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Wall Street, Google vince il derby con Apple

FIRSTonline

Non capita spesso che due giganti californiani viaggino in modo così speculare a Wall Street. Ieri però è successo e nel derby di Borsa fra Google e Apple il colosso di Mountain View ha prevalso nettamente, arrivando a guadagnare in chiusura il 4,27%, per poi strappare nell’after a +8,22%, toccando quota 669 dollari. Per il titolo della Mela, invece, la seduta è terminata con un crollo del 5,2%. 

A trascinare Google è stato l’entusiasmo per la nascita di Alphabet, la nuova holding al vertice del gruppo, sotto il cui ombrello saranno create diverse società separate, ciascuna con il proprio responsabile per ogni singola area di business già operativa o da sviluppare. ??

In alcuni casi si tratta di vere e proprie scommesse (ad esempio nei settori trasporti, sanità o palloni aerostatici) o di veri e propri sogni (come quello di portare Internet in tutta l’Africa o le attività di Calico, creata per sviluppare la longevità). 

Al mercato piace la trasparenza e da oggi è possibile capire quanto costano i progetti più innovativi e soprattutto quanto rendono: su 52 analisti censiti da Bloomberg, ben 43 consigliano di acquistare il titolo. Il target price medio è a 750 dollari. 

I due cofondatori di Google, Larry Page e Sergey Brin, saranno rispettivamente amministratore delegato e presidente di Alphabet, mentre a guidare Google sarà l’attuale vice di Page, Sundar Pichai, che con la sua origine conferma l’India come patria dei nuovi guru della tecnologia (l’ad di Microsoft è dal febbraio del 2014 Satya Nadella).

Quanto ad Apple, la doppia svalutazione dello yuan cinese inciderà sui conti del gruppo, già sotto pressione per la concorrenza crescente di Xiaomi. Contro la Mela giocano anche le perplessità di Ubs sull’andamento delle vendite di iWatch, nonostante che il cfo di Apple, Luca Maestri, ripeta che “stanno andando meglio delle previsioni”.

In prospettiva, però, le principali preoccupazioni per Cupertino arrivano dallla Cina. Apple sta cercando di aumentare la propria presenza nel paese asiatico, che ha un mercato in costante espansione e migliaia di consumatori ancora da conquistare. Ma alla fine dei conti – come rileva il Wall Street Journal – quando Apple convertirà gli yuan guadagnati in dollari avrà minori ricavi dalla Cina rispetto a quanto accadeva prima della svalutazione.

Intanto i rivali cinesi di Apple, molti dei quali si stanno espandendo anche all’estero, vedranno un enorme aumento del loro giro d’affari fuori dal loro paese di origine. Huawei e Lenovo incamerano già la maggior pare dei loro ricavi dalle vendite all’esterno della Cina, mentre Xiaomi sta cercando di espandersi fuori dai confini.

I ricavi di Apple in Cina, Taiwan e Hong Kong sono cresciuti del 112% nel terzo trimestre concluso lo scorso giugno, rendendo la regione il secondo mercato più grande per il gruppo dopo gli Stati Uniti, ma esponendo anche Cupertino a molti rischi sia a causa del rallentamento dell’economia cinese, sia a causa della svalutazione dello yuan. Solo un mese fa l’amministratore delegato, Tim Cook, aveva detto che la Cina in futuro potrebbe diventare il principale mercato per la società.

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Categories: Finanza e Mercati
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