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Wall Street ko: in Borsa conta solo il cash, petrolio in ripresa

FIRSTonline

Purtroppo non è un pesce d’aprile. Donald Trump avverte gli americani che “le prossime due settimane saranno terribili” e che “prima di migliorare le cose andranno peggio”. In questo clima i mercati aspettano, senza illusioni, il dato Usa di oggi sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione: secondo Google Research si salirà a 5 milioni di richieste, contro 3,3 milioni di sette giorni fa, già record. Ma Diane Swonk di Grant Thornton azzarda un numero shock: 9 milioni di richieste, un milione tondo per la sola California. In questo quadro, i mercati potrebbero registrare, dopo una giornata da incubo, un momentaneo sollievo di natura tecnica, che non deve alimentare alcuna illusione.

RIMBALZANO LE BORSE ASIATICHE, SOS BOEING

L’Hang Seng di Hong Kong stamane è sulla parità, lo Shanghai Composite guadagna lo 0,3%, il Kospi di Seul lo 0,7%. Si avvia a chiudere in modesto ribasso Tokyo (-0,8%), mentre lo yen, dopo sei sedute in rialzo, perde posizioni sul dollaro a 107,5.

Le Borse dell’Asia, partite in calo stanotte nella scia di Wall Street, stanno risalendo, dietro la spinta dei future sull’apertura del mercato statunitense, sceso ieri ad un passo da quota 2.500 punti dell’indice S&P500, la diga tecnica prima di nuovi ribassi.

I mercati Usa hanno chiuso in profondo rosso: Dow Jones -4,44%, S&P500 e Nasdaq -4,41%. Stamattina il future sale dell’1,5%. È stato il peggior avvio di trimestre per Wall Street. Boeing lascia sul campo il 12%, a fronte di prossimi tagli occupazionali per il colosso.

Il petrolio Brent tratta a 26,2 dollari il barile, +5%, nonostante l’Arabia Saudita stia tirando dritta nel suo proposito di raggiungere livelli record di produzione. Ieri Trump è tornato a minacciare l’Iran in un tweet, nel quale riferisce di preparativi di attacco al contingente statunitense presente in Iraq da parte di alleati di Teheran.

CITIGROUP: ENTRO MAGGIO UN KIT PER IL 90% DEGLI AMERICANI

Cambiano, in questo clima tragico, gli obiettivi della ricerca delle grandi strutture finanziarie. Non si parla più di utili o di M&A: l’attenzione è concentrata sulla ricerca scientifica e, in particolare, su tempi e modi di uscita dall’emergenza. Una squadra di analisti di Citigroup composta da esperti di statistica, economia e medicina ha provato a guardare in avanti e a formulare previsioni sugli esiti dell’epidemia: più che a una soluzione terapeutica, sarà meglio guardare ad una soluzione diagnostica. In un report citato dal Wall Street Journal, gli esperti affermano che verso la fine del mese saranno disponibili migliaia di kit in grado di rivelare se una persona ha un adeguato livello di difese immunitaria da poter tornare al lavoro senza rischiare di contrarre la malattia. Verso metà maggio, la diagnosi a tappeto dovrebbe essere arrivata intorno al 90% dei cittadini in età lavorativa.

VON DER LEYEN PROPONE UN PATTO SUL LAVORO ALLA TEDESCA

In Europa, intanto, si cerca di superare lo stallo suicida in sede Ue in vista del vertice dell’Eurogruppo di martedì prossimo.

In attesa dell’incontro prende corpo il piano che prevede che la Commissione Europea scenda in campo direttamente con una sua linea di credito da 100 miliardi di euro, garantita dall’Unione Europea. Le risorse dovrebbero servire a pagare, paese per paese, i sussidi di disoccupazione a chi perde il lavoro. Reuters anticipa che il piano della presidente Ursula von den Leyen, che ne ha parlato ieri con Giuseppe Conte, ricalca lo schema per il lavoro a orario ridotto del tedesco Kurzarbeit.

