Avanza il Bitcoin, almeno in Europa. Oltre oceano, la corsa del Toro passa dalla caccia alle matricole Hi Tech. A Wall Street, dove tiene banco la partita di Tik Tok, avviata a diventare americana (ma accanto all’azionista Oracle ci sarà un socio di maggioranza cinese), diverse matricole si preparano a esordire sul listino con valutazioni fantascientifiche. SnowFlake ha alzato per la seconda volta in pochi giorni le indicazioni di prezzo dell’Ipo a 120 dollari per azione, dal range 100-110 comunicato solo due giorni fa. La società sul Cloud potrebbe arrivare a Wall Street con una capitalizzazione di 33 miliardi di dollari. Un’altra debuttante, JFrog, ha alzato l’indicazione di prezzo a 44 dollari, anch’essa l’aveva rivista al rialzo due giorni prima, a 39-41 dollari.
Intanto, oggi Apple si prepara a presentare una serie di nuovi prodotti: dai Watch (di cui uno a basso costo) all’ultimo arrivato in casa iPad, passando per un personal trainer digitale (il servizio Fitness+). Grande assente il nuovo iPhone 15.
In questo clima va in scena l’ultima riunione della Fed prima delle elezioni: nessuno pensa che Jerome Powell voglia guastare la festa del Toro.
Il Nikkei di Tokyo guadagna lo 0,1% e lo yen si apprezza per il terzo giorno sul dollaro, a 105,3. In agosto le esportazioni del Giappone sono scese del 14,8%, in leggero recupero dal -19% di luglio e di poco meglio del -16% atteso dagli economisti. Le esportazioni verso la Cina sono salite del 5,1%, mentre quelle verso gli Stati Uniti sono scese del 21,3%.
PRESE DI BENEFICIO A SHANGHAI, VOLA ANCORA IL NASDAQ
Le borse dell’area Cina sono contrastate, in lieve calo Hong Kong e Shanghai, in rialzo Singapore e Taipei.
Ieri sera il Nasdaq ha chiuso in rialzo dell’1,2%, secondo giorno consecutivo in positivo: dall’inizio del mese, l’indice dei tech si è mosso molto, al punto che solo una seduta ha registrato una variazione inferiori all’1%.
L’URAGANO SOSTIENE IL PETROLIO
Il petrolio Brent tratta a 41,4 dollari il barile, in rialzo dell’1,5%; ieri aveva chiuso con un guadagno del 2,3%. Secondo indiscrezioni, le scorte di greggio degli Stati Uniti dovrebbero essere scese di quasi 10 milioni di barili.
CINA, AMBIENTE E DIGITALE DANNO LA CARICA AI LISTINI
La ripresa dei consumi cinesi ha portato il buonumore sui listini europei, in attesa di segnali che frenino l’euro. Ma l’Europa si accinge a giocare altre carte sulla via della ripresa.
Per avere il via libera di Bruxelles, non basterà rispettare l’obiettivo del 30% di spese “green” dei piani nazionali per la ripresa. C’è bisogno di una massiccia dose di investimenti nel digitale, “perché la crisi sanitaria ci ha ricordato quanto sia importante questa transizione”. Ursula von der Leyen lo dirà molto chiaramente stamattina al Parlamento europeo, nel suo primo discorso sullo Stato dell’Unione. Bruxelles apre anche agli sgravi fiscali, purché sia strettamente legato alle riforme e al rilancio tecnologico e, ovviamente, ecosostenibili.
Intanto, la Bce ha accelerato il ritmo di acquisto di titoli: per riportare il Pil sui livelli pre-Covid 19 sarà necessario continuare con le misure accomodanti di politica monetaria e fiscale. L’euro/dollaro frena a 1,185 dopo aver sfiorato 1,19.
PIAZZA AFFARI SFIORA QUOTA 20MILA
In questa cornice chiudono in terreno positivo tutti i listini. Piazza Affari avanza dello 0,82% A 19.956 dopo aver superato nel corso della seduta la barriera dei 20 mila punti. Francoforte limita i guadagni allo 0,2%, più o meno come Parigi, +0,32%, mentre Madrid e Londra sono più toniche, rispettivamente +1,26% e +1,35%.
