Le Borse Usa galoppano verso nuovi record, sostenute da trimestrali migliori del previsto e dall’attesa di una politica monetaria ancora più soft, come chiesto da Donald Trump: più della metà degli operatori prevede un calo dei tassi nel 2019. Trovano così conferma le previsioni di Larry Fink, il boss di BlackRock: il rialzo è destinato a proseguire sotto la spinta degli acquisti dei ritardatari, finora frenati dal rischio recessione, un pericolo che fa meno paura, come conferma l’evoluzione della curva dei rendimenti.
Il boom di Wall Street, però, stenta per ora a contagiare i listini asiatici, in attesa della svolta dei negoziati sui dazi. Ma cresce l’ottimismo sulle sorti dell’azionario nei mercati emergenti. Alla festa, insomma, manca solo il Vecchio Continente, frenato anche dalla prospettiva di una crisi politica in Italia, l’ultima cosa di cui ha bisogno il Paese.
SEGNA IL PASSO TOKYO, SAMSUNG (-2,1%) FRENA SEUL
Si è fermato nella notte il rialzo di Tokyo. L’indice Nikkei, che aveva aperto un rialzo dello 0,4%, si avvia a chiudere a -0,1%. Masayoshi Son, il pirotecnico tycoon di Softbank, ha accusato una perdita di 130 milioni di dollari in Bitcoin.
Più marcata la flessione del Kospi di Seul (-1,2%). Pesa il rinvio della presentazione dello smartphone pieghevole di Samsung (-2,1%).
In calo dello 0,8% l’Hang Seng di Hong Kong, variazione negativa analoga per il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen. Stanotte la Banca centrale ha messo a disposizione degli istituti di credito un finanziamento agevolato da 267 miliardi di yuan, circa 40 miliardi di dollari.
Sale invece Sidney (+0,9%): i dati sull’inflazione, più debole del previsto, aprono la strada ad un ribasso dei tassi.
NASDAQ E S&P 500 RECORD, TWITTER +17%
Pirotecnica la chiusura di ieri sera dei mercati Usa, sia il Nasdaq (+1,32% a 8.120,82 punti) che l’indice S&P 500 (+0,88% a quota 2,933,68) hanno segnato nuovi record assoluti. All’appello manca solo il Dow Jones, comunque in ascesa dello 0,55%, zavorrato dalle difficoltà di Boeing.
A sostenere il rally sono stati i risultati societari migliori del previsto un po’ in tutti i settori. Tra i social media ha preso il volo Twitter (+17,3%), spinta dall’aumento degli utenti. A mercato chiuso ha diffuso i risultati eBay: i ricavi hanno battuto le stime degli analisti, le previsioni sul trimestre in corso, sia per quanto riguarda gli utili che i ricavi, hanno battuto le attese. Meglio del previsto anche i ricavi di Snap.
In forte rialzo Coca-Cola (+1,7%) grazie al successo di Coca Zero. United Tecnologies +2,3%. Bene i titoli della difesa come Lockheed Martin (+5,7%), ma anche quelli dei giocattoli: Hasbro +14,2% dopo i conti.
IL BRENT SI FERMA A 74 DOLLARI
Infine il petrolio, spinto al rialzo dalla decisione Usa di stringere le maglie dell’embargo all’Iran cancellandole esenzioni dal blocco concesse ad otto Paesi, tra cui l’Italia (che non ne ha fatto uso).
Il Brent si sta allontanando dai massimi. Stamattina tratta a 74,1 dollari il barile, in calo dello 0,7%, dopo aver guadagnato quasi il 4% nelle ultime due sedute.
In forte ascesa ieri i petroliferi anche a Piazza Affari. Eni +2,37%, Tenaris +3,49%, Saipem +2,91% (a 4,8 euro). Equita Sim ha alzato il prezzo obiettivo da 5,3 a 5,4 euro, confermando la raccomandazione buy.
PRENDE FORZA IL DOLLARO SOPRA 1,21
L’euro sente la forza del dollaro. Stamattina il cambio è 1,121.
La spinta delle trimestrali di Wall Street nel pomeriggio ha dato un po’ di verve ai listini europei, fino a quel momento sostenuti solo dalla spinta degli energici, in assenza di dati macro significativi. A frenare i listini ci ha pensato lo stacco delle cedole, che ha inciso per mezzo punto sull’indice, ma, ancor di più, la preoccupazione per i conti italiani, emersa ieri con la conferma che il debito pubblico è cresciuto nel 2018, in controtendenza rispetto alla media della zona euro: al 132,2% dal 131,4% del 2017, a fronte di un calo all’85,1% medio nella zona euro. Un dato magari scontato, ma che ha spinto ieri il presidente dell’Eurogruppo, il portoghese Mario Centeno, a chiedere al Paese di realizzare i suoi piani di bilancio “in maniera credibile. La grande sfida dell’economia italiana è crescere – ha aggiunto – è una sfida su cui non possiamo mai abbassare la guardia, ecco perché c’è preoccupazione”.
