percentuale e cambia intorno a 1,176.
Scivola l’oro, che perde oltre il 2% a 1763 dollari l’oncia. È in rosso anche il petrolio, con il Brent che tratta in calo dello 0,9% a 70,64 dollari al barile. In Piazza Affari la regina del listino è la Bper, per i risultati, ma anche per il suo possibile ruolo in future aggregazioni. Sull’azione Citigroup ha alzato la raccomandazione a ‘buy’ da ‘neutral’.
Ad accendere l’attenzione sul titolo, secondo Radiocor, è un report in cui gli analisti di Mediobanca notano che “durante la conference call” di presentazione dei conti ‘il management è apparso più costruttivo sull’M&A in Italia e il possibile coinvolgimento di Bper”, pur rimanendo al momento alla finestra. Sostenuti gli scambi: sono passati di mano oltre 35,3 milioni di pezzi, a fronte di una media degli ultimi trenta giorni per l’intera seduta di 13,6 milioni.
Nella partita anche Banco Bpm. Nel settore gli acquisti premiano inoltre Intesa +2,28%; Unicredit +2,44%; Mediobanca +1,13%. Nell’automotive svetta Pirelli, dopo che ieri la società ha alzato le stime sull’intero esercizio a seguito di un secondo trimestre con un utile operativo superiore alle attese. “I risultati sono migliori delle attese e il mercato segue il tema”, osserva un trader. Il broker Equita ha alzato le stime di adj. Ebit per l’anno in corso del 10% e dell’utile netto adj. del 17%. Gli acquisti tornano su Stellantis +2,47 e Atlantia +2,27%.
Negli assicurativi brinda Unipol, che prima dell’apertura dei mercati ha diffuso la semestrale chiusa dalla compagnia assicurativa con un risultato netto consolidato a 652 milioni (+5,6% sul 2020) e una raccolta diretta a 6,6 miliardi (+7,4%) con una parte Danni a 3,9 miliardi (in linea con il 2020) mentre il Vita è balzato del 21% a 2,6 miliardi (per gli analisti numeri «migliori delle attese grazie a UnipolSai e a minori tasse»). Per l’ad Carlo Cimbri il titolo è sottovalutato: ‘quota in Borsa a dei valori che sono profondamente irrazionali rispetto a quelli reali – sostiene – E’ una holding pura e calcolare il suo valore è semplice, visto che controlla quasi tutti asset quotati. È a sconto del 40% circa rispetto al Nav”.
Nel comparto oil rialza la testa Tenaris +2,73% e Maire Tecnimont guadagna il 2,3% dopo l’aggiudicazione di un ordine nella petrolchimica per 130 milioni di euro. “Il nuovo ordine migliora la visibilità sulle nostre stime per il 2022-23”, scrive Equita nel daily. Tra gli energetici spicca la performance di Terna, il gruppo guidato da Stefano Donnarumma, che ha chiuso la seduta a 6,81 euro ad azione aggiornando così il suo massimo storico dalla quotazione del 23 giugno 2004.
Sono solo sei le blue chip in calo, guidate da Diasorin -1,67%. Nell’obbligazionario lo spread tra decennale italiano e tedesco chiude a 107 punti base (+0,64%). Salgono leggermente i rendimenti: +0,57% per il Btp; -0,5% pet il Bund.