I mercati asiatici fluttuano intorno alla crescita zero. Non solo in Asia ma un po’ dappertutto due accadimenti – uno presente e l’altro imminente – ipnotizzano gli investitori. La chiusura di Wall Street a causa dell’uragano batte i record di durata (guardando solo alle cause meteorologiche), e due giorni consecutivi rappresentano la chiusura più lunga dal 1888 (la chiusura per le Torri gemelle fu ancora più lunga, ma non fu dovuta al tempo). Questo è l’accadimento presente; quello imminente è l’elezione presidenziale americana, che vede un grosso margine di incertezza.
La Borsa di Tokyo è all’incirca stabile, e la banca centrale giapponese, di seguito alle brutte notizie sulla produzione industriale (dopo la caduta di settembre si aspetta un’altra diminuzione in ottobre) ha deciso di intensificare i suoi acquisti di titoli lunghi. In campo valutario l’euro si mantiene appena sopra quota 1,29 e lo yen appena sotto quota 80, sempre contro dollaro. La chiusura di alcune raffinerie in America a causa del maltempo ha fatto calare la domanda di greggio e il prezzo al barile è appena sopra quota 85. L’oro si mantiene debole, intorno a 1715 $ l’oncia.
http://www.bloomberg.com/news/2012-10-29/u-s-stock-trading-canceled-as-new-york-girds-for-storm.html