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Wall Street e derivati: class action contro 10 banche

L’accusa è di aver limitato la competizione sul mercato dei contratti derivati più diffusi – Nel mirino anche due piattaforme di scambio degli swap.

Wall Street e derivati: class action contro 10 banche

I colossi di Wall Street finiscono ancora nel mirino per una vicenda legata al mercato dei interest rate swaps, cioè quei prodotti derivati al ad rischio speculativo che proteggono dal rischio di cambio. Alla Corte distrettuale di Manhattan è stata presentata una class action contro le 10 banche d’investimento più importanti del pianeta: Goldman Sachs, JPMorgan Chase, Citigroup, Bank of America, Merrill Lynch, Barclays, Credit Suisse, BNP Paribas, Deutsche Bank, UBS e Royal Bank of Scotland. 

L’accusa è di aver creato un cartello che, “almeno dal 2007”, avrebbe limitato la competizione sugli “interest rate swap” , impedendo l’ingresso d’intermediari non bancari. Il mercato in questione vale circa 320mila miliardi di dollari: per avere un termine di paragone, basti pensare che il Prodotto interno lordo degli Stati Uniti è pari a circa 16.700 miliardi, ovvero il 5% del business legato agli “interest rate swap”. 

Insieme alle banche sono state citate in giudizio due piattaforme di scambio degli swap: Icap e Tradeweb. Quest’ultima è controllata al 40% dall’agenzia di stampa anglo-canadese Thomson Reuters, che però non è stata citata in giudizio.
A presentare la causa sono stati i titolari del fondo pensione degli insegnanti delle scuole di Chicago, che sostengono di aver pagato più del dovuto i contratti di swap sottoscritti.

COSA SONO GLI “INTEREST RATE SWAPS”?

Gli “interest rate swap” sono strumenti derivati, i contratti swap più diffusi, attraverso i quali due parti si scambiano (per un periodo di tempo predefinito) pagamenti calcolati sulla base di tassi d’interesse differenti e predefiniti applicati ad un capitale nozionale di riferimento (ossia una somma convenzionale). In sostanza, non c’è scambio di capitali: solo di flussi che corrispondono al differenziale fra i due tassi d’interesse (di solito uno fisso ed uno variabile). 

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