Wall Street ha celebrato ieri un triste anniversario: 33 anni fa, in quello che è rimasto negli annali come il “Black Monday”, il Dow Jones Industrial Average perse in una sola seduta il 22,6%, equivalente a un calo di circa 6.500 punti base dell’indice sui valori di venerdì. L’ombra di quel tracollo si è fatta sentire almeno per un attimo ieri sera a Wall Street, scesa in profondo rosso. Ma a salvare il Toro ci ha pensato il portavoce di Nancy Pelosi, la speaker della Camera, impegnata nel negoziato con la Casa Bianca sul nuovo round di stimoli all’economia. “La presidente e il segretario di Stato Steven Mnuchin hanno parlato oggi per circa 53 minuti – si legge in un tweet – In questa telefonata, hanno continuato a ridurre le loro differenze. La Presidente ha incaricato i presidenti di commissione di cercare di conciliare le differenze con le loro controparti Repubblicane su aree chiave”.
L’intervento ha consentito di ridurre le perdite degli indici più importanti: Dow Jones -1,44%, S&P 500 -1,63%, Nasdaq -1,65%. In rosso sia Ibm (-1% dopo i conti) che Conoco Philips (-3,2%), che ha acquistato Concho Resources, colosso dello shale oil, per 9,7 miliardi di dollari.
TRUMP RECUPERA E DÀ DELL’IDIOTA A FAUCI
Il nervosismo di Wall Street, però, ha motivazioni politiche. In sondaggi danno Donald Trump in recupero negli Stati chiave, quelli decisivi per la Casa Bianca. Torna così il rischio di un esito contrastato del voto, con strascichi a seguire. Trump sente la riscossa e attacca a testa bassa Anthony Fauci: la gente, ha detto ieri, “è stufa di dar retta agli scienziati, di dover stare a seguire le indicazioni in arrivo da Fauci e da questi idioti”, che ogni giorno vanno in televisione “a far esplodere bombe”.
Trump sta recuperando, ma la decisione di ieri sera della Corte Suprema sul voto per posta non lo aiuta: i giudici hanno respinto una richiesta dei Repubblicani di bloccare l’estensione di tre giorni del voto postale in Pennsylvania, uno stato cruciale.
TOKYO CHIUDE IN ROSSO, SK HINIX FA SHOPPING CON INTEL
Le incertezze americane hanno condizionato la seduta asiatica. Stamattina in Asia Pacifico Nikkei di Tokyo -0,4%, Hang Seng di Hong Kong -0,1%, CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +0,2%, Kospi di Seul -0,2%, BSE Sensex di Mumbai +0,3%.
Da segnalare l’acquisto da parte della coreana SK Hinix dell’unità di Intel che produce chip di tipo Nand per 9 miliardi di dollari.
Petrolio Brent in calo per il quarto giorno a 42,3 dollari il barile, -0,8%. La riunione dei ministri dei paesi membri dell’Opec si è chiusa con una conferma della solidità del rapporto tra Arabia Saudita e Russia: dalla prima, è arrivata la richiesta di anticipare nella pratica un probabile peggioramento delle condizioni di mercato provocato dalla seconda ondata della pandemia in molte parti del pianeta.
RALLENTANO GLI ACQUISTI SULL’EURO
Euro-dollaro a 1,177, poco mosso. Negli ultimi giorni, anche per effetto dell’aumento dei contagi, molti investitori hanno ridotto le posizioni rialziste a leva sulla valuta unica: nelle prime due settimane del mese, sono state chiuse 20.870 posizioni, una cifra che non si vedeva da febbraio.
MERCATI EUROPEI SENZA SMALTO, PIAZZA AFFARI IN PARI
Le borse europee hanno progressivamente perso ieri la spinta assicurata in apertura dai dati positivi dell’economia cinese e dall’attesa di un accordo bipartisan sugli stimoli all’economia Usa. Christine Lagarde ha distribuito la quotidiana dose di fiducia con un’intervista a Le Monde: “L’Europa – ha detto – deve distribuire subito i suoi 750 miliardi di euro di fondi a sostegno dell’economia colpita dalla pandemia e dovrebbe creare uno strumento fiscale permanente per il blocco”. Ma le parole, di fronte al contagio che avanza e in assenza di decisioni, hanno un potere ridotto. E così il Toro si è afflosciato.
