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Wall Street in rialzo riduce le perdite delle Borse europee

I listini europei migliorano nel finale al traino di Wall Street, che ritrova l’appetito per il rischio nonostante le preoccupazioni per il possibile impeachment del presidente Usa Donald Trump. A incoraggiare gli acquisti è la possibilità di un accordo commerciale con la Cina “molto prima del previsto”, dice il pirotecnico inquilino della Casa Bianca, che rianima così le Borse, allontanando l’attenzione dai suoi problemi politici.

La chiusura dei mercati continentali è in rosso, ma lontano dai minimi di giornata. Piazza Affari perde lo 0,51%, fermandosi a 21,788 punti e le banche riprendono quota (Ubi +1,17%). Francoforte cede lo 0,57%, ma Deutsche Bank guadagna lo 0,5%, benché le autorità tedesche siano da ieri impegnate in un’operazione di raccolta d’informazioni nel quartier generale della banca, in relazione a Danske Bank e a uno scandalo di riciclaggio di denaro.

Parigi -0,79%; Madrid -0,44%. Piatta Londra -0,03%, nel giorno in cui il parlamento britannico ha riaperto i battenti, anche se il braccio di ferro sulla Brexit fra il premier Boris Johnson e l’opposizione prosegue. L’euro recupera terreno sulla sterlina e scambia a 0,886. Peggiora invece il cross della moneta unica con il dollaro, che si muove su 1,095. 

Le materie prime arretrano. L’oro scende di oltre un punto percentuale e vale 1518,95 dollari l’oncia. Il petrolio, tipo Brent, perde l‘1,58% e scende a 62,08 dollari al barile, appesantito dal dato sulle scorte settimanali americane di gran lunga superiore alle attese.

In questo clima perturbato ritrova la via dei rialzi Wall Street, grazie alla schiarita sul fronte dazi e in attesa della conferenza stampa di Trump alle 22, ora italiana. La Casa Bianca oggi ha divulgato la trascrizione (non verbatim) della telefonata controversa tra il presidente Usa e quello dell’Ucraina che ieri ha spinto i democratici alla Camera a lanciare un’inchiesta per un impeachment del leader americano.

Trump il 25 luglio scorso avrebbe chiesto all’omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, di indagare su Hunter Biden, figlio di Joe Biden, ex vicepresidente di Obama e candidato democratico per le prossime presidenziali. Trump difende il suo operato e bolla l’inchiesta come “una disgrazia”. Gli acquisti premiano Philip Morris (+6,2%), dopo l’annuncio della fine delle trattative per una fusione con Altria Group (-1,8%) che avrebbe creato un gigante del tabacco da 200 miliardi di dollari.

Il cambio di passo dei listini americani non basta a Piazza Affari, dove non si ferma l’emorragia della Juventus -2,48%. I ribassi sono pesanti per Recordati -2,15%; Saipem -2,09%; Amplifon -2,09%. Male Fiat, -1,37%, al quarto calo consecutivo dopo l’arresto di un ingegnere del gruppo in Usa per le emissioni inquinanti dei veicoli e a seguito delle dichiarazioni del presidente di Renault che sembra escludere un ritorno del negoziato per una aggregazione. 

I finanziari sono contrastati. Le vendite penalizzano soprattutto Unicredit -1,16 % e Unipol -1,25%. Salgono  Ubi; Mediobanca +0,57%; Generali +0,53%; Intesa +0,23%. Bene Buzzi +0,91%. Positive Telecom +0,52% e Pirelli +0,15%. 

Fuori dal listino principale I Grandi Viaggi sale del 8,39%, in linea col settore turistico a livello europeo, dopo il fallimento della britannica Thomas Cook, con il mercato che apprezza il venire meno di un competitor nel settore.

Poco mosso l’obbligazionario: il rendimento del decennale italiano resta a +0,83%, migliora però lo spread con il Bund che scende a 142 punti base (-1,14%). Sul primario sono risultati in netto calo i rendimenti per i CTz assegnati oggi dal Tesoro: 1,5 miliardi, scadenza 29/06/2021 (11ma tranche), rendimento -0,236%, in flessione di 24 centesimi rispetto all’asta del mese precedente. 

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