LA FRANCIA: CI VUOLE UN FONDO GESTITO DA BRUXELLES

Stanno cambiando i termini del negoziato sugli eurobond, dopo che ieri il ministro delle Finanze della Francia ha avvertito che non bisogna lasciarsi ossessionare da questo argomento: l’importante è trovare un sistema per aiutare le economie europee a reggere.

Parigi, secondo quanto riporta Bloomberg, avrebbe elaborato una sua proposta, da presentare la prossima settimana all’Eurogruppo. Si tratta di predisporre un nuovo fondo ad hoc, gestito dalla Commissione europea, autorizzato ad emettere bond garantiti in modo collegiale da tutti i paesi. Il fondo Esm, invece, potrebbe iniziare subito ad erogare prestiti, anche oltre il 2% del Pil del paese che li chiede, grazie ad un accordo collegiale.

IN CAMPO LA BEI, L’OLANDA S’INTENERISCE

La Banca Europea degli investimenti dovrebbe intervenire ponendo la sua garanzia su un altro fondo ad hoc da 25 miliardi di euro, in modo da dare al nuovo soggetto una capacità di finanziamento otto volte superiore, pari a 200 miliardi di euro.

L’Olanda, fino a pochi giorni fa contraria a tutto, avrebbe una sua proposta, la creazione di un fondo con capitale di 20 miliardi versato dai singoli paesi (1,2 sarebbero a carico dell’Olanda) per finanziare prevalentemente la spesa sanitaria, tramite offerta di garanzie e non erogazione di prestiti.

Anche la Germania è uscita con una sua proposta per gli aiuti a Italia e Spagna, da alimentare con 200 miliardi di euro dal fondo Esm, 50 miliardi dalla Bei e 100 miliardi di euro dal nuovo fondo della Commissione Europea.

E L’ITALIA RESTA IN CLAUSURA

L’Italia, intanto, resta chiusa. Giuseppe Conte ieri sera ha firmato il Dpcm che proroga fino al 13 aprile le misure di contenimento del coronavirus. Nella conferenza stampa di ieri sera ha poi chiarito che i divieti potrebbero essere prolungati anche oltre quella data: “Solo nel momento in cui i dati dovessero consolidarsi e gli esperti ce lo consentiranno inizieremo a programmare una fase due, quella di convivenza col virus”. Intanto, i mercati azionari soffrono.

CONTA SOLO IL CASH. PIAZZA AFFARI (-2,97%) È LA MENO PEGGIO

Dal “cash is trash” al “cash is king”. Ovvero, come ha dimostrato la seduta di ieri, molti operatori sono obbligati a vendere (o a svendere) per fronteggiare la crisi di liquidità che, dopo i ribassi e in assenza dell’incasso dei dividendi, minaccia di strangolare il mercato. Di qui la pioggia di realizzi in attesa dei dati Usa che oggi potrebbero fornire motivi per nuovi ribassi.

Piazza Affari è stata (si fa per dire) la Borsa migliore dopo aver perduto “solo” il 2,97%. Fanno ben peggio gli altri listini del Vecchio Continente: seduta nera per Francoforte (-3,94%) e Londra, che lascia sul tappeto una perdita del 3,83%. In caduta libera Parigi, che affonda del 4,30%. In Europa, nel finale di seduta, l’indice EuroStoxx 50 perde il 3,5%.

L’Istat ha annunciato che in aprile non divulgherà il dato sulla fiducia di consumatori e imprese italiane per “difficoltà operative” legate all’emergenza.

Ieri, come previsto, le statistiche sull’attività manifatturiera hanno confermato la crisi profonda: a marzo l’indice Pmi è sceso a 44,5 da 49,2. “Ma le cose sono destinate ad andare peggio – aggiunge il capo economista di Markit, Chris Williamson – I numeri di marzo riflettono la tenuta delle scorte della distribuzione, accumulate prima”. In Italia l’indice è crollato a 40,3 punti, il dato peggiore dal 2009.