A RISCHIO NEL QUARTO TRIMESTRE LA CRESCITA DEL PIL
Piazza Affari è quasi piatta (-0,08%), così come Madrid. Il forte aumento del Pil (+12% nel terzo trimestre) rischia di avere vita breve. “La recrudescenza dei contagi, sommata a un calo degli ordini, non fa ben sperare per il quarto trimestre”, ha messo le mani avanti il numero uno di Confindustria, Carlo Bonomi. E i primi dati, dai consumi elettrici al traffico stradale, confermano questa sensazione.
COTTARELLI: LA LEGGE DI BILANCIO È GIÀ A RISCHIO
Scrive stamane Carlo Cottarelli: “C’è il rischio che la Legge di Bilancio, basata su un rimbalzo del Pil del 6% per il 2021, rimbalzo che fino a un paio di settimane fa sembrava del tutto plausibile, possa oggi essere già obsoleta. Non solo il Pil potrebbe crescere meno, ma nuovi interventi potrebbero essere necessari per sostenerlo”.
Continua intanto il balletto sul Mes. Domenica il premier Conte aveva detto che il Mes, il fondo salva-stati europeo, «non è la panacea». Ieri ha cambiato rotta: «Se ne riparla dopo gli stati generali del M5S». E ha aperto verso «un patto di legislatura», come chiedeva da tempo il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
PHILIPS ALLUGA DOPO I CONTI, CROLLA SAAB (-11%)
Sono andate male Parigi (-0,2%), Francoforte (-0,4%) e Londra (-0,55%). I mercati azionari che fanno parte di Euronext sono stati chiusi in mattinata per dei guasti al sistema informatico; hanno riaperto intorno a metà seduta.
Da segnalare ad Amsterdam la performance di Philips: +3% dopo i conti trimestrali. La svedese Saab, oggi attiva nell’industria della difesa, crolla del 11,9%, in coda allo STOXX 600 dopo aver riportato un calo dell’utile del terzo trimestre e non aver confermato il precedente outlook finanziario per l’anno in corso.
JULIUS BAER (+5,4%) CEDE AI MANAGER IL 30% DI KAIROS
Julius Baer guadagna il 5,4% dopo aver annunciato un miglioramento della redditività per la prima volta quest’anno, grazie all’aumento dell’attività dei clienti e alla riduzione dei costi. Il gruppo ha ceduto il 30% di Kairos a Guido Brera, Rocco Bove e Massimo Trabattoni.
Zurigo sale dell’1,1%, con Credit Suisse e Ubs che avanzano tra il 2,4% e il 3,8%.
FRENANO BTP E BONOS, SPREAD A 130
Il Btp conclude in territorio negativo una seduta in cui in generale i governativi della zona euro hanno visto rendimenti vicini ai minimi da mesi, con gli investitori attenti a ogni possibile segnale di ulteriore allentamento da parte della Bce entro fine anno.
Secondo Peter Chatwell di Mizuho, si tratta di un movimento di consolidamento dopo il recente rally, ma la temuta seconda ondata di Covid-19 potrebbe avere sull’economia spagnola e forse su quella italiana un impatto importante, per cui tornano alla ribalta alcuni squilibri.
In chiusura lo spread sul Bund sul tratto a 10 anni si attesta a 130 punti base dai 124 di venerdì. Il tasso del decennale è in area 0,67% (contro lo 0,61% precedente).
BUND -0,63%. PRONTA L’EMISSIONE DEL SURE
Il rendimento del Bund decennale ha toccato -0,63%, oltre 10 punti base sotto l’attuale “deposit facility” della Bce, a suggerire che il mercato si aspetta un ulteriore allentamento della politica monetaria.
Potrebbe intanto concretizzarsi già questa settimana l’emissione del primo bond del programma europeo Sure – un dual tranche a 10 e 20 anni – per cui la Commissione Ue ha incaricato un pool di banche.
ATLANTIA AVANTI PIANO. NASCE LA SOCIETÀ PER IL DOPO BENETTON
Giornata quella di ieri all’insegna di Atlantia, salita a Piazza Affari del 4,93% in attesa di un accordo per l’88% di Aspi. La fumata bianca, al termine di una lunga serie di riunioni, non è ancora arrivata, ma il traguardo si avvicina. Cdp ha deliberato di presentare un’offerta preliminare ad Atlantia per rilevare Aspi. L’offerta sarà presentata con i compagni di cordata Blackstone e Macquaire, attraverso una nuova società che in un secondo momento potrà essere aperta anche ad altri soci italiani a partire da F2i. In tal caso i tre soci scenderanno in modo proporzionale e per Cdp è previsto che si possa diluire fino al 30-33% (dal 40 che dovrebbe essere la quota iniziale del veicolo che rileverà l’88% di Aspi).
