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Wall Street mette il turbo alle Borse. Fca superstar

I listini snobbano i dati Usa sul lavoro e Milano chiude la seduta in vantaggio su tutte le altre piazze. Il gruppo automobilistico sale oltre il 6% e poi chiude e +5,45% dopo il miglioramento dell’outlook da parte di S&P. Acquisti anche su banche, lusso e utility. Telecom paga le incertezze sulla governance e i petroliferi scontano il greggio debole dopo l’uragano Harvey – Corre Caltagirone Editore (+9,6%), col mercato che scommette su un rialzo del prezzo dell’Opa e i fondi che, secondo i rumors, vogliono far fallire il delisting.

Tutti pazzi per Fiat, +5,45%, e Piazza Affari brinda, chiudendo in rialzo dello 0,87%, 21.858 punti, migliore piazza europea, davanti a Francoforte +0,72%, Parigi +0,74%, Madrid +0,34% e Londra +0,11%.

La casa automobilistica oggi riceve la promozione di S&P, passando a positivo da stabile, con rating BB e svetta su quasi tutti i listini, da Milano a Londra a New York, benché le vendite Usa, in agosto risultino in calo dell’11% rispetto allo stesso periodo nel 2016. Centrano un’altra seduta positiva anche i titoli bancari, mentre Telecom tocca il fondo del paniere, -1,18%.

Wall Street apre intonata e il Dow Jones torna per qualche minuto sopra quota 22.000 punti, nonostante il dato sull’occupazione abbia deluso le attese: in agosto le aziende americane hanno creato posti di lavoro al passo più lento da tre mesi, mentre il tasso di disoccupazione è inaspettatamente salito al 4,4% (da 4,3%) e i salari orari mostrano assenza di pressioni inflative. Di contro si registra il balzo, ai massimi dai sei anni, dell’Ism manifatturiero in agosto, che testimonia come l’industria Usa continua a viaggiare a pieno regime. Un quadro che potrà influire sulle scelte della Fed e sull’eventuale rialzo dei tassi. Stando ai future sui Fed Funds, le probabilità di un aumento oggi sono al 36% contro il 42% precedente al rapporto.

L’euro perde leggermente quota sul dollaro e il cambio torna sotto 1,19. Inverte nuovamente la rotta anche il petrolio, dopo il breve risveglio di ieri: Wti circa 47 dollari al barile. Brilla invece l’oro, in zona 1330 dollari l’oncia.

Stabile per l’obbligazionario, con il rendimento del decennale italiano al 2,08% e lo spread con il Bund tedesco a 169 punti base.

Tornando in Piazza Affari, insieme a Fca viaggia sostenuta tutta la scuderia Agnelli, confortata oggi anche da segno più di Ferrari, +1,2%.

Bene le banche, Ubi +1,75%, Bper +1,35%; Unicredit +1,23%; Banco Bpm +1,32%; Intesa +0,21%. In ripresa anche la galassia Unipol (+0,83% e Unipolsai +1,68%). In spolvero Italgas: +1,22%. 

Gli acquisti si riversano anche su Eni. +1,06%, mentre su Saipem -1,03%, prevalgono le prese di beneficio dopo il rally di ieri. Nella moda si afferma Moncler +1,3%, mentre Ynap perde l‘1,09%. Mediaset, -0,77%, continua la discesa iniziata il 23 agosto dopo la notizia che le azioni usciranno dall‘indice Stoxx600 dal 18 settembre. Telecom non rialza la testa dopo un agosto nero e in assenza di novità, in un mercato che attende sviluppi sull‘ipotesi di cessione della rete. Vivendi, brillante a Parigi (+5,21%), ha ribadito quanto sostiene nei bilanci e cioè che non esercita controllo su Tim.

Balzo di Caltagirone Editore +9,63%, col mercato che scommette su un rialzo del prezzo dell’Opa offerto dalla famiglia Caltagirone per ritirare la società dal listino. La fiammata, secondo gli operatori, sarebbe legata alle indiscrezioni, riportate da “La Repubblica” su una possibile mossa dei fondi d’investimento, a partire da Amber (titolare di una quota superiore al 5% della societa’) per far fallire il tentativo di delisting.

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