LO SPREAD OLTRE 201, POI I BTP RECUPERANO

Btp debole ma sopra i minimi della mattinata. Lo spread si è riportato vicino ai 200 punti dopo essersi spinto fino a 211 punti base. Il tasso del decennale è a 1,54%, da 1,53% dell’ultima chiusura. Oggi si terranno le offerte di Francia, con il 20 anni, e Spagna, con il 30 anni. Il Portogallo, che ieri ha detto che aumenterà le emissioni per fronteggiare l’emergenza, ha lanciato via sindacato un nuovo titolo a 7 anni.

CORRE ATLANTIA, BENETTON IN PARZIALE RITIRATA

Ha trovato conferma la ripresa di Atlantia (+4,99%), in un mercato che spera in un intervento di Cassa Depositi e Prestiti e del fondo F2i nella controllata Autostrade. Il titolo è su quotazioni più che dimezzate dal 20 febbraio. Rimbalzo modesto per Autogrill (+0,7%).

PRECIPITA EXOR, NELLA SCUDERIA SI SALVA SOLO CNH

La maglia nera di giornata è toccata ad Exor (-7,47%): pesa il rischio di una cedola straordinaria meno ricca di quanto già prevista.

Fca -3,8%. Crollano le immatricolazioni auto in Italia: a marzo sono state 28mila, l’85,4% in meno di un anno fa; -35,5% il calo su base trimestrale. Giù anche Ferrari (-3,5%). Rimbalza invece Cnh Industrial (+2%) dopo le pesanti perdite dei giorni precedenti.

TONFO DI PIRELLI, NON BASTA L’ARRIVO DI BREMBO

In controtendenza anche Prysmian (+1,8%), che ha completato il processo di brand integration a seguito dell’acquisizione di General Cable.

Giornata nera per Pirelli (-6,34%), dopo l’ingresso nel capitale della Bicocca di Brembo (-1,8%) con una quota del 2,4%. “Non esiste alcun piano per fondere Pirelli con Brembo – ha detto ieri Marco Tronchetti Provera – Loro hanno semplicemente voluto fare un investimento su di noi invece che su sé stessi. Hanno fiducia in noi e ne siamo contenti”. Il mercato ha creduto alla smentita. Mediobanca Securities ha confermato il rating neutral.

TRA LE BANCHE TIENE SOLO MEDIOBANCA

Giornata di vendite anche per i finanziari. Tiene Mediobanca (-0,48%). Keefe Bruyette & Woods, broker statunitense specializzato nel settore finanziario, ha promosso il giudizio da Market Perform a Outperform fissando un prezzo obiettivo di 7,50 euro. Tonfo di Unicredit (-4%): gli analisti di KBW assegnano alla banca il giudizio outperform ma abbassano il target a 11 euro da 16,6.

Gli analisti Usa hanno tagliato stime e prezzi obiettivo sugli altri titoli bancari. Intesa Sanpaolo (-3,8%) passa da 2,4 a 1,8 euro, Ubi (-2,4%) da 3,3 a 2,6 euro, Banco Bpm (ieri -2%) da 2,2 a 1,3 euro, Bper (-2,9%) da 4,7 a 3 euro.

SALE ANIMA, IN ROTTA ANCHE LE UTILITY

Nel gestito segno più per Anima Holding (+1,55%): Equita Sim ha confermato il rating Buy, limando il target price dell’11%, a 4,7 euro per azione, un livello che resta superiore ai prezzi di Borsa.

Le utility stavolta non hanno svolto il ruolo di porto sicuro. Tracolla Snam (-7,33%), seguono Italgas (-5,6%) e Terna (-5,3%). Vacilla anche la corazzata Enel (-5%).

BRILLA SOLO CONFINVEST, LA MATRICOLA DELL’ORO

In mezzo a tanto disastri, infine, brilla Confinvest (+2%), leader italiano nella compravendita di oro fisico da investimento. Integrae Sim ha alzato la raccomandazione sul titolo a Buy da Hold, portando il target price a 5,84 da 3,14 euro. Il nuovo prezzo esprime, rispetto alle quotazioni attuali, un potenziale rialzo del 41%.

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