Utili sopra le attese nel terzo trimestre per due delle più grandi banche d’affari di Wall Street. Goldman Sachs ha chiuso il periodo con un risultato netto di 2,52 miliardi di dollari (in crescita del 19% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso) e una raccolta da 8,65 miliardi. Entrambe le voci sono in crescita e l’utile per azione (a 6,28 dollari, rispetto ai 5,02 di un anno fa) ha superato i 5,38 dollari attesi in media dagli analisti. I ricavi netti si sono attestati invece a 8,65 miliardi di dollari (+4% su base annua).
Quanto ai primi nove mesi del 2018, gli utili ammontano a 7,92 miliardi di dollari (19,21 per azione, a fronte di 14,11 di un anno fa) e i ricavi netti a 28,08 miliardi.
“Gli utili per azione da inizio anno sono i più alti della nostra storia – ha commentato il ceo di Goldman Sachs, David Solomon – Il ritorno sul capitale (Roe) da inizio anno è il più elevato degli ultimi nove anni nonostante i continui investimenti in opportunità di crescita”.
Stesso copione in casa Morgan Stanley, che ha registrato nel primo trimestre un risultato da 2,15 miliardi di dollari (da 1,78 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno), a fronte di una raccolta da 9,9 miliardi. Anche in questo caso l’utile per azione (a 1,17 dollari, in crescita del 26% rispetto ai 93 centesimi di un anno fa) ha oltrepassato la media delle previsioni degli analisti, che non andava oltre gli 1,01 dollari.
Il fatturato è aumentato invece del 7%, passando da 9,2 a 9,87 miliardi di dollari, a fronte di attese per circa 9,5 miliardi. I ricavi da clientela istituzionale sono saliti a 4,93 miliardi di dollari, oltre le stime, mentre quelli da wealth management hanno raggiunto quota 4,4 miliardi e quelli da trading ed equity sales sono passati da 1,9 a 2 miliardi di dollari.