ZARA GUIDA LA RIPRESA DEL RETAIL. VOLA MONCLER
Miglior titolo dell’Indice EuroStoxx 50, dopo Il dato sulle vendite al dettaglio in Cina, è la spagnola Inditex +5%. Sale anche il lusso: Kering +2%, a Milano Moncler avanza del 4,35%.
Il rendimento del Btp scende allo 0.99%, spread a 142 punti.
GUALTIERI: COSÌ SCENDERÀ IL DEBITO
L’Italia punta a ottenere “una significativa discesa” del rapporto debito/Pil nel 2021 e negli anni seguenti, grazie anche ai contributi a fondo perduto che riceverà dall’Europa nell’ambito del programma Next Generation EU, ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, durante un’audizione in Parlamento. L’Italia riceverà dall’Europa entro il 2023 circa 209 miliardi di euro tra prestiti a tasso agevolato e contributi a fondo perduto. Il governo presenterà alla Commissione Europea le “linee principali” del suo piano nazionale di ripresa e resilienza il 15 ottobre assieme al documento programmatico di bilancio (DPB) con i nuovi obiettivi di crescita, deficit e debito.
FCA SUPERSTAR: LA CEDOLA EXTRA È PIÙ CREDIBILE
In Piazza Affari, martedì il titolo del giorno è stato Fca (+9,01%, 10,882 euro per azione), con la quale vola anche Exor (+5,91%). A mettere le ali ai titoli è stato l’annuncio della revisione di alcuni termini dell’accordo di fusione con Psa (+1,4%). In particolare, il dividendo straordinario in contanti, da distribuire prima delle nozze, viene tagliato a 2,9 da 5,5 miliardi. Le sinergie annue stimate a regime salgono a 5 miliardi da 3,7 miliardi e il costo una-tantum per ottenerle lievita fino a 4 miliardi dai 2,8. Stellantis avrà 2,6 miliardi di liquidità in più e Psa e Fca valuteranno l’eventuale distribuzione di 500 milioni agli azionisti prima del closing o di un miliardo dopo.
CORRE IL LUSSO, NON SI FERMA NEXI
Sotto i riflettori il lusso. Oltre a Moncler brillano Cucinelli (+4,22%), Tod’s (+2,61%) e Ferragamo (+1,41%). Sempre in evidenza Nexi (+3,03%).
Bene Eni (+1,82%), dopo che il gruppo ha accelerato la cessione degli asset australiani, entrando nella seconda fase della gara competitiva, quella delle offerte vincolanti.
UNICREDIT IN TILT (-1,69%)
Deboli le banche. Unicredit perde l’1,69%, con il sito ancora bloccato per problemi tecnici. Ieri sera la banca aveva annunciato che i sistemi erano stati “ripristinati e nuovamente in funzione”, scusandosi per “il malfunzionamento”. A seminare incertezza nel settore contribuisce l’intervista a Mirko Sanna, Director Financial Institutions di Standard & Poor’s: “Solo nei prossimi mesi avremo un quadro preciso delle conseguenze della crisi”.
MEDIOBANCA: C’È LA LISTA DEL CONSIGLIO, DEL VECCHIO TACE
Intanto Mediobanca sceglie la via della continuità. Nella lista per il nuovo cda che il consiglio si accinge a presentare alla prossima assemblea sono
confermati il presidente Renato Pagliaro, l’ad Alberto Nagel e il dg Francesco Saverio Vinci, assieme a due nuovi consiglieri al posto di Alberto Pecci e Marie Bolloré. Li rimpiazzeranno due donne, facendo salire dal 30 al 40% le quote femminili nel cda dell’istituto. Una di loro sarebbe francese, l’altra sarà Laura Cioli, ex ad di Rcs e di Gedi. I membri del cda saranno ancora «in maggioranza indipendenti» ai sensi del Codice di autodisciplina per le quotate. Leonardo Del Vecchio, l’azionista principale, per ora tace. Di qui all’assemblea del 28 ottobre possono maturare novità.
Tra le mid cap, in evidenza Sesa (+6,67%), in scia ai giudizi positivi degli analisti dopo i conti del primo trimestre oltre le attese e l’aumento della guidance.
In rosso Avio (-5,09% a 14,54 euro), su cui Banca Akros ha ridotto il rating a neutral da buy, con target price confermato a 18 euro per azione.