MILANO -0,27%, OGGI OFFERTO IL NUOVO CTZ
Piazza Affari ha accelerato al ribasso in scia ai cali del comparto bancario per poi recuperare sul finale e chiudere a -0,27%, a 21.896 punti.
Misti gli altri listini europei: Francoforte +0,12%; Parigi +0,2%; Madrid -0,65%; Londra +0,8%.
I Btp hanno chiuso in territorio negativo una seduta dagli scambi modesti, in attesa delle aste di fine mese e del prossimo verdetto di S&P in agenda per venerdì.
A fine seduta il differenziale di rendimento tra Btp e Bund a 10 anni ha chiuso a 264 punti base dai 257 di giovedì dopo un picco a 267 punti, massimo da fine febbraio.
In parallelo, il tasso del decennale ha chiuso a 2,68% dal 2,65% dell’ultima chiusura dopo un massimo intraday a 2,70%, livello più alto da inizio marzo.
Prenderanno oggi il via le aste di fine mese con il collocamento del nuovo Ctz e del Btpei offerti complessivamente per 3-3,5 miliardi di euro.
In chiusura il nuovo Ctz giugno 2021 scambiava a 0,75% circa, in rialzo rispetto allo 0,288% dell’asta di fine marzo, quando è stato offerto il titolo con scadenza novembre 2020. È il massimo da novembre 2018.
In occasione dell’asta di venerdì 26 aprile, il Tesoro offre 6 miliardi di euro nel Bot semestrale.
L’appuntamento di maggior rilievo sarà con le aste a medio lungo di martedì 30 aprile, i cui dettagli verranno resi noti venerdì sera. Secondo Unicredit, il Tesoro offrirà il Btp luglio 2024, quello agosto 2029 e il CctEu gennaio 2025 per un importo totale compreso tra 5,75 e 7 miliardi di euro.
SCENDONO RICAVI E UTILI DI STM
Attesa oggi la reazione dei mercati ai conti di Stm, ieri -3,43%, diffusi nella notte. Nel primo trimestre 2019 i ricavi sono scesi a 2,08 miliardi di dollari (-6,7%). L’utile lordo è ammontato a 818 milioni di dollari, pari a una diminuzione anno su anno del 7,9%. Il margine lordo è stato del 39,4%, in calo di 50 punti base anno su anno. L’utile netto e l’utile per azione dopo la diluizione sono diminuiti rispettivamente a 178 milioni di dollari e a 0,20 dollari rispetto ai 239 milioni di dollari e 0,26 dollari fatti segnare nello stesso trimestre del 2018. Il dividendo cash che sarà proposto all’assemblea è di 0,24 dollari per azione ordinaria da distribuire in rate trimestrali di pari importo. Il presidente Jean-Marc Chery prevede un aumento dei ricavi nel secondo trimestre e ricavi netti per l’intero anno in una fascia tra circa 9,45 e 9,85 miliardi di dollari.
GIORNATA NO PER LE BANCHE. UBS E DB VERSO L’ALLEANZA
Su Piazza Affari ha pesato ieri la giornata no dei bancari. Non ha aiutato lo spread Btp-Bund in allargamento. Riflettori oggi in Europa sui dati del Credit Suisse, cui seguiranno giovedì quelli di Ubs e Barclays e venerdì quelli di Deutsche Bank e Rbs.
Prende corpo intanto la possibilità di un merger clamoroso tra e attività di asset management di Ubs (700 miliardi di dollari in gestiti) e Db, controllata di Deutsche Bank.
Le vendite hanno investito Mps (-3,30%), Banco Bpm (-1,78%), ma anche Unicredit (-3,29%, frenata dallo stacco della cedola). Meglio Intesa )-0,49%).
Il titolo peggiore è stato Juventus (-5,5%).
7 SOCIETÀ DANNO IL DIVIDENDO, BALZO DEGLI IMMOBILIARI
A Piazza Affari sette società tra le blue chip hanno assegnato il dividendo: Fiat Chrysler, che chiude a -4,46%, Cnh Industrial -0,91%, Ferrari +0,32%. Finecobank -0,45%, Completano la lista Recordati (+1,27%) e Campari (+1,97%).
Acquisti su Piaggio dopo il ribasso di giovedì. Le azioni restano intorno a 2,6 euro, target price di alcuni analisti.
Ovs in forte rialzo dopo i risultati diffusi giovedì e dopo che Kepler ha alzato il target a 2,5 euro. Balzo di alcuni titoli immobiliare nel pomeriggio. Aedes è salita di oltre il 23% seguita da Restart, +13,17%, la società da cui a dicembre del 2018 è stata scissa Aedes. e