Donald Trump ha atteso il giorno del Ringraziamento per compiere un passo necessario ma sgradito: la firma delle due leggi sullo status di Hong Kong approvate con una larga maggioranza da Camera e Senato che, come previsto, hanno suscitato vibranti proteste dalla Cina. La reazione di Pechino ha gelato i listini asiatici, stamane in ribasso. Ma il provvedimento è arrivato a Wall Street già chiusa, senza così rovinare la festa per il nuovo record. A sostenere il buonumore ha contribuito la revisione al rialzo del Pil del terzo trimestre (+0,2% al 2,1%) anche se la crescita, secondo gli analisti, è da attribuire per lo più all’aumento delle scorte. Resta però il buon dato sui consumi cresciuti più del previsto: si profila un Natale ricco di capital gain per azionisti e corporations.
In rosso le Borse asiatiche. Nikkei di Tokyo -0,2%, Hang Seng di Hong Kong -0,4%, Shanghai Composite -0,4%, Kospi di Seul -0,3%.
Trump ha accompagnato le leggi su Hong Kong con dichiarazioni di massimo per il Presidente Xi Jinping ed il popolo di Hong Kong, auspicando che i leader della città e di Pechino siano in grado di raggiungere un compromesso sui temi che oggi li dividono. Ma i toni prudenti non sono bastati a calmare Pechino: “Gli Stati Uniti ignorano i fatti – recita la risposta del ministero degli Esteri – confondono il bianco con il nero, coprono i violenti ed i vandali”. Ma non ci sono, per ora, conseguenze sull’accordo imminenti sui dazi.
NUOVO TRIS DI RECORD PER GLI USA. E IL PIL SALE DEL 2,1%
Ieri sera Wall Street ha festeggiato l’arrivo del lungo weekend del Ringraziamento con il terzo record consecutivo di tutti e tre i principali indici: Dow Jones +0,2%, S&P500 +0,4% e Nasdaq +0,7%.
Domani le Borse Usa lavoreranno solo mezza giornata. Per il secondo anno di fila il Nasdaq ha battuto il Nyse sia per le nuove quotazioni che per il controvalore degli affari.
L’oro guadagna lo 0,2% a 1.456 dollari l’oncia.
Petrolio Brent in ribasso dello 0,2% a 63,9 dollari il barile.
Il cambio dollaro yen, in rialzo per sei giorni consecutivi, è in ribasso dello 0,2% a 109,4. Sale la sterlina: i sondaggi attribuiscono una solida maggioranza a Boris Johnson.
MILANO SEGNA IL PASSO, AL VIA LA COMMISSIONE VON DER LEYEN
In Europa solo la Borsa di Milano ha segnato il passo ieri cedendo quanto guadagnato il giorno prima sull’onda delle novità dei Pir. In rialzo gli altri listini del Vecchio Continente in un clima semifestivo, prima del lungo ponte di Wall Street. Quanto basta per segnare i massimi da quattro anni e così salutare con una nota positiva l’approvazione del Parlamento europea alla nuova Commissione europea guidata dall’ex ministra tedesca Ursula von der Leyen: l’esecutivo Ue entrerà ufficialmente in carica a partire dal 1° dicembre, con un mese di ritardo rispetto alla data prevista.
Piazza Affari (-0,26%) chiude a quota 23.485 punti, complice la discesa nel finale del comparto bancario.
HANDELSBLATT: UN ASSE TRA DEUTSCHE TELEKOM E ORANGE
Piatta Parigi (-0,02%). Sale Francoforte (+0,39%) in sintonia con le indicazioni positive sui dazi. Deutsche Telekom (+1,55%) sta guardando alla possibilità di un’aggregazione con la rivale francese Orange (+1,4%), secondo quanto riportato dal quotidiano Handelsblatt. La società transalpina però ha smentito. Madrid +0,42%, Londra + 0,36%.
Il trattato che riforma il fondo salva stati europeo sarà firmato a febbraio e non ci sono le condizioni per riaprire in Europa il negoziato sul testo, secondo il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, aggiungendo che “le nuove CACS non aumentano la probabilità di una ristrutturazione. Chi scrive che la riforma introduce ristrutturazione automatica dice una cosa falsa. Chi chiedeva l’automatismo è stato sconfitto”, ha detto il ministro.
BTP, TASSI VISTI IN LIEVE RIALZO
Il Btp amplia il ribasso nel finale, in un mercato molto sottile.
La forbice tra i tassi Btp e Bund sul tratto a 10 anni si attesta a 158,5 punti base dai 155 della vigilia.
Il tasso del decennale sale a 1,21% da 1,18%. Stabili i rendimenti dei semestrali collocati ieri.
Nelle aste a medio-lungo di fine mese in programma oggi, il Tesoro metterà a disposizione degli investitori fino a 5,75 miliardi di euro in titoli visti in leggera discesa.
Andranno all’asta il Btp 1/2/2025, il Btp 1/4/2030 e il CctEu 2025.
NUOVO PRIMATO PER NEXI, L’ANTISTRUST PUNICE POSTE
In Piazza Affari brilla Nexi (+3,5%) nuovo record storico.
Poste italiane -0,5%. L’Antitrust ha aperto un’istruttoria per pratiche commerciali scorrette nel servizio recapito corrispondenza.
Deboli le banche. Bper Banca -1%: la Bce ha prescritto per il 2020 un minimo del 9% di Common Equity Tier 1, invariato rispetto a quello fissato per il 2019. Ubi e Banco Bpm -1,8% circa.
TONFO DI JUVENTUS: “TROPPO CARE” LE NUOVE AZIONI
In netto calo Juventus (-2,7%) dopo il prezzo assegnato alle azioni che saranno assegnate con l’aumento di capitale (0,93 euro). Lo sconto sul Terp calcolato alla chiusura di ieri è del 29,01%. Exor si è impegnata a sottoscrivere la quota di propria spettanza, pari al 63,8% del capitale, per un controvalore di circa 191,2 milioni di euro.
ATLANTIA NEL MIRINO, ENEL PREMIATA TRA I BUONI
Diasorin -0,7%. Berenberg taglia il giudizio a Hold da Buy. Target price rivisto al rialzo a 118 euro. La società ha ottenuto dalle autorità sanitarie statunitensi il via libera alla commercializzazione di due nuovi sistemi diagnostici.
Atlantia -1,5%. Dopo una temporanea chiusura, l’autostrada A26 è stata parzialmente riaperta con una deviazione di carreggiata che consente lo scorrimento dei veicoli in entrambe le direzioni di marcia, senza percorrere i due viadotti dove sono in corso dei controlli tecnici. Sias -1,2%.
Buzzi Unicem +0,95%. Kepler Cheuvreux ha alzato il prezzo obiettivo da 25 a 25,5 euro, confermando la raccomandazione buy.
Enel ha ricevuto per la prima volta un rating “AAA” da MSCI ESG Research, uno dei principali fornitori di ricerche e dati che misurano le perfomance aziendali sulla base di fattori ambientali, sociali e di governance.
Oggi potrebbe riunirsi il Cda di Mediaset per confermare l’accordo sulla chiusura del contenzioso col gruppo francese Vivendi.
EFFETTO PIR SU FALCK, FILA E TECHNOGYM
Continua l’effetto Pir: Erg in deciso rialzo (+2,9%) ma sotto i massimi, dopo le indiscrezioni di stampa che la danno in buona posizione per aggiudicarsi gli asset francesi nell’eolico di Renvico.
Su anche Iren (+2,6%) e Falck Renewables (+3,9%). Vola Mondadori (+5,5%). Bene anche Fila (+3,7%) e Technogym (+3,5%).