Un paio di ore dopo l’apertura, invece, il consiglio di Atlantia è stato sospeso e rinviato ad oggi, visto che dal cda di Cassa non arrivavano offerte formali. Dunque, per ora non dovrebbe essere stato indicato il prezzo e non c’è nessun impegno vincolante (come invece aveva chiesto Atlantia). Però c’è un percorso chiaro e la richiesta di far slittare l’assemblea di Atlantia del 30 ottobre, quella che dovrebbe decidere su vendita in blocco o scissione di Aspi dalla controllante. Nella nuova società Cdp poteri di gestione molto chiari, a partire dall’indicazione dell’amministratore delegato.
La società dei Benetton ha inoltre ceduto venerdì sera il 49% del capitale di Telepass al gestore globale di private equity Partners Group AG, per conto dei propri fondi in gestione, per un corrispettivo di 1,056 miliardi.
GAVIO SI CONFERMA IL RE DEL NORD-OVEST
Astm (+4%) si è aggiudicata le gare per l’affidamento in concessione delle tratte autostradali A21 Torino-Piacenza, A5 Torino-Quincinetto, Bretella di collegamento A4/A5 Ivrea-Santhià e Sistema autostradale Tangenziale Torinese e A12 Sestri Levante-Livorno, A11/A12 Viareggio-Lucca e A15 diramazione per la Spezia e A10 Savona-Ventimiglia.
TIM SPINTA DALL’OFFERTA SU OPEN FIBER
In leggero rialzo Tim (+0,9%). A spingere il titolo è l’interesse del cda di Enel (-0,77%) per l’offerta presentata da Macquarie per il 50% di Open Fiber, valutata intorno a 7,5 miliardi, debito incluso, rispetto ai 7 miliardi della proposta di settembre. Société Générale alza il giudizio a Buy, target price a 0,45 euro.
FRENA BPM, MA IN ATTESA DELL’AGRICOLE SALE ANIMA
Perde colpi Banco Bpm (-2,11%). L’operazione con il Crédit Agricole riguardante le attività italiane della banca francese potrebbe chiudersi nella primavera dell’anno prossimo. Il deal infiamma Anima (+6,27%), che, nota Mediobanca Securities, è controllata da Banco Bpm al 19,4% e da Poste al 10,4%. Gli analisti vedono diverse potenziali opzioni per gestire l’integrazione delle attività di asset management in entrambe le banche, inclusa la cessione di Anima ad Amundi, controllata dall’Agricole.
Banca Generali +2,7%. Generali +1,2%: secondo Ivass, la minore volatilità e il calo dello spread rispetto ai valori di marzo, assieme alle raccomandazioni su politiche prudenti per i dividendi, hanno consentito il recupero degli indici di solvibilità delle compagnie di assicurazione.
MPS PREPARA UN FONDO RISCHI LEGALI
Da segnalare Mps (-2,06%): secondo le voci, Conte avrebbe firmato il decreto che permetterà all’istituto di procedere con l’operazione di spin-off dei crediti non performanti con Amco. Dopo la sentenza di condanna per Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, il Cda sta preparando un fondo a fronte dei rischi legali.
Da seguire anche Banca Profilo (+5,58%), su cui sono arrivate nei giorni scorsi diverse offerte da fondi italiani ed esteri.
AFFARE MONGOLO PER TENARIS
Bene il comparto oil e oil service: Tenaris (+2,12%) ha siglato un accordo con Inner Mongolia Baotou per creare una joint-venture, di cui avrà il 60%, per la costruzione di un impianto di filettatura di tubi a Baotou. Saipem 2,74%, Eni + 0,35%.
IL DECRETO SALVA FIERA MILANO, MAIRE SI ALLEA A CDP
In rally Fiera Milano (+5,92%), in scia al nuovo Dpcm, in vigore fino al 13 novembre, in cui viene confermata la possibilità di svolgere manifestazioni fieristiche, mentre vengono sospesi convegni e congressi. Maire Tecnimont (+2,69%) ha sottoscritto con Cdp un protocollo d’intesa con l’obiettivo di favorire la crescita e i piani di sviluppo dei fornitori strategici attraverso l’accesso ai prodotti finanziari e ai servizi del gruppo Cdp.